Dopo mesi di proteste e le dimissioni del presidente Bouteflika, l’Algeria si avvia verso un delicato processo di transizione politica. Il rinvio delle nuove elezioni precedentemente fissate per il 4 luglio, annunciato dal presidente ad interim Abdelkader Bensalah, conferma l’impatto delle proteste e fornisce ulteriore fiducia ai manifestanti che ogni venerdì si radunano per chiedere un cambio del sistema di potere e scongiurare che “il clan presidenziale” continui a governare. Dopo il decennio nero degli anni Novanta, in molti temono che il paese possa tornare nel caos, o che per l’Algeria si profili uno scenario simile a quello dell’Egitto, in considerazione del forte ruolo dell’esercito. Cosa c’è alla base delle proteste di massa? Quali saranno le fasi della transizione algerina? Quanto è alto il rischio che l’esercito prenda il potere?