Il 28 giugno le forze di difesa del Tigray hanno occupato nuovamente la capitale regionale Mekelle, costringendo l'esercito federale etiope alla ritirata. Il governo, poco dopo, ha deciso di dichiarare un cessate-il-fuoco immediato e unilaterale, riflesso dei recenti successi militari del Fronte popolare di liberazione del Tigray. Dopo otto mesi di guerra, il conflitto entra nella fase forse più difficile per Addis Abeba, mentre la popolazione tigrina è nel mezzo di una gravissima crisi umanitaria, con circa 350.000 persone si trovano in situazione di carestia. Quali prospettive di sviluppo per la crisi nel nord dell’Etiopia? Come immaginare il futuro del paese?