Executive summary
L’Iran ricopre una posizione centrale in Medio Oriente in ragione di diversi fattori, in particolare per la sua collocazione geografica e la presenza sul suo territorio di ingenti giacimenti di petrolio e gas naturale. Situato tra l’Oceano indiano e l’Eurasia, l’Iran si affaccia sullo stretto di Hormuz e può quindi controllare i flussi petroliferi che attraver-sano le aree marittime circostanti. In virtù della sua prossimità all’Asia centrale, al Cau-caso e al subcontinente indiano, l’Iran è inoltre tradizionalmente un importante snodo regionale di scambi commerciali.
Anche il suo peso demografico, il livello tecnologico delle sue forze armate e gli alti tassi d’istruzione della sua popolazione, nonché la sua lunga storia, fonte di orgoglio e unità nazionale, contribuiscono alla centralità del paese. Infine, l’Iran è il principale paese sciita al mondo, il che permette al regime degli ayatollah di ergersi a bastione delle popolazioni sciite che nei paesi circostanti costituiscono minoranze numericamente significative, ma emarginate politicamente ed economicamente, in primis in Arabia Saudita e in Bahrein, od oggetto di violenze settarie, come nel caso del Pakistan.
Il peso regionale dell’Iran è aumentato in seguito all’eliminazione di due regimi – quello talebano nel 2001 e quello di Saddam Hussein nel 2003 – che avevano avuto con Teheran e con le proprie popolazioni sciite rapporti molto tesi. L’introduzione di forme rappresentative di natura democratica in questi due paesi ha permesso, in particolare, alla popolazione sciita afghana e irachena di entrare nelle istituzioni politiche nazionali in maniera proporzionale al proprio peso, allargando il peso della “Mezzaluna sciita” – espressione con la quale si indica la popolazione sciita che caratterizza un’area che si estende dal Vicino Oriente (Turchia, Libano e Siria) ai paesi del Golfo, all’Iraq, all’Iran e da qui all’Afghanistan e al Pakistan (...)