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Il mondo che verrà 2023

Global South: fra mito e realtà

Sachin Chaturvedi
24 Dicembre 2022

L'ascesa del Sud del Mondo non è più un prodotto dell'immaginazione o una mera aspirazione. Sta diventando realtà. L'integrazione del Sud nell'economia globale ha generato molte opportunità, considerando che la sua quota di produzione di semilavorati è passata dal 40% nel 2002 al 53% nel 2021. Anche se non si dovesse considerare la Cina, l'ascesa del resto del Sud mostra comunque la stessa tendenza di crescita. Una maggiore integrazione globale, tuttavia, implica anche maggiore vulnerabilità.

Negli ultimi 10 mesi, più di 55 paesi in via di sviluppo e meno sviluppati hanno bussato alla porta del FMI per chiedere aiuti. Il FMI dovrà valutare se concedere una riduzione del premio richiesto (surcharge) nei prossimi 2-3 anni, estendere i limiti di accesso per altri due anni dopo il 2023 e ricanalizzare i diritti speciali di prelievo (DSP) per chiedere più impegni di quanto osservato a oggi. Ciò richiederà urgentemente anche un'attenzione sulla maggiore capitalizzazione delle banche di sviluppo regionali per sostenere il Sud globale.

Nella prossima presidenza del G20, l'India ha proposto di farsi portavoce del Sud. Il primo ministro Narendra Modi ha anche mostrato disponibilità a collaborare strettamente con il G7 e la Russia. 

Il Sud e il Nord del mondo

Nel recente passato, l'importanza della collaborazione tra il Nord e il Sud del mondo nei paesi terzi è aumentata notevolmente. Il termine "cooperazione triangolare" è ora ampiamente utilizzato per descrivere simili iniziative nel campo della finanza per lo sviluppo. Tuttavia, questo fenomeno va ben oltre ciò e si applica ad altri ambiti della governance globale. L'attuale presidenza del G20 dell'India sta lavorando per portare avanti il successo dell'Indonesia al fine di riunire Nord, Sud, Est e Ovest. Il mondo deve andare oltre la crisi ucraina e le conseguenti turbolenze nelle catene di approvvigionamento.

L'attuale contesto di scontro geopolitico deve lasciare spazio alla cooperazione e ai partenariati. Gli approcci attuali hanno spinto il mondo nel pantano delle policrisi e milioni di persone sono scivolate sotto la soglia della povertà. La collaborazione Nord-Sud o la cooperazione triangolare è probabilmente l'unica strada percorribile, se si vuole che istanze come il G20 mantengano la loro importanza. 

L'attuale posizionamento competitivo degli Stati Uniti e della Cina ha acutizzato la polarizzazione e le perturbazioni, portando all'inflazione e al rischio di recessione globale. Come ci insegna la storia mondiale, in questo tipo di conflitto non vi sono vincitori, ma solo perdenti.

Auto-governo

L'ascesa del Sud è importante per la sua natura inclusiva e la sua capacità di trascinare altri paesi. Praticamente non esiste alcuna economia nel Sud del mondo che non sia impegnata a portare avanti la causa della fraternità, in uno spirito di collaborazione, condivisione, empatia e impegno. Quest'idea, tuttavia, necessita di auto-governo per ottenere risultati migliori.

La capacità di sostenere altri paesi in via di sviluppo non dovrebbe sfociare in ristretti interessi economici o in un deragliamento dovuto all'assenza di buon governo. Le nazioni in fase di transizione dallo status di paese meno sviluppato a quello di paese in via di sviluppo necessitano di una strategia mirata, con impegni, tempistiche e risorse chiare.

Se il resto del mondo, compreso il Sud, può fornire le risorse, la componente di governo deve però necessariamente provenire dalle leadership nazionali di questi paesi. Nel prossimo futuro, diverse nazioni, fra cui il Nepal, il Bangladesh e il Bhutan avranno bisogno di sostegno finanziario e assistenza. Nel marzo 2022 l'ONU ha riconosciuto altri 15 paesi per il prossimo decennio. La Commissione ONU per le Politiche di Sviluppo, che ha istituito la categoria dei paesi meno sviluppati (LDC) nel 1971, ha sviluppato criteri multivariati ai fini della classificazione.

L'altra fonte di attrito nel Sud del mondo è legata alla crisi del debito mondiale. L'esperienza in molti paesi africani, e non solo, ha dimostrato che i paesi beneficiari sono rimasti intrappolati nella crisi del debito, proprio a causa degli aiuti allo sviluppo che ricevono. La polarizzazione e la frammentazione degli impegni di Parigi e altri strumenti globali hanno complicato ulteriormente la risoluzione del debito per i paesi meno sviluppati e altri paesi in via di sviluppo. La crisi dello Sri Lanka e di altre nazioni in via di sviluppo ha chiaramente dimostrato il potere dell'azione collettiva. L'alleggerimento del debito globale da parte dei creditori ufficiali è stato reso possibile grazie all'iniziativa di sospensione del servizio sul debito (DSSI) da parte del G20, appoggiata dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. L'iniziativa è entrata in vigore nel maggio 2020 e ha portato a una riduzione del debito pari a 12,9 miliardi di dollari in 48 paesi prima della sua scadenza nel dicembre 2021.

Nel 2023, qualora il Sud del mondo volesse agire in modo coeso, occorrerà introdurre elementi di auto-governo e abbandonare l'avidità, l'autoesaltazione e la vanagloria. Il Sud globale deve rimanere fermamente impegnato nel Piano d'Azione di Buenos Aires e nel Programma d'Azione di Addis Abeba per proseguire collettivamente sulla strada del raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) I sistemi di valori del Sud e l'importanza dell'etica nelle relazioni internazionali, nell'architettura finanziaria e nella tecnologia (compresa l'IA) svolgeranno un ruolo fondamentale al fine di evitare un'ulteriore frammentazione.

 

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