FOCUS - Cina-Africa: Vie della Seta e Mercati del futuro
Si è tenuto a Pechino, il 3-4 settembre 2018, il 7° Forum on China Africa Cooperation (FOCAC). Il Forum, creato nel 2000 per istituzionalizzare le relazioni sino-africane, ha riunito i rappresentanti di 53 paesi africani (l’unico assente era eSwatini – l’ex Swaziland – ultimo paese africano a intrattenere relazioni con Taiwan e quindi non con la Repubblica Popolare Cinese) e di varie organizzazioni internazionali assieme a esponenti del governo cinese.
Il presidente cinese Xi Jinping, nel suo discorso di apertura, ha promesso $60 miliardi ai paesi africani, maggior cooperazione con organizzazioni regionali come l’Unione Africana e con organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite. Ha chiesto inoltre appoggio alle aziende private cinesi per fare da complemento alle iniziative del governo, incoraggiandole ad investire $10 miliardi (che insieme ai $50 di fondi pubblici portano al suddetto totale di $60 miliardi) nei prossimi tre anni oltre che a contribuire all’assistenza umanitaria e allo sviluppo che la Cina fornisce all’Africa tramite progetti di responsabilità sociale d’impresa, pratica già avviata da tempo in vari paesi africani soprattutto dalle grandi aziende statali cinesi. Continua a leggere →
di Maddalena Procopio
ETIOPIA-ERITREA - Dalla pace risvolti per l’economia
Il 9 luglio scorso, con uno storico incontro ad Asmara, capitale dell’Eritrea, il nuovo primo ministro etiopico Abiy Ahmed e il presidente eritreo Isaias Afewerki hanno siglato un accordo di pace che pone fine ai quasi vent’anni di conflitto, per lo più latente dopo la violenta guerra del 1998-2000 nella quale avevano perso la vita 80.000 persone. Il riavvicinamento presenta risvolti economici positivi per l’Eritrea e l’Etiopia, ma anche per l’intera regione del Corno d’Africa. Secondo paese più popoloso del continente e una delle sue economie a più rapida crescita, l’Etiopia può finalmente recuperare quell’accesso al mare che il porto eritreo di Assab le aveva garantito fino al 1998. Da allora in disuso (quello di Massawa è bastato a soddisfare le esigenze commerciali dell’Eritrea), il porto di Assab può tornare a essere uno snodo di rilievo per l’import-export etiopico come lo è diventato Gibuti, su cui negli ultimi anni l’Etiopia ha investito come principale punto di sbocco verso i traffici marittimi. Alcuni effetti dell’apertura si sono già intravisti. La Banca Mondiale ha annunciato per l’Etiopia un sostegno economico diretto di un miliardo di dollari, ponendo fine a una sospensione degli aiuti che durava dal 2005. Ugualmente, sul fronte degli investimenti, le tedesche Volkswagen e Deutsche Telekom hanno già annunciato l’intenzione, rispettivamente, di aprire una linea di assemblaggio nel paese e di entrare nel capitale della società di telecomunicazioni nazionale Ethio Telecom. Gli Emirati, invece, hanno proposto la costruzione di un oleodotto tra Assab, avamposto militare emiratino, ed Addis Abeba.
PERCHE' AFRICA WATCH
Con Africa Watch ISPI offre alle imprese italiane interessate allo sviluppo dell’Africa subsahariana informazioni su prospettive e opportunità che emergono sulla scena economica, evidenziando nuovi trend e settori di forte attrazione.
IL DATO
È il numero delle ambasciate che l’India ha in programma di aprire prossimamente nel continente africano.
INNOVAZIONE - Ad Abidjan arriva la prima banca digitale
La scorsa primavera la Costa d’Avorio ha inaugurato la sua prima banca totalmente digitale. La britannica Standard Chartered, già presente in 10 paesi africani, entra così nell’economia ivoriana (tra le africane, una di quelle a più rapida crescita nel 2018) con l’obiettivo di espandere l’accesso bancario alla popolazione sprovvista di conto corrente. Il progetto si basa interamente sulle funzionalità innovative della sua applicazione mobile, che consente agli utenti di aprire un conto in meno di 15 minuti e di usufruire di 70 diversi servizi bancari direttamente dal telefono. Quest’iniziativa contribuisce tanto agli sforzi di ampliamento dell’inclusione finanziaria nel paese quanto a colmare il divario che separa il settore bancario tradizionale dai servizi di mobile money. In Costa d’Avorio, infatti, mentre il 40% della popolazione è dotato di un conto di mobile money, solo il 16% possiede un conto con un istituto finanziario tradizionale. Con 12,8 milioni di utenti registrati su una popolazione di circa 25 milioni, il paese ivoriano ha il più ampio mercato di mobile money di tutta l’Africa occidentale. Istituzioni finanziarie come Standard Chartered stanno quindi riallineando le proprie strategie a queste esigenze digitali per conquistare porzioni di mercato. Un aiuto arriva dagli investimenti infrastrutturali attualmente in corso nel paese, che prevedono, tra l’altro, l’espansione della rete di comunicazioni ivoriana tramite l’allacciamento di un nuovo cavo sottomarino e il conseguente abbattimento dei costi della navigazione internet.
KENYA - Dopo la riconciliazione politica i “Big Four” per lo sviluppo
La stretta di mano tra il presidente Uhuru Kenyatta e il suo principale sfidante politico Raila Odinga, avvenuta lo scorso marzo, ha messo fine a mesi di tensioni post-elettorali. L’instabilità generata dalle elezioni presidenziali del 2017, ripetute due volte in pochi mesi dopo che la Corte Suprema aveva annullato la prima votazione a causa di irregolarità, si era ripercossa negativamente sull’economia del paese, rallentando la crescita economica e dissuadendo gli investitori. Il riavvicinamento permette dunque di lanciare ufficialmente il secondo (e ultimo) mandato di Kenyatta. Il presidente ha annunciato una linea economica basata su quattro obiettivi principali (i cosiddetti “big four”): copertura medica universale, sicurezza alimentare, alloggi accessibili e rafforzamento del settore manifatturiero. Il raggiungimento di questi obiettivi prevede l’avvio di partnership pubblico-private, con un ampio coinvolgimento del settore privato per sopperire alle ristrettezze di bilancio. Ma decisiva sarà anche l’efficacia dell’ultima campagna anti-corruzione lanciata dal presidente. Nei mesi recenti scandali e indagini sul malaffare si sono moltiplicati, così come gli arresti di diversi funzionari statali e imprenditori, inclusa la vice-presidente della Corte Suprema.
LA NOTIZIA
Il 5 luglio, è stata inaugurata la Djibouti International Free Trade Zone (DIFTZ), una zona franca finanziata con capitali cinesi che nel giro di dieci anni raggiungerà un’estensione di 3.400 ettari, diventando così la più ampia di tutta l’Africa.
L'EVENTO
Italy-Africa Business Forum - 10 settembre, Milano. Convegno organizzato da Assolombarda con la collaborazione di Fondazione E4Impact.
CYBERCRIME - Una minaccia trascurata dalle imprese africane
Con la rivoluzione dell’industria 4.0, la diffusione di nuove tecnologie si fa sempre più rapida e capillare in tutto il mondo, Africa inclusa. Tuttavia, le innovazioni comportano anche una crescente diffusione di rischi associati alle nuove tecnologie. Il cybercrime è una minaccia in ascesa che colpisce sempre più le imprese in tutto il globo (nel 2017 si è registrato un aumento dei costi della criminalità informatica del 22,7% rispetto al 2016). In Africa, benché lo sviluppo ICT sia relativamente limitato, i livelli di cybersecurity sono molto bassi. Anche se spesso trascurati, i rischi di una scarsa attenzione alla sicurezza cibernetica nel continente sono molteplici. Anzitutto, con l’evoluzione legale del cyberspazio le aziende che non si adeguano alle nuove normative vengono escluse dai paesi e dai mercati nei quali queste sono in vigore (si pensi alla General Data Protection Regulation dell’Unione Europea). Secondo, cyber attacchi alle aziende possono comportare una riduzione della produttività e/o ingenti perdite finanziarie (come è successo alla holding finanziaria BFGI in Gabon nel 2017). Inoltre, i sistemi legali dei paesi africani che regolamentano il furto di dati personali possono comportare sanzioni consistenti per l’azienda che ha subito una penetrazione nei suoi sistemi. Per di più, come molto spesso accade nei paesi del continente, una tutela scarsa o nulla per i diritti d’autore implica perdite economiche non indifferenti. Infine, non va trascurato il rischio reputazionale per l’azienda che subisce un attacco, con un impatto sull’affidabilità percepita da consumatori e clienti. L’adozione e implementazione di adeguate strategie di cybersecurity, quindi, è un passaggio fondamentale affinché i paesi africani non restino esclusi dalla quarta rivoluzione industriale.