Negli ultimi mesi, mano a mano che si accumulavano le evidenze che i vaccini funzionano (e molto), tra le persone ha cominciato a farsi strada un sospetto: non è che le cose sembrano andare bene perché siamo in estate, e non perché gran parte della popolazione adulta è ormai vaccinata?
In Italia, per esempio, a oggi il 65% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre il 53% è pienamente vaccinato. Eppure nel corso dell’estate del 2020, senza vaccini a disposizione, il numero di decessi per Covid-19 era molto basso, e del tutto comparabile a quello dell’estate 2021. Non è che a settembre avremo qualche brutta sorpresa, e che l’effetto protettivo che attribuiamo ai vaccini è in realtà un “effetto estate”?
Dubbi che sembrano legittimi. Ma che è ormai semplice dimostrare essere infondati. Perché mentre fino a questo momento c’era bisogno che i dati si accumulassero, oggi questi dati ci sono, e sono abbondantemente chiari. Il grafico che apre questo articolo vale più di mille parole. Ecco perché.
Abbiamo scelto di mettere insieme il numero di casi e di decessi fatto registrare in 9 Paesi europei nei quali la variante Delta è ormai dominante e in cui fino a poche settimane fa le infezioni erano in forte crescita. Questi Paesi includono, tra gli altri, l’Italia, il Regno Unito, la Francia e la Spagna. Combinare questi dati ci permette di mettere a confronto ciò che è successo in Europa nel corso delle due estati, quella del 2020 e quella del 2021, in un numero ampio di Paesi. In blu trovate le infezioni giornaliere, in arancione i nuovi decessi, “indietreggiati” di 11 giorni (il tempo mediano che massimizza la relazione tra casi e morti in questi 9 Paesi europei). Le linee tratteggiate indicano il 2020, quelle solide il 2021.
Come è possibile notare dal grafico, nel 2020 c’era una chiara e strettissima relazione tra nuovi casi e nuovi decessi. Le linee tratteggiate del grafico infatti procedono strettamente appaiate, e crescono in maniera praticamente identica. Abbiamo fatto sì che nel grafico si sovrappongano, il che suppone un certo specifico rapporto tra nuove infezioni e nuovi decessi. Come si può vedere, questo rapporto rimane praticamente costante nel corso di tutto il periodo estivo.
Cosa succede invece nel 2021? Primo, supponendo che la relazione tra nuovi casi e nuovi decessi rimanga invariata (il grafico è lo stesso e gli assi dunque restano identici), si vede subito che le due linee partono molto lontane e sono ormai lontanissime. In soldoni: se la relazione tra nuovi casi e nuovi decessi fosse la stessa dell’anno scorso, oggi nei 9 Paesi europei osservati dovremmo ormai registrare oltre 700 morti al giorno, e in crescita fino ai 1.000 al giorno, anziché i poco più dei 200 che registriamo in questo momento.
Ma c’è di più. Qualcuno (in parte legittimamente, ma spesso strumentalmente) avanza dubbi sul fatto che i casi di infezione nell’estate dell’anno scorso non siano comparabili ai casi del 2021, perché il sistema di testing nei 9 Paesi europei non sarebbe stato ancora sufficientemente potenziato e rodato. Questa asserzione, in realtà, è sbagliata: le capacità di testing dei Paesi europei sono certamente cresciute rispetto alla prima ondata del 2020 (marzo-maggio dell’anno scorso), ma già a metà giugno dell’anno scorso avevano raggiunto una capacità di rilevare i casi plausibili molto simile a quella che si sarebbe poi registrata in autunno, e che abbiamo a tutt’oggi. Ve lo avevamo raccontato a ottobre dell’anno scorso, e la dimostrazione la potete trovare qui.
Ma anche se queste obiezioni fossero in qualche modo fondate, il grafico dimostra una cosa ancora più importante: la forza dei vaccini rimane praticamente intatta. Provate a prendere la linea arancione solida e a spostarla verso l’alto, facendola partire da dove parte la linea blu solida. Riuscite a vederlo? La pendenza delle due curve è completamente diversa. Anche nel caso assurdo in cui al 1° luglio le due curve fossero state sovrapponibili, la curva dei decessi si sarebbe staccata nettamente da quella dei nuovi casi già dopo pochi giorni, e ancora oggi starebbe continuando ad allontanarsene. È la dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che i vaccini funzionano oltre ogni ragionevole dubbio.
In conclusione: no, non è stata l’estate a rendere l’ultima (fortissima) ondata di infezioni in Europa meno letale. Sono stati i vaccini. Ed è proprio il confronto con l’estate dell’anno scorso a mostrarcelo, in tutta la sua potente evidenza.