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Commentary

Focus Olimpiadi: Pechino raddoppia e investe sulla neve

Filippo Fasulo
13 Dicembre 2018

Il 4 febbraio 2022 Pechino diventerà la prima città al mondo a ospitare entrambe le edizioni dei Giochi Olimpici, appena quattordici anni dopo essersi presentata sulla scena internazionale con le Olimpiadi estive più care della storia, superate solo da quelli invernali di Sochi. Da allora, tuttavia, i tempi sono cambiati e l’obiettivo delle autorità di cinesi è di spendere un decimo rispetto all’edizione estiva– quasi 4 miliardi di dollari contro i 43 miliardi dell’edizione del 2008 - nonostante, oltre alla capitale cinese, siano coinvolte per gli eventi altre due sedi principali. Si tratta della contea di Yanqing che fa parte della municipalità di Pechino e che ospiterà le gare di sci alpino a Xiaohuitao, una pista di nuova costruzione. La contea di Yanqing, peraltro, è già una importante località turistica perché a circa 30 km dalla pista olimpica si trova Badaling, uno dei più importanti punti di accesso alla Grande Muraglia. Il secondo sito olimpico fuori dalla capitale è Chongli, un’area che fa parte dell’amministrazione di Zhangjiakou, una delle maggiori città della provincia dello Hebei. A Chongli, che si trova ad oltre 200 km da Pechino, si svolgeranno tutte le attività sciistiche, escludendo lo sci alpino. L’obiettivo legato a questi due siti è quello dipromuovere il turismo invernale anche dopo la fine dei giochi, un piano che Chongli sta seguendo a ritmi di crescita pari a 30% di turisti in più ogni anno.

Il tema ricorrente per gli eventi nella città di Pechino, invece, è il riutilizzo delle strutture già presenti, in particolare quelle realizzate per i giochi del 2008. Lo stadio olimpico – il “Nido d’uccello” - sarà la sede per le cerimonie di apertura e chiusura e gli eventi indoor si terranno in palazzetti riadattati per l’occasione. Per esempio le gare di curling si terranno nell’iconica piscina olimpica. Per quanto riguarda le nuove strutture, verrà aggiunto un palazzetto per il pattinaggio di velocità nell’area olimpica e si riadatteranno vecchi complessi industriali per le gare di free style.

Considerata la grande distanza fra i tre siti olimpici il ruolo delle infrastrutture è centrale. Il progetto principale è quello della linea ad alta velocità Beijing-Zhangjiakou Intercity Railway che dovrebbe coprire i quasi 180 km in 50 minuti grazie a una nuova generazione di treni automatizzati. L’inaugurazione è prevista per la fine del 2019, più o meno nello stesso periodo in cui entrerà in funzione il nuovo aeroporto internazionale di Beijing Daxing che punta a diventare il più grande al mondo e a ridurre la pressione sull’attuale aeroporto principale di Pechino. Beijing Capital, infatti, è oggi il secondo scalo aereo più trafficato al mondo, ma è ormai saturo nonostante la costruzione dell’avveniristico Terminal 3 risalga solo al 2008.

 

 

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AUTORI

Filippo Fasulo
Associate Research Fellow

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