Quanto spesso gli africani scelgono i loro leader nazionali attraverso elezioni? Magari anche con sorprendenti vittorie dell’opposizione? Oppure sono ancora i militari che continuano a imperversare e dettare la linea, oggi come in passato, attraverso colpi di stato? E, siano essi civili o militari, eletti oppure no, quanto a lungo restano al potere questi stessi leader? Chi detiene, attualmente, il primato di longevità al governo in una regione che ci ha abituati ai vari – inamovibili – Gheddafi, Mobutu o Mugabe?
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(per una visualizzazione ottimale è sconsigliato l’uso di dispositivi mobile e touchscreen)
Per sfidare gli stereotipi che ancora oggi perseguitano l’Africa e offrire risposte spesso sorprendenti a quesiti sulle dinamiche politiche – in particolare sulle leadership – nel continente, oggi ISPI lancia l’Africa Leadership Change (ALC) Project.
L’ALC Project è uno strumento interattivo di visualizzazione grafica basato sull’omonimo dataset ALC. Quest’ultimo, ideato e realizzato da Giovanni Carbone (Head del Programma Africa dell’ISPI e professore ordinario di scienza politica all’Università degli Studi di Milano) e da Alessandro Pellegata (assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Milano), raccoglie in modo sistematico i dati che riguardano i cambiamenti di leadership avvenuti nel continente africano dal 1960 ad oggi. È possibile dunque scoprire per ogni singolo paese africano non solo quanti e quali cambi di leader si sono susseguiti fin dall’epoca delle indipendenze, ma anche, più nello specifico, come sono avvenuti: tramite transizioni violente, colpi di stato o insurrezioni armate, o attraverso elezioni. In quest’ultimo caso – crescentemente diffuso, come si vedrà – viene anche segnalato se il passaggio di mano è avvenuto in un quadro di continuità di partito o se ha segnato l’avvento al governo di nuove forze provenienti dalle opposizioni. Le mappe dinamiche permettono di tracciare graficamente questa evoluzione, in particolare seguendo gli eventuali passi via via compiuti da ciascuno stato verso la democrazia o in direzione contraria. Ad ogni singola esperienza di leadership, inoltre, può essere visivamente affiancato l’andamento di uno o più dei principali indicatori socio-economici che ne hanno caratterizzato il periodo, dalla crescita economica allo sviluppo umano, dall’espansione demografica alle aspettative di durata media della vita.
L’ALC Project, ideato e sviluppato da Chiara Accinelli e Simone Minisi (Università degli Studi di Genova), si presenta suddiviso in quattro schermate interattive principali, a cui corrispondono quattro tipi diversi di informazioni.
Nella schermata “Current African Leaders”, una mappa del continente africano permette di “interrogare” ciascuno dei 54 stati sovrani e rivelare le prime informazioni circa il leader attualmente in carica e il livello di democrazia del paese secondo una delle valutazioni più note (Polity IV). La maggiore o minore durata in carica dei leader africani è resa anche dal raffronto diretto in un grafico dedicato che parte dal veterano Teodoro Obiang Nguema Mbasogo (da oltre trentotto anni al potere in Guinea Equatoriale) e arriva a figure emerse solo in tempi recenti (come Cyril Ramaphosa in Sudafrica, Abiy Ahmed in Etiopia e Julius Maada Bio in Sierra Leone, tutti in carica da quest’anno).
Una seconda schermata, denominata “Dynamic Map”, riporta in modo dinamico l’intera serie degli avvicendamenti tra leader in tutti i paesi della regione, accompagnata, a richiesta, dall’andamento nel tempo di specifici aspetti della loro evoluzione politica, economica e sociale, quali l’aumento della popolazione, la crescita economica, le aspettative di vita, lo sviluppo umano o altro ancora. Agendo direttamente sulla mappa, questa ci trasferisce alla terza schermata per restituire una gamma più ampia di informazioni riguardanti il paese prescelto.
“Charts”, la terza schermata, rielabora i suddetti dati politici, economici e sociali attraverso grafici a linee che permettono il confronto diretto tra due paesi liberamente selezionati, quello con i valori medi continentali, o con i valori medi dei paesi appartenenti ad una specifica regione (Africa occidentale, orientale, meridionale, ecc.). Una timeline controllata dal cursore interattivo rende inoltre possibile analizzare ed enfatizzare la performance del paese, sotto il profilo scelto (ad es., sviluppo umano o crescita economica) nel corso di una o più delle diverse leadership del paese.
L’ultima schermata, “How Leaders Change”, è dedicata alle modalità in cui sono avvenute le transizioni di leadership nei paesi africani: se in modo violento, se in modo pacifico ma non elettorale, oppure se attraverso elezioni.
L’obiettivo dell’ALC Project è duplice. Da un lato, quello di offrire una piattaforma nuova e unica – come i dati su cui si basa – che possa stimolare e arricchire il dibattito accademico attorno a temi quali i processi elettorali, la trasparenza della competizione, l’alternanza democratica, le involuzioni autoritarie e altro ancora. Sul fronte più divulgativo, invece, lo sforzo è quello di avvicinare anche il pubblico meno esperto alla conoscenza della politica africana e delle sue potenziali implicazioni socio-economiche, attraverso uno strumento interattivo che sia facilmente fruibile e stimoli la curiosità.
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