La settimana appena trascorsa è stata segnata dalle pesanti “Previsioni economiche di primavera 2020” della Commissione Europea: l'economia della zona euro subirà quest'anno una contrazione record del 7,5% . Uno shock simmetrico per l'economia UE poiché la pandemia ha colpito tutti gli stati membri, ma alcuni risulteranno più colpiti di altri, in primis l'Italia con un calo del 9,5%. Sono cifre che fanno temere per la stabilità finanziaria del nostro paese: il rischio spread in autunno in mancanza di vere e rapide risposte è affrontato in questo nuovo numero di ISPI Global Watch, dedicato alla Geoeconomia del coronavirus. Un focus particolare è riservato anche alla Cina e alle ripercussioni della pandemia sulla leadership di Xi Jinping, a livello interno come internazionale anche alla luce delle rinnovate tensioni commerciali con Washington. Il petrolio rimane osservato speciale, nonostante un lieve aumento dei prezzi dovuto alla ripresa economica cinese. Infine, in tema di Fase 2, quali sono le principali sfide operative e di sicurezza per le supply chain europee durante la fase di recupero ? Quale impatto di lungo termine sta avendo l'epidemia sulle abitudini di consumo, e quindi sulle necessità delle imprese di reinventarsi presidiando sempre di più i canali di distribuzione online? Infine, quali sono gli effetti della crisi sui paesi dell'Europa Orientale dai buoni fondamentali economici ma senza l'ombrello di protezione della BCE? Quale impatto sta avendo la crisi sulla leadership di Erdogan in Turchia e sulla tenuta del paese?