La scomparsa di Fidel Castro rappresenta la fine di un’era per Cuba e per la politica internazionale. L’uomo che era convinto di aver incarnato spirito, umori e sentimenti di un popolo, di una nazione e di una rivoluzione ha lasciato invece un’eredità controversa e un presente complesso. Controversa, perché nel corso della sua vita, il Líder Máximo ha detto tutto e il suo contrario, prospettando un futuro radioso e vincente, ma lasciando invece una realtà totalmente differente. Proprio questa contraddittorietà nelle azioni e nelle idee rappresenterà una perdita non indolore anche per le sorti della stessa isola caraibica, già alle prese con numerose incognite e sfide da affrontare nel breve e medio periodo a cominciare dai problemi legati alla transizione politica ed economica, passando per le sfide derivanti dal disgelo con gli Stati Uniti, fino a giungere alla capacità dell’establishment castrista di rinnovarsi senza perdere di vista la retorica socialista necessaria alla stessa sopravvivenza del regime. Siamo di fronte all’inizio di una nuova fase per Cuba? Con quali ideali e dirigenza, saranno piuttosto i prossimi anni a definirne meglio l’indirizzo.
ispi Senior Advisor