La settimana appena trascorsa è stata segnata pesantemente dall’uscita dei dati macroeconomici del secondo trimestre in diversi paesi. Impressionano i dati degli Stati Uniti che segnano un crollo senza precedenti nella storia americana: -9,5%. Preoccupazioni provengono anche dal Vecchio Continente dove la Germania, locomotiva europea, segna una contrazione del Pil del -10,1%, e l’Italia registra una contrazione del -12,4%. Dati che impressionano se confrontati con quelli della Cina che con un +3,2% rappresenta invece la prima grande economia a ritornare a crescere dopo lo shock del primo trimestre. Oltre ad analizzare l’impatto della pandemia economica e valutare l’importanza di un coordinamento sanitario, condizione necessaria alla ripresa, questo nuovo numero di ISPI Global Watch, dedicato alla Geoeconomia del coronavirus si sofferma anche sugli effetti negativi del virus per la Lombardia, termometro del contagio economico, le cui attività produttive hanno segnato un -20% a giugno su base annua, anche se si registrano i primi cenni di ripresa, pur in attesa di un autunno caldo. Anche l’export italiano nei primi cinque mesi ha subito forti ribassi. Ma non mancano sorprese in settori e destinazioni che hanno resistito alla crisi. La pandemia ha rappresentato anche l’opportunità di ripensare le nostre città in particolare puntando su 4 direttrici: distribuire, digitalizzare, desincronizzare e decentrare. Attenzione particolare alla mobilità urbana che non sarà più come prima. Parole d'ordine: sostenibilità e condivisione. Con quali piani? E come finanziarli? Infine questo numero analizza gli effetti dell'emergenza sanitaria sull’India e sul Libano. Per New Delhi Pil a -5% per il 2020 e lockdown in diverse regioni. Per Beirut, invece, il virus si inserisce in una crisi istituzionale e finanziaria che ha portato il paese al default.
ISPI