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Background

Come funziona il presidenzialismo francese

21 aprile 2017

La Francia è una repubblica semi-presidenziale in cui il potere esecutivo è condiviso dal presidente della Repubblica e dal primo ministro; il primo è eletto direttamente dal popolo e nomina il secondo sulla base del risultato elettorale. Il presidente viene eletto a suffragio universale diretto a doppio turno. Per essere eletti al primo turno serve la maggioranza assoluta dei voti; se nessuno dei candidati la ottiene, vanno al ballottaggio i due che al primo turno hanno ricevuto il maggior numero di consensi.

Con questo sistema si assicura sempre la maggioranza assoluta al presidente eletto.

Il voto per il presidente e per il Parlamento è separato. Risulta possibile, quindi, una coabitazione tra un presidente di un partito e una maggioranza opposta, anche se dopo la riforma che ha armonizzato le durate del mandato presidenziale e della legislatura, portando entrambe a 5 anni, l’eventualità è più rara.

L’ultima coabitazione della V Repubblica è avvenuta tra il 1997 e 2002 tra il presidente neogollista Jacques Chirac e il primo ministro socialista Lionel Jospin.

 

Elezione del Parlamento

L’Assemblea Nazionale prevede un sistema di voto maggioritario a doppio turno.

Vi sono 577 seggi in palio in altrettanti collegi uninominali. Per essere eletti bisogna ottenere la maggioranza assoluta dei voti nel collegio e un quarto dei voti degli aventi diritto. In caso contrario, vanno al ballottaggio i candidati che abbiano conseguito al primo turno almeno il 12,5% per cento del totale degli iscritti al collegio. Tipicamente vanno al secondo turno i candidati dei due principali partiti, anche se negli ultimi anni la crescita del Front National ha reso piuttosto comuni secondi turni a tre.

Il Senato ha un ruolo marginale e viene eletto indirettamente a livello locale; ogni tre anni ne viene rinnovata metà.

 

Poteri del presidente, o il "delicato bilanciamento"

Il presidente detiene un vero potere di indirizzo politico, specialmente nel campo della politica estera, ed è a capo della diplomazia e delle forze armate, oltre a presiedere il Consiglio Superiore della Difesa e il Consiglio Superiore della Magistratura.

Il potere più importante del presidente è quello di nominare il primo ministro, nomina condizionata dal risultato legislativo.

I poteri del presidente possono essere classificati in esclusivi e condivisi. Questi ultimi sono condivisi con il governo, ossia gli atti esercitati in tali ambiti devono essere controfirmati dal primo ministro e, all’occorrenza, dai ministri responsabili.

Tra i poteri esclusivi del Presidente si annoverano:

- ricorso al referendum su proposta del governo o delle camere;

- diritto di sciogliere l’Assemblea;

- nomina di tre membri e del presidente del Consiglio costituzionale;

- controllo di legittimità costituzionale preventivo: può chiedere al Consiglio costituzionale un ulteriore controllo di una legge prima della promulgazione.

Tra i principali poteri condivisi, invece, si ritrovano:

- nomina/revoca di ministri su proposta del primo ministro;

- promulgazione di leggi deliberate dal Consiglio dei ministri;

- negoziazione e ratifica di trattati internazionali.

Un ultimo potere, estremamente importante, è che in caso di emergenza nazionale il Presidente assume pieni poteri e può legiferare per decreto.

 

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Francia presidenziali Eliseo Assemblea Nazionale Coabitazione
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