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ISPI Watch

India: Geo-economia di un subcontinente da esplorare

12 giugno 2019

FOCUS - India dopo il voto: ora le grandi riforme

Gli esperti dibattevano da anni sulla questione: quale effetto elettorale ha la crescita economica in un paese in via di sviluppo come l’India? Un effetto importante soprattutto per il governo uscente, sostenevano sia Poonam Gupta della Banca Mondiale che Milan Vaishnav del Carnegie. Da almeno un ventennio, affermavano, è l’andamento dell’economia che più di ogni altra causa determina la vittoria o la sconfitta di un partito.

Le ultime settimane della campagna sembravano dare ragione a queste teorie. Cresceva nel paese una “anti-incumbency wave”: del resto da oltre quarant’anni in due elezioni su tre il partito al governo perdeva le elezioni. Tutti gli indicatori più importanti stavano dimostrando che l’economia rallentava. Negli ultimi due trimestri i consumi scendevano dell’8%, come il mercato dell’auto (ad aprile la Society of Indian Automobile Manufacturers ammetteva un calo del 17% nelle vendite di veicoli passeggeri); calavano la spesa pubblica, le infrastrutture, la produzione industriale, il mercato immobiliare, le esportazioni, gli investimenti esteri.

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di Ugo Tramballi, ISPI

 

BUSINESS A NEW DELHI - Al Sistema Italia serve una strategia innovativa 

“It can be said, certainly, with equal justice, that the Italians are the Indians of Europe, but you do understand me, I think. There is so much Italian in the Indians, and so much Indians in the Italians". La famosa frase dello scrittore Gregory David Roberts nel famoso libro “Shantaram” riassume il tema delle affinità culturali tra italiani e indiani, che spesso ricorre nella narrazione delle relazioni tra i due Paesi. Ma quanto c’è di vero in questa osservazione? E in che modo questa presunta affinità culturale può fungere da leva nei rapporti di business e da catalizzatore di investimenti per la nostra economia in perenne difficoltà?

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di Alessandro Fichera e Manlio Urbano, Octagona

 

PERCHE' INDIA WATCH

 

India Watch offre alle imprese interessate al mercato indiano un focus continuo sulle riforme e le opportunità di business in un subcontinente ancora troppo poco conosciuto. Ogni numero segnalerà i nuovi trend, le aree a maggiore potenziale di sviluppo e i settori più interessanti per il Sistema Italia.

L'INFOGRAFICA

India’s Oil Habit

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IL RAPPORTO

 

India's Global Challenge.

Il nuovo rapporto dell'ISPI offre un quadro aggiornato delle grandi sfide economiche, politiche e diplomatiche che l'India di Modi deve affrontare nella sua ascesa tra le potenze dell'Asia e del mondo.

 

E-COMMERCE - New Delhi dà battaglia sulle nuove regole globali

L’India ha manifestato la sua preoccupazione per la proposta europea di creare nuove regole sull’e-commerce. Gli alti standard avanzati dalla UE, sostiene il negoziatore indiano alla World Trade Organization (WTO), J.S. Deepak, potrebbero mettere in discussione le regole esistenti sulle tariffe dei beni e servizi, stabilite dall’Organizzazione mondiale per il commercio. Ancora di più, avrebbe un grave impatto sulla produzione e la creazione di posti di lavoro in India. In poche parole, sottintende Deepak, la maggioranza dei paesi in via di sviluppo, come l’India, non è ancora pronta ad aderire a qualsiasi forma di regolamentazione dell’e-commerce. Ai margini del World Economic Forum di Davos, lo scorso gennaio, gli Stati Uniti, l’Europa, il Giappone con altri membri del WTO, avevano avviato un negoziato per dare delle regole al commercio elettronico. Uno dei pochi paesi a opporsi immediatamente era stata l’India. La ragione – probabilmente il pretesto – era che il programma multilaterale per l’e-commerce avviato in via esplorativa dal WTO, era ancora in vigore. “Dal nostro punto di vista – aveva insistito Deepak – andare contro questo mandato esplorativo e iniziare nuovi negoziati, metterebbe in discussione le stesse radici del sistema multilaterale”. Sovrastata dalla guerra dei dazi fra Usa e Cina, nella quale il presidente USA Donald Trump ha incluso anche India e Messico, la questione dell’e-commerce è stata messa in secondo piano. Presto o tardi tornerà tuttavia a essere la causa di un nuovo scontro con il fronte dei paesi in via di sviluppo guidato dall’India.

 

SOCIAL MEDIA -  Il cinese tiktok alla conquista del mercato indiano

Nello scontro globale dei social network, parte non indifferente del confronto sul commercio e sui dazi, per la prima volta i cinesi hanno superato gli americani: nel primo trimestre del 2019 TikTok della startup cinese ByteDance ha battuto Facebook come social media più scaricato al mondo: 188 milioni a 176. La seconda notizia è che il 47% di questi download è avvenuto in India: a dispetto della geopolitica complicata fra i due paesi, i giovani indiani hanno preferito un prodotto cinese al posto di quello americano. Nel crescente mercato indiano Facebook continua ad avere più utenti di TikTok: 300 milioni a 200, per il momento. Ma il successo dei primi mesi di quest’anno esalta la star-tup cinese: “Ciò che vediamo come unico nel mercato indiano è che la prossima ondata di 200-400 milioni di persone che si stanno avvicinando a Internet potrebbe sperimentare TikTok come prima piattaforma di social media”, dicono a ByteDance. Nel 2017, 462 milioni di indiani erano connessi a Internet; con un ritmo di tre connessioni al secondo, nel 2020 saranno 700 milioni e nel 2025 un miliardo. Anche in Cina si sta sviluppando con la stessa rapidità. Con un’importante differenza: il regime di Pechino regola e censura pesantemente Internet. In India è completamente libero.

 

TRASPORTI - Due e tre ruote: l'India diventa elettrica

A partire dall’aprile 2023 le case produttrici di veicoli a tre ruote potranno mettere sul mercato solo mezzi a motore elettrico. È la drastica decisione presa da un panel governativo di esperti poco prima delle elezioni di maggio: il nuovo governo Modi dovrebbe trasformarla in legge molto presto. Non solo. Anche nel segmento a due ruote fino a 150cc, a partire dall’aprile 2025, si produrranno solo moto elettriche. Ogni anno in india si vendono circa 20 milioni di tuk-tuk e scooter. I mezzi a tre e due ruote rappresentano più dei due terzi del parco circolante del paese, e sono fra i peggiori inquinatori. La commissione incaricata del passaggio all’elettrico non dice per quanto tempo, dopo l’aprile del 2023 e 2025, le due e tre ruote a benzina già in circolazione saranno autorizzate a circolare. La roadmap fissata dal ministero dei Trasporti, prevede il passaggio all’elettrico di ogni segmento entro il 2030. Il grande cambiamento sarà agevolato da una serie di sussidi a produttori e a compratori. Nel settore delle tre ruote si è già deciso di garantire un sussidio superiore alle 250 euro per chilowattora. Tuttavia tre delle quattro principali case produttrici di due ruote al mondo, sono indiane. A parte i sussidi, il governo è convinto che l’imminente passaggio all’elettrico darà nuova spinta all’industria nazionale.  

 

L'INVESTIMENTO

 

India: Settori ad alto potenziale per le imprese italiane

A cura della Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry

IL SONDAGGIO 

 

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IL CONVEGNO

 

Italia e India. Energie nuove per una relazione antica: priorità e strumenti.

Milano, 13 giugno

 

 

INVESTIRE IN - Kerala

Lo stato indiano sud-occidentale del Kerala è uno snodo strategico nelle rotte commerciali marittime che fanno dell’Oceano Indiano uno dei mari più importanti e ambiti del Ventunesimo secolo. Con una linea costiera di oltre 590 km, 4 aeroporti internazionali, zone economiche speciali, 17 porti (incluso il grande porto di Kochi che, oltre a un terminal per navi da crociera, ospita il Kochi International Container Trans-shipment Terminal, il primo in India ), il Kerala offre opportunità enormi alle aziende che, al di là della sua florida industria turistica, fossero pronte a investire nel suo sviluppo industriale, infrastrutturale e commerciale. Da sempre piuttosto autonomo rispetto ai dettami dei governi centrali, lo stato è il primo produttore di gomma e di spezie dell’India, ed è  tra i leader nel tessile e nel food-processing. Tuttavia i suoi governi guardano al futuro dell’India 4.0 e allo sviluppo dell’IT: non a parole, ma con azioni concrete come l’apertura di due IT Parks (Kochi e Thiruvananthapuram) e agevolazioni fiscali per aziende e investitori del settore. Il potenziale del Kerala è enorme, anche sotto il profilo umano: nel subcontinente è lo stato con il tasso di alfabetizzazione più alto, la più alta aspettativa di vita e il più alto numero di donne in rapporto a quello degli uomini. Tutte le informazioni su https://www.investindia.gov.in/state/kerala

 

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A cura dell’Osservatorio Geoeconomia dell’ISPI

supervisione scientifica: Ugo Tramballi, Senior Advisor, India Desk 

ricerca e redazione: Nicola Missaglia, Research Fellow, India Desk

 

Coordinamento editoriale
Sara Cristaldi, Senior Advisor, Co–Head Osservatorio Geoeconomia

 

Coordinamento redazionale
Alberto Belladonna, Research Fellow, Osservatorio Geoeconomia


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