Speciale Russia-Ucraina: il pantano
Salta al contenuto principale

Form di ricerca

  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED

  • login
  • EN
  • IT
Home
  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED
  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Executive Education
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Executive Education
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI
Il mondo in tasca

Speciale Russia-Ucraina: il pantano

18 marzo 2022

“Secondo i piani” 

A tre settimane dall’inizio del conflitto, Putin insiste: “L’operazione speciale sta andando secondo i piani”. Una visione molto diversa dalle evidenze sul campo, che invece hanno spinto ieri il Ministero della Difesa britannico a definire l’invasione “sostanzialmente bloccata su tutti i fronti”. E qualcuno inizia a parlare di controffensive ucraine. 

Insomma, nonostante la schiacciante superiorità (sulla carta) dell’esercito russo, l’Ucraina resiste. E al Cremlino qualche testa ha già cominciato a cadere.
 

Danni collaterali 

Una cosa è certa: anche a Mosca sanno che le cose non stanno andando bene. Stime credibili quantificano in 7.000 il numero di soldati russi uccisi dall’inizio del conflitto (di cui 4 generali dei circa 20 schierati), e in 14.000-21.000 quello dei feriti. Significa che a oggi l’11-15% delle truppe russe sarebbe già fuori combattimento, un numero superiore alle perdite sovietiche nel “pantano afghano” del 1979-1989. 

Le vittime eccellenti non si contano solo sul campo di battaglia. Le purghe ordinate dal Cremlino hanno colpito il capo dei servizi segreti esteri (Sergei Beseda) e il suo vice. Mentre ieri sarebbe stato rimosso anche il generale Roman Gavrilov, vicecapo della guardia nazionale, con l'accusa di aver "fatto trapelare informazioni" sulla guerra e aver "sprecato carburante”.
 

Resistere, resistere, resistere! 

Purtroppo, tutto questo non ci avvicina necessariamente alla fine del conflitto. Le opzioni per Putin restano due: negoziare o alzare il livello di violenza, colpendo sempre più indiscriminatamente il territorio ucraino. Una seconda opzione che fa male anche a noi europei. Secondo la BCE la crescita economica in Europa è già dello 0,5% più bassa a causa dell’invasione, e il rallentamento potrebbe arrivare al –2% in caso di conflitto prolungato. Un conto da 340 miliardi di euro. 

Ma a perderci di più, ovviamente, sarebbero gli ucraini. L’Onu stima che già oggi il conflitto abbia spazzato via quasi vent’anni di sviluppo, e che il 90% della popolazione rischi di finire sotto la soglia di povertà. I 100 miliardi di danni equivalgono a due terzi del PIL ucraino. E i 3,3 milioni di profughi rappresentano già il 7% del paese. 

La resistenza degli ucraini è stata ostinata, coraggiosa, ben organizzata e aiutata dall’impreparazione dell’invasore. Ma quanto ancora potrà durare? 

Ti potrebbero interessare anche:

Global Watch: Speciale Geoeconomia n.109
Gas: sotto lo stesso tetto
Podcast Globally: Da che parte sta l'India tra Russia e Occidente?
Strategia della tensione e price cap
Massimo Nicolazzi
ISPI e Università di Torino
Consiglio Ue: in gioco il futuro dell’Europa
BRICS: alleanza (in)evitabile

Tags

Crisi Russia Ucraina il mondo in tasca
Versione stampabile

Ricevi "Il mondo in tasca" ogni sera direttamente su Telegram

Iscriviti qui

SEGUICI E RICEVI LE NOSTRE NEWS

Iscriviti alla newsletter Scopri ISPI su Telegram

Chi siamo - Lavora con noi - Analisti - Contatti - Ufficio stampa - Privacy

ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) - Palazzo Clerici (Via Clerici 5 - 20121 Milano) - P.IVA IT02141980157