Zaki libero, l'Egitto no | ISPI
Salta al contenuto principale

Form di ricerca

  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED

  • login
  • EN
  • IT
Home
  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED
  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Executive Education
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Executive Education
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI
Il mondo in tasca

Zaki libero, l'Egitto no

09 Dicembre 2021

Le ali della libertà (provvisoria)

Libero dopo 668 giorni. Tanto è durata la detenzione preventiva per Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna, arrestato in Egitto il 7 febbraio 2020 e scarcerato solo ieri. Ma scarcerazione non vuol dire assoluzione: sul giovane pendono ancora cinque accuse, tra cui quelle di minaccia alla sicurezza nazionale e propaganda per il terrorismo, che potrebbero costargli fino a 25 anni di prigione.

La sua colpa? Aver potenzialmente scritto (ma la difesa smentisce) un articolo critico verso il governo egiziano per il trattamento riservato alla comunità cristiana copta. La prossima udienza è fissata per il primo febbraio, quando Zaki sarà giudicato da un giudice nominato dallo stesso presidente al-Sisi, senza la possibilità di ricorrere in appello.

 

Il deserto dei diritti

Secondo gli avvocati di Zaki, la polizia egiziana lo ha sottoposto a torture subito dopo l’arresto. Per mesi gli era stata poi negata la possibilità di comunicare con l’esterno e di ricevere cure mediche. Come Zaki ci sono altri 60mila prigionieri politici in Egitto che, in virtù della legge approvata a maggio 2020, possono essere detenuti indefinitamente anche se solo sospettati.

Al-Sisi ha promesso a fine settembre delle riforme per salvaguardare i diritti civili e politici. Difficile però dargli credito: l’Egitto è il terzo paese al mondo per numero di giornalisti incarcerati e negli ultimi sette anni sono più di mille i presunti oppositori misteriosamente scomparsi (tra cui Giulio Regeni).

 

Pecunia non olet?

Dietro alla svolta annunciata da al-Sisi ci sono, forse, lo zampino americano e le pressioni italiane. Washington ha condizionato l’esborso di 130 milioni di dollari in aiuti militari per l’Egitto al miglioramento dei diritti umani nel paese. Ma a guardare bene si tratta solo del 10% del totale degli aiuti che gli Stati Uniti forniscono al Cairo ogni anno.

L’Egitto nonostante tutto resta un partner commerciale e strategico indispensabile per gli USA, che possono fare la voce grossa fino a un certo punto. E lo stesso dicasi per l’Italia: il Cairo è il secondo importatore di armi italiane ed il secondo produttore di gas in Africa, anche grazie ai giacimenti a gestione italiana. Per cui bisogna ricorrere a vie diplomatiche trasversali. Basteranno per evitare a Zaki la galera?

Ti potrebbero interessare anche:

Egitto: le vulnerabilità di un nuovo protagonista
Aldo Liga
ISPI
Omicidio Regeni: il processo
Egitto, Zaki: libertà rimandata
L’Egitto tra partite regionali e rilancio post-Covid
Alessia Melcangi
Università La Sapienza e ISPI
Egitto-Israele: pragmatismo al vertice
Egitto: tutti i rischi del regime di al-Sisi
Alessia Melcangi
ISPI e Università La Sapienza

Tags

Egitto
Versione stampabile

Ricevi "Il mondo in tasca" ogni sera direttamente su Telegram

Iscriviti qui

SEGUICI E RICEVI LE NOSTRE NEWS

Iscriviti alla newsletter Scopri ISPI su Telegram

Chi siamo - Lavora con noi - Analisti - Contatti - Ufficio stampa - Privacy

ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) - Palazzo Clerici (Via Clerici 5 - 20121 Milano) - P.IVA IT02141980157