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Rapporto

Il jihadismo autoctono in Italia

Lorenzo Vidino
14 aprile 2014

L’evoluzione del jihadismo in Italia è caratterizzata da una parabola alquanto diversa dalla maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale. Alcuni recenti casi paiono chiaramente indicare che il fenomeno del jihadismo autoctono, già da tempo visibile in altri stati europei, sia sorto anche in Italia.

La ricerca di Lorenzo Vidino, Senior Policy Advisor presso la European Foundation for Democracy, pubblicata dall'ISPI in collaborazione con EFD costituisce un inedito poiché, per la prima volta, tale fenomeno viene analizzato in maniera scientifica. Il panorama attuale del jihadismo in Italia risulta estremamente frammentario ed eterogeneo. La maggior parte dei nuovi jihadisti vive nel nord del paese, in grandi città quali Milano, Genova e Bologna, ma anche in centri assai più piccoli.

Molti di questi soggetti non sono coinvolti in alcuna attività violenta, bensì limitano la loro militanza a un’attività spesso spasmodica su internet. Sebbene ciò possa rappresentare una violazione della legge, perlopiù numerosi aspiranti jihadisti italiani rimangono tali e non compiono alcuna azione pericolosa. Tuttavia i casi di Jarmoune, el-Abboubi e Delnevo hanno dimostrato che alcuni membri di questa scena informale a volte riescono a compiere - o perlomeno cercano di farlo - il passaggio dalla militanza virtuale a quella nella vita reale, gettando un‘inquietante ombra sul futuro del fenomeno.

 
INDICE

PREFAZIONE, Stefano Dambruoso
Executive Summary
 
INTRODUZIONE
 
1. L'evoluzione del jihadismo in Europa in sintesi
2. La storia del jihadismo in Italia
3. L'arrivo del jihadismo autoctono in Italia
4. Analisi del jihadismo autoctono in italiano
 
CONCLUSIONI
 
POSTFAZIONE
Le implicazioni del vuoto normativo, Antonio Picasso


* Le pubblicazioni online dell’ISPI sono realizzate anche grazie al sostegno della Fondazione Cariplo.


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Tags

jihad terrorismo foreign fighters Italia
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AUTORE

Lorenzo Vidino
Head, ISPI Centre on Radicalization and International Terrorism

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