Executive Summary
La regione del Mediterraneo allargato permane in una condizione di forte entropia e di strutturale debolezza istituzionale. Interessi e agende contrastanti continuano ad alimentare tale dinamica, liberando costantemente nuove energie che alimentano i principali teatri di scontro e crisi regionale. Di fronte a tale scenario, si è ormai imposta la consapevolezza che lo stato e la sua disintegrazione o strutturale debolezza abbiano rappresentato il vero cuore pulsante che ha generato tale dinamica, amplificandone la portata e favorendo il libero agire sia di alcune potenze internazionali e regionali sia di cosiddetti attori non-statuali.
Crisi di legittimità, mancanza di sicurezza, incapacità di esercitare pienamente il monopolio della forza legittima, perdurante debolezza del sistema economico e, infine, polarizzazioni etnico-comunitarie e socio-politiche possono essere considerate non solo tra le principali sfide alla stabilità e alla tenuta di questo sistema regionale, ma anche tra i maggiori effetti prodotti dalla debolezza dello stato e delle sue istituzioni. In alcuni casi lo stato si è dimostrato addirittura inesistente o incapace di agire efficacemente al di fuori delle logiche dei regimi autoritari contro cui si erano mobilitate molte piazze nel 2011.
La sensibile crisi dello stato moderno mediorientale ha fatto sì che quello che, tra il 2011 e il 2013, poteva sembrare l’inizio di una positiva fase di trasformazione ed emancipazione, seppur complessa e articolata, si sia trasformato in breve tempo in un intricato gioco a somma zero, confondendo campi e logiche dell’intervento tra chi preme sulla leva del cambiamento e chi su quella della conservazione delle forze e degli interessi in campo. Al tempo stesso, è venuto meno il limite tradizionale tra la dimensione interna ed esterna nei diversi teatri di crisi, condizione che ha ulteriormente catalizzato l’effetto delle crisi stesse, allontanando in molti casi l’orizzonte della loro soluzione.
È così che lo stato mediorientale si è manifestato più come il simulacro dei regimi al potere che il soggetto composto da istituzioni pulsanti, capaci di assicurare e regolare la vita dei propri cittadini, diventando inevitabilmente il simbolo dello scontro tra le diverse fazioni in campo. Naturalmente, non tutti i paesi hanno vissuto le sfide di questa trasformazione con medesima intensità, così come differenti sono state le risposte e le contromisure adottate per fronteggiare destabilizzazione e polarizzazione.
AUTORI
Al presente Focus hanno contribuito:
Giuseppe Dentice - ALGERIA, EGITTO (Capitolo 2)
Chiara Lovotti - IRAQ (Capitolo 2)
Paolo Maggiolini - GIORDANIA (Capitolo 2), CAPITOLO 3
Nicola Missaglia - ALGERIA (Capitolo 2)
Annalisa Perteghella - IRAN (Capitolo 2)
Andrea Plebani - CAPITOLO 1
Gaia Taffoni - MAROCCO (Capitolo 2)
Valeria Talbot - TURCHIA (Capitolo 2)
Stefano M. Torelli - TUNISIA (Capitolo 2), APPROFONDIMENTO
Arturo Varvelli - LIBIA (Capitolo 2), CAPITOLO 3