Dibattito Trump-Biden: Rissa presidenziale | ISPI
Salta al contenuto principale

Form di ricerca

  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED

  • login
  • EN
  • IT
Home
  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED
  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Digitalizzazione e Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Formazione ad hoc
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Digitalizzazione e Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Formazione ad hoc
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI
#USA2020

Dibattito Trump-Biden: Rissa presidenziale

01 ottobre 2020

Liti, insulti e scambio di accuse. Il primo dibattito Trump-Biden è stato più una rissa che un confronto. Ma cosa si è detto e cosa rimarrà, al di là dell’immagine (brutta) di due uomini anziani che litigano, nella testa degli elettori?

Scopri il nuovo portale ISPI dedicato a USA2020

 

I novanta minuti, nelle intenzioni del moderatore Chris Wallace, erano suddivisi in sei segmenti di 15 minuti, ognuno dei quali dedicato ad un argomento: la nomina alla Corte Suprema, l’emergenza Coronavirus, la crisi economica, le proteste razziali e le violenze per le strade del paese, le tasse e le carriere politiche dei candidati, la regolarità delle elezioni del 3 novembre. I candidati, in teoria, avrebbero avuto due minuti a testa per rispondere alla domanda e i successivi dieci per il dibattito. In pratica, il primo dibattito live tra Donald Trump e Joe Biden è stato un caos: i due candidati in corsa per la Casa Bianca si sono tolti la parola a vicenda. Trump ha interrotto Biden ogni volta che quest’ultimo cercava di articolare un discorso e Wallace – anchor di Fox News, ma non particolarmente gradito a Trump – non è riuscito a far rispettare le regole né a condurre il dibattito, continuamente interrotto, come Biden, dal presidente. “Un momento di grave imbarazzo per gli Stati Uniti d’America”, “il livello più basso mai toccato”, “una débacle del confronto democratico” sono i commenti che circolano oggi sui principali quotidiani americani, tutti concordi nel ritenere il dibattito uno spettacolo poco degno, infarcito di bugie e mezze verità. Se non altro Biden, dopo mesi di battute e insinuazioni sul suo stato mentale da parte dell’avversario, è riuscito a dimostrare di avere presenza e il piglio necessario per non soccombere davanti ad un animale da palcoscenico come Trump. Resta il fatto che quella andata in onda martedì sera negli Stati Uniti, le tre ora italiana, sancisce il passaggio definitivo dal dibattito elettorale alla performance televisiva. Eccone alcuni punti salienti:

 

Corte Suprema

La prima domanda è dedicata alla Corte Suprema e alla nomina lampo – che dovrà essere confermata da Senato - della giudice Amy Coney Barrett, cattolica e conservatrice, per sostituire l’icona liberal Ruth Bader Ginsburg, morta meno di due settimane fa. Trump ha rivendicato il diritto a nominare un nuovo giudice perché “le elezioni hanno delle conseguenze”. Joe Biden ha detto che quel diritto spetta al popolo americano che, in alcuni stati, si sta già votando e quindi bisognerebbe aspettare.

 

Coronavirus

Sull’emergenza sanitaria causata dalla pandemia l’amministrazione Usa ha fatto “un lavoro fenomenale”, parola di Donald Trump, che promette che un vaccino contro il coronavirus “arriverà tra poche settimane”. Biden gli risponde: “la gente moriva e tu andavi a giocare a golf. Non sei riuscito a fare un piano contro il coronavirus”. Trump afferma ripetutamente di aver vietato i viaggi dalla Cina. In realtà, secondo Associate Press, li ha solo limitati.

 

Economia

Secondo Biden, Trump sarà il “primo presidente nella storia americana a bruciare posti di lavoro durante la sua presidenza”. In realtà non sarebbe il primo: Herbert Hoover, il presidente in carica che perse le elezioni del 1932 contro Franklin Roosevelt, svolse il suo incarico durante la Grande Depressione, che ha causato enormi perdite di posti di lavoro. È vero però che i posti di lavoro sono diminuiti: nel gennaio 2017 all'inizio della presidenza erano 146 milioni; ad agosto sono scesi a 141 milioni.

 

Cina e guerra commerciale

Biden accusa il rivale di aver peggiorato la posizione degli Usa nel confronto con la Cina: “Abbiamo più deficit commerciale adesso che prima dell'inizio della sua guerra dei dazi”. Trump riparte attaccando il figlio di Biden, Hunter per i suoi incarichi in Russia, Ucraina e Cina: “Ha ricevuto 3,5 milioni di dollari da Mosca”.

Nel rapporto pubblicato sull’argomento la commissione di inchiesta del Senato ha concluso che le attività all'estero di Hunter Biden erano a volte ‘problematiche’ e ‘non opportune’, ma non ha individuato nessun illecito da parte di Joe Biden né attività criminale da parte di suo figlio Hunter. 

 

 

Razzismo e violenze

Rispondendo alla domanda sulle proteste che da mesi attraversano l’America e sulle accuse di violenze contro i neri perpetrate dalle forze dell’ordine, Trump sposta la discussione sulla sicurezza e sui temi “legge e ordine”. Dal canto suo, Biden afferma: “Sono contrario alle proteste violente. Chi distrugge va perseguito. Ma Trump getta benzina sul fuoco. Perché, come ha detto la sua portavoce, le proteste lo aiutano ad aumentare i consensi”.

Poi, in quello che resterà uno dei punti più controversi del confronto, il presidente ha rifiutato di condannare i movimenti dei suprematisti bianchi come i Proud Boys, dicendo che “qualcuno in questo paese deve fare qualcosa contro l’estrema sinistra”.

 

Tasse

Dopo le rivelazioni del New York Times, entrato in possesso delle copie mai rese pubbliche delle  dichiarazioni dei redditi di Trump, Wallace chiede a Trump se è vero che nei primi due anni di presidenza ha pagato appena 750 dollari di tasse. Trump ribatte di aver pagato “milioni” in tasse, ma afferma anche di utilizzare le agevolazioni fiscali e le scappatoie nel codice fiscale e che, “come a tutti quelli furbi, a me non piace pagare le tasse”. 

“Io eliminerò i tagli alle tasse di Trump, l’aliquota per le società salirà dal 21% al 28%. Investirò nelle persone e non per i ricchi. Voglio meno tasse per la working class” risponde Biden che sulle tasse di Trump si lascia andare a una battuta amara: “paga meno tasse lui di una maestra”.

 

Voto e processo elettorale

Sulla correttezza e regolarità delle elezioni che si terranno a novembre, Trump ha ribadito che il voto postale sarà causa di frodi di massa. E alla domanda di Wallace se riconoscerà l’esito del voto il presidente ha sviato dicendo “non se è un’elezione truccata”. Nei fatti Trump ha proseguito la strategia che da mesi lo vede impegnato a seminare dubbi sull'integrità del voto e i suoi risultati. Biden nega le frodi, ma ammette che il clima di paura e l’assenza di procedure per il distanziamento frena molte persone dall’andare ai seggi. Poi invita la gente ad andare a votare: “Se vinco le elezioni sarò il presidente di tutti, dei democratici e dei repubblicani. Se perdo lo accetterò. Andate a votare. Voi avete il controllo, solo voi potete decidere cosa sarà questo paese nei prossimi quattro anni”.

 

Il commento

di Mario Del Pero, Senior Associate Research Fellow ISPI e docente Sciences Po

“Un dibattito brutto a tratti finanche imbarazzante. Tra un Presidente inadeguato, aggressivo, scorretto e approssimativo; e uno sfidante debole, affaticato, chiaramente a disagio coi tempi rapidi e secchi del confronto televisivo. La strategia dei due è stata chiara. Per Biden si tratta di tenere sotto i riflettori Trump: trasformare il voto in un referendum su un Presidente, e una Presidenza, della quale una maggioranza di americani dà oggi un giudizio critico. Per Trump l'obiettivo è associare Biden alle frange più estreme della protesta di piazza, mostrarne la debolezza e incalzarlo, facendogli perdere lucidità e pazienza. Detto questo, anche nelle previsioni peggiori era difficile immaginare un dibattito simile: rivelatore, anch'esso, di un degrado e di un imbarbarimento del confronto politico e del discorso pubblico che pare essere una delle cifre distintive di questo terribile 2020”.

* * *

A cura della redazione di ISPI Online Publications (Responsabile Daily Focus: Alessia De Luca,  ISPI Advisor for Online Publications) 

 

 

Ti potrebbero interessare anche:

USA-Cina: la tensione vola
Blinken’s Israel-Palestine Tour: An Empty Shell?
Abrams e Leopard: carri armati USA e tedeschi in Ucraina
Stati Uniti: corvette e segreti
Il 2022 in 12 immagini: le analisi dell'ISPI
Giorgio Fruscione
ISPI
USA-Cina: dall’escalation alla coabitazione?
Andrew Small
German Marshall Fund

Tags

usa2020 USA Donald Trump Joe Biden
Versione stampabile
 
USA 2020

Iscriviti alla Newsletter Daily Focus

SEGUICI E RICEVI LE NOSTRE NEWS

Iscriviti alla newsletter Scopri ISPI su Telegram

Chi siamo - Lavora con noi - Analisti - Contatti - Ufficio stampa - Privacy

ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) - Palazzo Clerici (Via Clerici 5 - 20121 Milano) - P.IVA IT02141980157