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Il mondo in tasca

Bielorussia-Ue: minacce ibride?

11 novembre 2021

Paese di “transito”

“Quello che sta facendo la Bielorussia è terrorismo di stato”: è l’accusa che ieri il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha rivolto a Minsk. A Bruxelles sono d’accordo, tanto che insieme alla Nato parlano di “minacce ibride”. E oggi sulla questione è stato addirittura chiamato a esprimersi il Consiglio di sicurezza dell’Onu.

È lo scoppio della terza guerra mondiale? Non esattamente: si tratta della nuova rotta migratoria aperta per ritorsione dalla Bielorussia, con voli diretti dal Medio Oriente a Minsk, dopo che l’Ue ha imposto nuove sanzioni al paese a giugno.

Intanto, però, oggi il presidente bielorusso Lukashenko ci aggiunge una seconda minaccia: interrompere le forniture di gas russo verso l’Ue. Quello sì, che sarebbe un bel problema.

 

Chi ci guadagna

La crisi al confine polacco è musica alle orecchie di Mosca, con il Cremlino che da giorni manda messaggi provocatori verso Bruxelles. E cade a pennello anche per il governo di Varsavia, che può finalmente spostare l’attenzione dalle due crisi che lo hanno investito negli ultimi mesi.

La prima è interna, e riguarda la crescita dell’opposizione nei sondaggi e le proteste degli ultimi weekend contro la più repressiva legge sull’aborto d’Europa. La seconda ha a che fare con il braccio di ferro tra Varsavia e Bruxelles su democrazia e stato di diritto, che ha portato al blocco di 36 miliardi di euro di fondi da Next Generation EU. Ecco perché bastano 4.000 migranti “accampati” al confine perché Varsavia dichiari lo stato d’emergenza e chieda aiuto a Bruxelles.

 

Inversione a U?

Un aiuto che, paradossalmente, sembra sempre più probabile. Mentre la Commissione europea ha sempre escluso che l’Ue potesse finanziare la costruzione di un muro alla frontiera polacco-bielorussa, ieri il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha aperto a questa possibilità.

D’altronde dietro a Varsavia si intravedono gli interessi di Berlino: difficile che i migranti in arrivo in Polonia restino lì, più facile che attraversino un’altra frontiera in direzione Germania. Adesso, con una crisi energetica a cui si aggiungerebbe quella migratoria, non solo la Germania ma tutta l’Ue potrebbe essere alle strette.

Ma davvero l’Europa, dopo aver aperto al negoziato con Varsavia, cederà anche alle minacce di Minsk? 

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