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Troppo ambiziosi gli obiettivi green di Bruxelles?

Venerdì, 27 maggio, 2022 - 14:15
DATAGLOBE

 

Quella per affrancarsi dalle fonti fossili, in primis quelle vendute dalla Russia, sarà una lunga marcia. La brutta notizia però è che non potremo limitarci a correre a lungo, ma è invece necessario un vero e proprio scatto già dai primi chilometri. L’Unione Europea vuole diventare leader dell’energia rinnovabile e per questo si sta dando obiettivi sempre più ambiziosi. Più di dieci anni fa aveva fissato i primi target, scaduti nel 2020: il 20% del consumo totale di energia proveniente da fonti rinnovabili. Una soglia raggiunta in tempo dall’UE nel suo insieme e da quasi tutti i Paesi membri, a esclusione – un po’ a sorpresa – della Francia, che ha mancato l’obiettivo di quasi 4 punti percentuali.

 

Più piani e più ambizioni

Da allora l’UE ha continuato ad accelerare, almeno nelle ambizioni: prima fissando l’obiettivo 2030 ad almeno il 32% di rinnovabili nell’energy mix, e poi incrementando questa soglia al 40% alla luce delle nuove sfide dell’European Green Deal. E ora, con la crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina, la Commissione europea ha proposto di rialzare il livello fino al 45%, all’interno della recente proposta REPowerEU.

I Paesi europei dovranno accelerare notevolmente i propri sforzi per riuscire a stare al passo della Commissione. Oggi infatti il passo è decisamente più lento di quello che sarebbe necessario. Prendendo in considerazione i tre maggiori consumatori di energia del continente – Germania, Francia e Italia – si notano delle lacune che andranno colmate.

 

Berlino veloce (per ora), Parigi e Roma a rilento

Berlino è messa meglio di tutti: negli ultimi dieci anni ha installato in media 7 gigawatt all’anno di nuova potenza da fonti rinnovabili. Di questo passo, al 2030 sfonderà quota 200 gigawatt di potenza rinnovabile installata: sufficiente per raggiungere il precedente obiettivo del 32%, ma inferiore a quanto servirà per rispettare il Green Deal europeo, per non parlare degli sforzi necessari per ottenere il 45% oggi in discussione. Il governo tedesco sembra però decisamente determinato: secondo un piano del governo visto da Reuters, l’esecutivo di Olaf Scholz si è dato l’obiettivo di soddisfare tutta la domanda di elettricità dei tedeschi (inferiore ovviamente a quella energetica, in cui è compreso il riscaldamento ma non solo) con fonti rinnovabili entro il 2035. Per farlo vuole raggiungere l’80% entro il 2030, entro cui serviranno 140 gigawatt di energia eolica e 200 di solare. Parliamo di quasi un terzo in più rispetto alla soglia che può realisticamente raggiungere la Germania procedendo al ritmo di installazione sostenuto fino a oggi.

Francia e Italia rimangono decisamente più indietro in questa corsa verso le rinnovabili. La Francia, a questo passo, raggiungerà quasi 81 gigawatt di potenza installata nel 2030: parecchio meno dell’obiettivo fissato dal governo francese di 113 GW entro il 2028, e di quanto dovrebbe fare Parigi per centrare i nuovi target della Commissione UE. Per farcela, la Francia dovrebbe imprimere un’accelerazione di almeno tre volte ai nuovi impianti solari ed eolici. E l’Italia non è notoriamente messa meglio: secondo il primo obiettivo europeo, dovremmo raggiungere i 95,2 GW installati nel 2030, saliti a 114 con il Green Deal. Ma procediamo troppo lentamente, al ritmo di meno di 2 GW in più all’anno: così arriveremmo al massimo a 75.

 

Bruxelles all’attacco dei freni burocratici

E se questa è la condizione dei tre Paesi europei che più consumano energia, tutto il continente non potrà che mancare gli obiettivi che si è posto. Ecco perché la Commissione, nella proposta di REPowerEU, intende introdurre una raccomandazione per sveltire le procedure burocratiche e gli step necessari per l’approvazione dei progetti. E anche delle vere e proprie aree franche, individuate dagli Stati membri, in cui abbattere drasticamente i cavilli amministrativi. Sempre che non sia troppo tardi.

Autore: 

Lorenzo Borga

Lorenzo Borga
Sky Tg24

URL Sorgente (modified on 31/05/2022 - 14:49): https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/troppo-ambiziosi-gli-obiettivi-green-di-bruxelles-35187