È trascorso un anno dall'incarcerazione di Patrick Zaki, studente egiziano dell'Università di Bologna, arrestato il 7 febbraio 2020 all'aeroporto del Cairo e messo in stato di fermo per "istigazione al rovesciamento del governo e della Costituzione": accuse che in Egitto sono spesso rivolte a dissidenti o persone critiche verso il governo. Un altro caso che, dopo la morte di Giulio Regeni, continua a dividere Italia ed Egitto.
Nel frattempo venerdì scorso la Central European University di Vienna ha denunciato l'arresto senza accuse, sempre al Cairo, di un altro studente, Ahmed Samir Abdelhay Ali.
Perché i tentativi per una scarcerazione di Zaky sono andati a vuoto? Si rischia un nuovo "caso Giulio Regeni"? Cosa stanno facendo l'Italia e l'Europa?