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Daily focus

Il discorso del re

09 settembre 2022

Il mondo piange Elisabetta e Carlo tiene il suo primo discorso alla nazione:"prometto, come a suo tempo fece lei, di servirvi con lealtà e devozione".

 

Oggi il mondo piange Elisabetta II, sovrana del Regno unito, scomparsa ieri a 96 anni, dopo oltre 70 passati sul trono. La notizia della sua morte ha suscitato commozione a diverse latitudini anche se in nessun luogo così intensamente come in Inghilterra, dove migliaia di persone si sono radunate fuori dai cancelli di Buckingham Palace a Londra, per rendere l’ultimo omaggio alla regina. Il primo ministro britannico Liz Truss, nominata dalla sovrana appena pochi giorni prima, l'ha definita “la roccia su cui è stata costruita la Gran Bretagna moderna”. Dall'Europa all'Asia, i leader mondiali hanno reso omaggio ed espresso le loro condoglianze alla famiglia reale. Una donna, una sovrana che “ha definito un’era” ha detto di lei il presidente degli Stati Uniti Joe Biden mentre il francese Emmanuel Macron ha twittato che la Francia perde “un’amica” e “una regina di buon cuore che ha lasciato un'impronta indelebile nel suo paese e nel suo secolo”. Parole di cordoglio riprese dal primo ministro indiano Narendra Modi, che ha elogiato Elisabetta II come “un’icona dei nostri tempi”, e dal primo ministro giapponese Fumio Kishida, che ha affermato che la sua scomparsa è stata un duro colpo per la comunità internazionale. Anche il presidente russo Vladimir Putin ha augurato al re Carlo III “coraggio e perseveranza di fronte a questa grave e irreparabile perdita”. I riflettori ora sono puntati sull'eterno 'erede al trono' che in serata ha tenuto il suo primo discorso alla nazione nelle vesti di sovrano. "Mia madre stata un esempio per tutti, siamo in debito con lei - ha detto - è stata un esempio, una guida, oltre al dolore provo un senso di gratitudine, ha servito il suo popolo". Domani Carlo III sarà formalmente proclamato sovrano del Regno Unito. "Prometto, come a suo tempo fece lei, di sevirvi con devozione e lealtà" ha detto.


 

Commonwealth a rischio?

“Non importa quanto possa essere prevista, il momento della morte di una figura materna non è mai quello giusto per lasciarla andare” osserva sul Financial Times. Un’osservazione che ben descrive il sentimento diffuso in una nazione che oggi si sente orfana di una sovrana che sembrava incarnare, nella sua longevità, la rassicurante continuità della storia britannica, del Regno Unito e del Commonwealth. Ha guidato l'evoluzione dell'istituzione in un forum per un efficace impegno multilaterale il cui potenziale per guidare un enorme progresso socioeconomico rimane incontestabile e si adatta all’eredità storica della regina” ha sottolineato il presidente eletto del Kenya, William Ruto, elogiando la sua leadership. Ma come monarca, e attraverso il Commonwealth, Elisabetta II ha anche presieduto un’istituzione in cui molti vedono un ‘successore’ dell'Impero britannico e del dominio coloniale. Da domani– scrive il Guardian – il rischio è che alcuni dei 14 Paesi del Commonwealth, come la Giamaica o il Belize in cui sono presenti forti movimenti repubblicani, approfittino della necessità di aggiornare la propria Costituzione adattandola al cambio di sovrano, per accrescere le spinte ad uscire dall’organizzazione.

 

Carlo III: sovrano green?

Nell’istante successivo alla morte di Elisabetta II, il primogenito Carlo è succeduto alla regina diventando ufficialmente il nuovo sovrano con il nome di Carlo III.  A 73 anni è il re più anziano mai salito sul trono britannico, dopo un’esistenza trascorsa all’ombra di una madre che ha impersonato, col suo volto sorridente, l’autorevolezza della più sacra tra le istituzioni britanniche. Con la corona, Carlo III assume anche il peso di un’eredità enorme da gestire: dovrà evitare di disperdere l’enorme capitale politico di Elisabetta, garantendo il futuro e la stabilità della monarchia. Un compito difficile, soprattutto perché arriva nella terza età di Carlo: se la madre aveva fatto dell’impassibilità la sua cifra comunicativa, il figlio non si è mai tirato indietro dall’esprimere le sue idee e opinioni. Il rischio di avere un sovrano “troppo politico” osserva Ella Creamer, è reale e potrebbe avere conseguenze profonde in un paese che non ha una Costituzione scritta. Pur stemperando certi toni, Carlo III sarà comunque un ‘sovrano attivista’ per la difesa dell’ambiente, un tema che gli sta molto a cuore. Diversi commentatori concordano su fatto che al di là dell’operato il suo sarà per necessità di natura un regno breve, di transizione, finalizzato a cedere il passo alla coppia che già oggi incarna il futuro della monarchia: il principe William e Kate Middleton.

 

Dal passato al futuro?

Quello che ha fatto grande Elisabetta II non è tanto la sua longevità, quanto la sua abilità di aggiungere rilevanza al suo ruolo mentre l’istituzione che rappresentava perdeva potere e il mondo intorno a lei cambiava. Colpisce, nel rileggere il libro del cerimoniale della cerimonia per la sua incoronazione, nel 1953 – osserva The Atlantic -  vedere “quante nazioni che erano lì rappresentate, hanno cambiato nome da allora o semplicemente non esistono più”. A ben guardare però è il mondo stesso in cui Elisabetta II è salita al trono a non esistere più, mentre lei, regina a cavallo tra due secoli ha incarnato la continuità tra passato e presente. Quattordici presidenti degli Stati Uniti, sette papi, innumerevoli capi di stato e lei, una donna in un mondo fatto tutto o soprattutto di uomini. Il fatto che abbia guidato il suo paese in questa lunga fase di passaggio è la sua eredità più importante. Alla sua morte, a 96 anni, era più anziana di tutti meno 150mila dei sui sudditi britannici che pertanto avevano l’impressione che lei “fosse lì da sempre”. Il suo più grande successo è stata la sua abilità nel piegarsi alle forze della modernità senza rompersi”, ha scritto Owen Matthews in un necrologio per Foreign Policy. "Il suo successore dovrà fare altrettanto abbracciandone non solo il titolo ma anche la magia”.

 

***

A cura della redazione di  ISPI Online Publications (Responsabile Daily Focus: Alessia De Luca,  ISPI Advisor for Online Publications.

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