Il crescente interscambio fra le economie europee e quelle dell’Asia orientale crea una opportunità strategica per i paesi dello spazio post-sovietico. La costituzione di corridoi di trasporto internazionali (CTI) può fare di questi ultimi dei “ponti fra Oriente e Occidente” favorendo non solo la loro uscita dalla depressione economica causata dalla scomparsa dell’URSS ma anche e soprattutto la stabilizzazione di regioni fortemente a rischio quali l’Asia centrale e il Caucaso. Sul piano geopolitico, i corridoi sono un fattore importante nell’indurre le potenze contigue a un comportamento multilaterale, creando così le precondizioni per un’impostazione dei rapporti eurasiatici su linee di cooperazione anziché di confronto militare. I CTI offrono inoltre ad attori esterni quali l’Europa e i paesi dell’Asia orientale la possibilità di essere presenti nella regione in sintonia con gli interessi di Russia, Cina e Iran. Ma affinché queste prospettive divengano reali è necessario che lo sviluppo dei CTI venga affrontato da parte di tutti gli attori coinvolti in una prospettiva strategica di lungo periodo.