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Sondaggio ISPI 2020
Gli italiani e la politica internazionale
25 Dicembre 2020

Nel 2020 la pandemia ha sconvolto il mondo. La crisi sanitaria si è rapidamente trasformata in crisi economica e rischia di sfociare in una nuova crisi finanziaria. Nel frattempo, negli Stati Uniti sta per insediarsi un nuovo presidente nel pieno della seconda ondata di infezioni. Quanto e come la pandemia ha cambiato il modo in cui gli italiani guardano agli avvenimenti e ai trend di fondo della politica internazionale?

Giunto ormai al suo settimo anno, il sondaggio ISPI realizzato da IPSOS rivolge agli italiani alcune domande chiave sulla politica internazionale degli ultimi dodici mesi. Quali sono le principali minacce, per l’Italia e per il mondo? Qual è stato il personaggio più influente per la politica mondiale, e quale invece il Paese più pericoloso? E come vedono gli italiani i rapporti con i principali partner europei e internazionali?

 

1. Minacce per l’Italia: la crisi economica fa più paura di quella sanitaria

Per il settimo anno consecutivo, gli italiani non hanno dubbi: la crisi economica resta la più grave minaccia per l’Italia (54%), nonostante la pandemia, che sorprendentemente è “soltanto” al secondo posto (22%). Seguono l’immigrazione (11%) e i cambiamenti climatici (7%), stabili rispetto all’anno scorso malgrado nel corso degli ultimi dodici mesi i flussi migratori verso l’Italia siano più che triplicati.

 

2. Minacce globali: la pandemia oggi, il clima domani

Cambiano le priorità a livello globale: la pandemia fa più paura. Diversamente dalle minacce per l’Italia, la crisi economica arriva terza (seppure in aumento rispetto al 13% del 2019).

Sorprende, invece, la permanenza dei cambiamenti climatici al secondo posto, scelti da una quota di italiani (25%) solo leggermente minore rispetto alle rilevazioni degli ultimi due anni, quando era stato scelto dal 28% di loro.

Continua infine il calo della percezione di minaccia legata al terrorismo islamico, che scende dal massimo del 38% nel 2015 (quando a novembre di quell’anno si verificarono gli attentati di Parigi) al minimo del 6% di oggi.

3. L’Europa (finalmente) al tavolo dei Grandi

Gli italiani continuano a scegliere la Cina come paese che anche nel 2020 è diventato più influente rispetto all’anno precedente. Per tutte le grandi potenze in lizza si registra tuttavia un calo, piccolo per la Cina (dal 60% al 58%), più grande per gli Stati Uniti (dal 48% al 39%) e molto marcato per la Russia (dal 43% al 29%).

In netta controtendenza è invece l’Unione europea, che proprio nell'anno della pandemia - ma anche dell'approvazione dello storico piano di rilancio economico Next Generation EU - fa segnare un significativo balzo in avanti, raddoppiando quasi il valore (da 18% a 34%).

4. Le principali speranze: il vaccino e Biden

Tra le (poche) buone notizie dell’anno, oltre un italiano su due (55%) sceglie l’annuncio dell’efficacia del vaccino contro il coronavirus. Tra chi invece si orienta su notizie diverse, l’elezione di Joe Biden è scelta da quasi il doppio delle persone che invece si orientano verso una notizia europea, ovvero l’accordo raggiunto sul pacchetto Next Generation EU, meglio conosciuto come “Recovery Fund” (rispettivamente 27% contro 15%).

5. Minaccia per il mondo: la Cina fa molta più paura, ma attenzione alla Turchia

Cambia la geografia delle minacce: la Cina balza in cima alle preoccupazioni degli italiani, complice il ruolo da protagonista giocato nei primi mesi della pandemia, tra ritardi e invio di aiuti.

Ma è in crescita anche la Turchia, potenza sunnita molto più attiva nel Mediterraneo, dalla Libia ai giacimenti di gas nel Mediterraneo orientale, e nell’Asia centrale (con l’appoggio all’Azerbaigian nel conflitto del Nagorno Karabakh).

6. Leader più influenti: Merkel regina

Un inatteso passaggio di testimone: al vertice della classifica dei leader più influenti della politica internazionale crolla Donald Trump, presidente USA uscente, ma al suo posto gli italiani premiano la Cancelliera tedesca. Merkel balza al primo posto della classifica, più che triplicando i consensi.

Evidente la “scelta di campo” degli italiani, che di fronte all’incertezza nei confronti della leadership statunitense (insieme, Trump e Biden sono scelti solo dal 26% degli italiani, contro il 39% di Trump nel 2019) puntano gli occhi verso “Mutti” anziché sul Presidente cinese Xi Jinping (che sale solo dal 4% al 6%) o sul Presidente russo Vladimir Putin (che al contrario perde terreno, scendendo dal 19% al 12%).

7. Trump e il mondo: la solitudine dell’America First

Per gli italiani c’è solo una cosa che Trump ha fatto meglio che peggio: difendere gli interessi degli Stati Uniti nel mondo. Il 39% ritiene infatti che Trump abbia giocato un ruolo positivo in questo senso, mentre il 30% lo valuta come negativo.

Eppure, per gli italiani quella di Trump è anche un’America più sola: nel corso del suo mandato il presidente americano avrebbe infatti peggiorato i rapporti con la Russia (40%), l’Unione europea (57%) e la Cina (70%). Non sembra un caso, dunque, se per quasi la metà degli intervistati gli USA nel mondo siano oggi un leader più debole di prima.

 

8. Gli italiani puntano tutto su Biden

Grandi speranze e dita incrociate: dopo quattro anni di presidenza Trump che hanno allontanato gli Stati Uniti dal mondo (si veda la domanda precedente), la stragrande maggioranza degli italiani (61%) pensa che il mondo sarà un posto migliore con Joe Biden alla guida dell’amministrazione americana.

Altrettanto rilevante che solo un italiano su dieci (11%) ritenga che con Biden le cose nel mondo peggioreranno, mentre per il restante 28% la presidenza Biden avrà semplicemente scarsa influenza sullo stato delle relazioni internazionali.

9. Italia, alleati e avversari in Europa: Olanda antagonista, Germania amore e odio

I frugali Paesi Bassi sono la nazione che gli italiani meglio identificano come chiara "antagonista” dell’Italia in Europa: li sceglie come principali avversari più di un italiano su quattro (27%), mentre solo l’1% li identifica come i principali alleati. Peggio dell’Ungheria, scelta come principale avversario dal 17% degli intervistati.

Tra i principali alleati del nostro paese si trovano invece Germania (indicata da ben un italiano su due) e Spagna (21%). Berlino, in particolare, “primeggia” sia nella classifica del principale alleato, sia in quella del principale avversario (rispettivamente scelta dal 50% e dal 35% degli italiani), polarizzando le opinioni. Opinioni altrettanto polarizzate sulla Francia, in cui gli intervistati si ritrovano quasi perfettamente divisi tra chi la indica come alleata (18%) e chi come avversaria (16%) dell’Italia.

 

10. L’Italia e i Grandi: atlantista, ma Russia e Cina non sono nemici

Anche in un periodo di forte incertezza e rimescolamento delle alleanze com’è quello odierno, gli italiani confermano di prediligere la tradizionale alleanza con gli Stati Uniti (57%) e, di conseguenza, di preferire che il paese permanga nel campo “occidentale”.

Va notato tuttavia che, tra chi decide di schierarsi (dunque escludendo le persone che hanno dichiarato di non saper scegliere), una maggioranza relativa di italiani ritiene che anche la Russia e la Cina siano più alleati (rispettivamente 38% e 36%) che avversari (20% e 23%).

 

 

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