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Year in Review

Il 2018 in 10 immagini: le analisi dell'ISPI

22 Dicembre 2018

Il 2018 è stato scandito da avvenimenti internazionali importanti: alcuni incoraggianti, come la distensione tra le due Coree; altri più destabilizzanti, come il ritorno dei dazi e l’uscita degli Stati Uniti da alcuni accordi multilaterali. I segnali di scomposizione di un ordine globale basato principalmente sulla disponibilità degli USA a guidare la comunità internazionale si sono moltiplicati: da ultimo, a confermare questo cambiamento, è arrivato a fine dicembre anche l’annuncio del ritiro americano da Siria e Afghanistan. Quello che volge al termine è stato infatti anche l’anno in cui è esploso il dibattito sulla fine “dell’ordine liberale”, inteso proprio come simbolo della centralità occidentale in termini di capacità di diffusione di modelli politici e ideologici.

L’ISPI ha deciso di ripercorrere l’anno che volge al termine attraverso le tappe fondamentali della politica e delle relazioni internazionali, con una selezione di immagini, analisi, e video che ci hanno accompagnato nella ricerca di una più profonda comprensione del mondo di oggi e, forse, di domani.

 

COREE: L’ANNO DELLA ‘PACE’

Dopo mesi di tensione tra la Corea del Nord e la comunità internazionale dovuta ai rapidi sviluppi del programma nucleare di Pyongyang, a febbraio i Giochi Olimpici invernali in Corea del Sud appaiono subito come un primo segnale di distensione. All’evento sportivo partecipa infatti anche la squadra olimpionica nordcoreana, i cui atleti sfilano nelle vie di Pyeongchang insieme a quelli sudcoreani. Solo due mesi dopo, il 27 aprile, il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in si incontrano nella zona demilitarizzata che separa i due paesi dal 1953. L’incontro apre la strada allo storico vertice tra Kim Jong-un e il presidente USA Trump, che il 12 giugno si sono trovati a Singapore di fronte alle telecamere del mondo intero.

Le nostre analisi:

  • Dossier: North-South Korea Summit: What's in a Meeting
  • Dossier: Trump-Kim Summit: Great Expectations in Singapore
  • Rapporto: Enigma Corea del Nord. Storia e segreti di una nuova potenza atomica
  • Evento (video): Dynamics on the Korean Peninsula after the April 27 Inter-Korean Summit

 

CINA: PIENI POTERI A XI

L’11 marzo il Congresso della Repubblica Popolare Cinese vota quasi all’unanimità (solo 5 membri su 3000 hanno votato contro) l’emendamento alla Costituzione proposto dal Presidente Xi Jinping: da questo momento, l’incarico del Presidente cinese non sarà più limitato a due mandati. Mentre la Cina di Xi prosegue decisa nella propria politica di espansione commerciale ed economica globale, secondo diversi osservatori, la svolta costituzionale impressa dal Congresso rievoca lo spettro della deriva personalistica di Mao Zedong.

Le nostre analisi:

  • Dossier: Reforming China’s Constitution
  • Dossier: Made in China 2025: Only About Tech Leadership?
  • Focus: Cina: Xi Jinping forever
  • Rapporto: China: Champion of (Which) Globalisation?
  • Evento (video): Cooperating with China as a new global champion
  • Evento (video): Chi ha paura del dragone? L'Europa di fronte alla potenza economica cinese

 

DAL COMMERCIO AGLI ACCORDI: TRUMP (ANCORA) CONTRO TUTTI

Anche nel 2018, sono molte le scelte di politica estera del Presidente Usa Donald Trump che segnano uno stravolgimento delle linee d’azione impostate dai suoi predecessori. A maggio, Trump annuncia ufficialmente il ritiro degli Usa dall’accordo sul nucleare iraniano (il Jcpoa) raggiunto nel 2015. Il Presidente fa sul serio: al ritiro segue la reimposizione delle sanzioni contro Teheran: il primo round ad agosto, il secondo a novembre. Intanto, Trump dà il via a una guerra commerciale contro la Cina: nel corso dell’anno quella tra gli USA e il gigante asiatico comincia a configurarsi sempre più come una lotta per la leadershp tecnologica. Ma i dazi colpiscono anche Messico, Canada e gli alleati europei: secondo l’amministrazione Usa, le misure tariffarie sono necessarie per via dei surplus commerciali dei partner commerciali statunitensi. Non basta: Trump annuncia anche l’uscita degli Usa dall’INF e dal Consiglio per i Diritti Umani ONU. Il G7 del 7 e 8 giugno tenutosi a Charlevoixin Canada è stato denominato G6+1 proprio per le distanze politiche tra gli Stati uniti e gli altri membri.

Le nostre analisi:

  • Dossier: Trump's Looming Trade War
  • Focus: Nuova strategia USA verso l'Iran: quali rischi per l'Italia?
  • Focus (video): Iran: Usa fuori dall'accordo
  • Evento (video): Guerre commerciali. Cosa rischiano l'Italia e l'Europa
  • Evento (video): Post Iran deal: e ora?
  • Evento (video): America first, Europe alone? Dazi, Corea e Iran

 

MEDIO ORIENTE, NON SOLO CATTIVE NOTIZIE

Nonostante l’anno si apra con forti tensioni in Siria, con l’invasione turca ad Afrin, l’uso di armi chimiche nella Ghouta e il lancio di missili da parte degli Usa su una base militare siriana, il conflitto sembra comunque raffreddarsi: il Presidente Assad comincia già a parlare di ricostruzione. In Iraq si sono svolte invece le prime elezioni parlamentari dalla sconfitta dell’ISIS e il paese in guerra dal 2003 sembra pronto a ripartire. In Yemen, all’apice della più grave crisi umanitaria del secolo, le diverse fazioni riunite a Stoccolma con la mediazione dell’ONU raggiungono un accordo: il 18 dicembre entra in vigore il cessate il fuoco. È un primo timido spiraglio di pace, forse un “effetto collaterale” della drammatica uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi, avvenuta a ottobre nel consolato saudita a Istanbul. Dopo l’episodio è aumentata infatti la pressione internazionale, anche all’interno del Congresso Usa, affinché l’Arabia Saudita cessi il suo intervento in Yemen.

Le nostre analisi:

  • Dossier: Iraq's Election: Turning the Page?
  • Dossier: Trapped in War: Yemen, Three Years On
  • Rapporto: The Arc of Crisis in the MENA Region
  • Conferenza internazionale: Rome MED 2018 – Mediterranean Dialogues
  • Evento (video): Yemen: guerra civile dai risvolti globali

 

RUSSIA E OCCIDENTE: LA FRATTURA SI ALLARGA 

Per la Russia è stato un anno importante: l’anno in cui Putin è rieletto per un quarto (e in teoria ultimo) mandato, e in cui il paese ospita i Mondiali di calcio. Trump chiede di riammettere Mosca nel G8, e dopo un breve incontro con gli alleati NATO a Bruxelles, si reca a Helsinki per incontrare Putin. Ma il caso Skripal ha già cominciato a logorare i rapporti tra Mosca e Regno Unito, che espelle decine di diplomatici russi. Seguono a catena gli USA e altri paesi occidentali con altre espulsioni, a cui la Russia reagisce con le proprie: ormai, la frattura con i paesi occidentali è evidente. E anche Trump, per via del Russiagate e di un Congresso più ostile dopo le elezioni di midterm a novembre, è costretto a rivedere la sua politica di apertura a Mosca. L’anno culmina con il riaccendersi delle tensioni tra Russia e Ucraina nel Mar d’Azov. Trump annuncia l’invio di una nave militare nel Mar Nero: ormai, tra lui e Putin è gelo. L’incontro tra i due presidenti previsto al G20 di Buenos Aires a fine novembre salta.

Le nostre analisi:

  • Dossier: Russia’s Diplomatic Agenda: a Real Global Strategy?
  • Rapporto: Russia 2018: Predictable Elections, Uncertain Future
  • Rapporto: La Russia post-sovietica
  • Evento (video): Elezioni in Russia. Poca suspense, molte incognite

 

L’AMERICA LATINA CAMBIA VOLTO

Due grandi elezioni in America Latina sembrano preannunciare una nuova fase politica della regione. O forse, secondo qualcuno, solo un ritorno a un fenomeno che l’America Latina ha già conosciuto: il populismo. Il nuovo volto del Messico è Andrés Manuel López Obrador (detto AMLO, del Movimiento Regeneración Nacional), il presidente progressista che promette una trasformazione sociale del Paese, più equità e inclusione, e meno oppressione e privilegi. In direzione opposta – ma forse spinto da motivazioni simili – si è mosso il Brasile, che a ottobre elegge Jair Bolsonaro, il candidato conservatore di ultra-destra del partito che dovrà guidare il paese Brasile fuori dalla più grave recessione economica della sua storia. Intanto, a Cuba Raul Castro termina il suo secondo e ultimo mandato, segnando così la fine dell’era Castro: al suo posto, è eletto Presidente Miguel Díaz-Canel.

Le nostre analisi:

  • Dossier: Brazil's Elections: A Political Crossroads
  • Rapporto: EU and Latin America A Stronger Partnership?
  • Evento (video): Messico, Colombia e Brasile alla prova del voto e del protezionismo
  • Evento (video): Cuba, fine di un'era?
  • Evento (video): Brasile: l'ora di Bolsonaro?

 

AFRICA: UNA PACE CHE DÀ SPERANZA

Dopo vent’anni di guerra con l’Eritrea, l’elezione di Abiy Ahmed in Etiopia ad aprile apre spiragli di pace. A settembre, in Arabia Saudita, i leader dei due paesi firmano uno storico accordo sull’apertura dei confini e la piena ripresa delle relazioni diplomatiche. L’accordo è mediato da Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, a dimostrazione dell’interesse crescente dei due paesi (tra gli altri) nei confronti del Corno d’Africa. La pace tra Etiopia ed Eritrea dovrebbe portare maggiore stabilità nel Corno d’Africa e nell’intera Africa orientale, ponendo potenzialmente termine anche i conflitti per procura, sostenuti finanziariamente e militarmente oltre i confini nazionali. Intanto, anche in Sudafrica qualcosa cambia: Jacob Zuma, sfiduciato, si dimette dopo dieci anni di presidenza.

Le nostre analisi:

  • Dataset interattivo: Africa Leadership Change Project
  • Dossier: Corno d'Africa: prove di pace e geopolitica
  • Rapporto: A Vision of Africa's Future
  • Video: La centralità dell'Africa nel mondo cambia, intervento di Romano Prodi

 

MIDTERM USA: L’AMERICA DIVISA

A due anni dall’elezione di Donald Trump, gli USA tornano al voto dopo una campagna elettorale segnata da episodi di violenza, toni accesi e sospette influenze di attori esterni attraverso lo spazio cibernetico. I Repubblicani perdono la maggioranza dei seggi alla Camera per la prima volta dopo otto anni, ma la mantengono Senato. C’è chi minimizza: nell’intera storia degli USA, è normale il partito del Presidente in carica perda almeno un ramo del Congresso elezioni di midterm: il contrario è successo solo due volte nella storia, con F.D. Roosevelt nel 1934 e G.W. Bush nel 2002. Ma il voto è un segnale: nonostante il PIL Usa sia tornato a crescere e la disoccupazione sia relativamente bassa, l’America è un paese sempre più diviso, e Trump dovrà ora governarlo consapevole di non essere più invincibile.

Le nostre analisi:

  • Fact-Tracker: 2 anni di Trump
  • Dossier: Elezioni midterm: Trump, l'America, il mondo
  • Focus: Midterm 2018: Trump senza Camera
  • Ciclo di incontri (video): Elezioni di Midterm 2018: le sfide di Trump

 

SCONTRI D’EUROPA: DALLE ISTITUZIONI… ALLE PIAZZE

Brexit sì, Brexit no: Theresa May tenta l’accordo con Bruxelles, incassa la fiducia dei Tories, ma è sempre più debole in patria e nel negoziato. Intanto, mentre Macron riunisce i leaders mondiali per la fine della Prima Guerra mondiale, la Francia torna a incendiarsi con le proteste dei “Gilet gialli” contro le sue riforme. L’Italia, à bout de souffle, riesce a scongiurare la procedura d’infrazione sulla manovra di bilancio. Il compromesso con Bruxelles è raggiunto dopo un lungo braccio di ferro: l’Italia accetta di abbassare la percentuale di deficit sul PIL dal 2,4 al 2,04.

Le nostre analisi:

  • Dossier: Politica estera dell'Italia: 6 priorità per il nuovo governo
  • Focus: Osservatorio ISPI-IAI sulla politica estera italiana
  • Evento (video): Brexit: l’ora della verità
  • Evento (video): L’Europa tra Brexit e 'divorzio all'italiana': quali scenari?

 

TERRORISMO: TORNA L’INCUBO NEL CUORE D’EUROPA

L’estremismo jihadista colpisce ancora. La sera dell’11 dicembre, l’attentatore Cherif Chekatt apre il fuoco in un mercatino di Strasburgo: 5 i morti e 11 i feriti. Tra le vittime, il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi. Solo sei mesi prima, sempre in Francia, il “soldato dell’ISIS” Redouane Lakim aveva ucciso 4 persone a Carcassonne e Trèbes.

Le nostre analisi:

  • Dossier: Dopo Strasburgo: il nuovo jihadismo italiano tra network locali, web e carcere
  • Rapporto: Destinazione Jihad: i Foreign Fighters d'Italia
  • Evento (video): Terrorismo e Criminalità in Italia: Quale Legame?
  • Evento (video): Terrorismo e antiterrorismo in Italia: conoscere, contrastare, prevenire
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