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Il mondo in tasca

Omicron: tutto da rifare?

14 Dicembre 2021

Ricomincio da tre

Due dosi non bastano. È ciò che sta emergendo dagli studi finora pubblicati su Omicron, variante che non solo risulta più contagiosa rispetto a Delta, ma anche fino al 40% più “resistente” agli anticorpi prodotti dalla doppia somministrazione del vaccino. La speranza è che non sia anche più letale, come sembrerebbero confermare i primi dati provenienti dal Sudafrica.

Ma segnali incoraggianti arrivano anche da uno studio dell'Università di Oxford secondo cui la terza dose di vaccino sarebbe in grado di riportare la protezione contro l’infezione al 75% (comunque inferiore al 90% di efficacia che si aveva contro Delta). Anche per questo, molti paesi accelerano sulla somministrazione del richiamo. Ma intanto Omicron si diffonde.

 

London calling

In Sudafrica, dove è stato per la prima volta rilevata a metà novembre, Omicron rappresenta già il 90% dei nuovi contagi giornalieri che, nell’arco di tre settimane, sono decuplicati. Lo stesso destino potrebbe essere presto condiviso dal Regno Unito dove, secondo le parole del ministro della Salute, “Omicron si sta diffondendo a un ritmo fenomenale”: i casi Omicron raddoppiano ogni tre giorni, e entro le prossime 48 ore Omicron sarà già diventata la variante dominante nel paese.

A Londra se ne vedono gli effetti: oggi il picco di infezioni degli ultimi 12 mesi. Così Boris Johnson è corso ai ripari, promettendo la disponibilità della dose di richiamo per tutti i maggiorenni entro fine anno.

 

Nuovi vaccini, vecchi problemi?

Per ora Omicron ha causato un solo morto (confermato). Allarme ingiustificato? No, perché all’aumentare della contagiosità cresceranno anche i ricoveri, la pressione sui sistemi sanitari e, quindi, i decessi evitabili. Inoltre, non si sa ancora quanto durerà la protezione data dalla terza dose.

Per questo sia Pfizer che Moderna puntano a lanciare un nuovo vaccino specifico contro le mutazioni di Omicron entro marzo 2022. E lo stesso sta facendo Gamaleya con il suo Sputnik. E dunque, rieccoci: visto che queste dosi "anti-Omicron" saranno probabilmente meno disponibili delle altre, il pericolo è quello di una nuova “corsa al vaccino”, che esasperi le già forti disuguaglianze e apra il campo alla nascita di nuove varianti. Per quanto ancora potrà andare avanti questo circolo vizioso?

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