La partita energetica della Via della Seta | ISPI
Salta al contenuto principale

Form di ricerca

  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED

  • login
  • EN
  • IT
Home
  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED
  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Executive Education
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Executive Education
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI
OBOR Watch

La partita energetica della Via della Seta

27 febbraio 2018

FOCUS - Asia Centrale, il risiko energetico di Pechino

La Cina sta riversando centinaia di miliardi di dollari nell’iniziativa One Belt One Road (OBOR) per ricreare la Via della Seta. Sebbene OBOR sia stata principalmente presentata come volta a colmare il fabbisogno d’infrastrutture di trasporto in una delle regioni più isolate del mondo - l’Asia centrale - allo scopo di collegare meglio la Cina al suo principale partner economico e commerciale – l’Unione Europea – e di agevolare l’accesso e l’attraversamento di molti paesi che saranno i prossimi emergenti (primo tra tutti, il Pakistan), non è difficile intuire che tra i motivi strategici all’origine dell’iniziativa il principale è la realizzazione di un’ambiziosa politica di sicurezza energetica proprio da parte della Cina. Continua a leggere →
di Alessia Amighini

 

ROTTE TERRESTRI - Cina-Asia centrale, partnership funzionali

La cooperazione energetica tra la Cina e le repubbliche centro-asiatiche risulta funzionale alla strategia di diversificazione delle rotte energetiche intrapresa da Pechino, e finalizzata alla riduzione della dipendenza dalle rotte marittime d'approvvigionamento. Continua a leggere →
di Fabio Indeo, Center for Energy Governance and Security, Seoul

 

 

 

 

CASPIO - Il gasdotto della competizione tra Cina ed Europa

La promozione di una Via della Seta dell'energia, di una composita rete infrastrutturale in grado di connettere le aree di produzione del Mar Caspio con i mercati occidentali, è iniziativa economico-diplomatica che ha preceduto il lancio delle iniziative cinesi in Asia centrale. Essa si è affermata nella seconda metà degli anni '90 nel quadro della definizione di una politica regionale da parte statunitense – che faceva del cosiddetto Corridoio Est-Ovest un pilastro della “socializzazione” e della stabilizzazione delle Repubbliche ex-sovietiche – e, a partire dall'inizio del nuovo secolo, è di fatto confluita nelle iniziative di Bruxelles volte all'apertura del quarto canale di approvvigionamento di gas della Ue, il cosiddetto Corridoio meridionale. Continua a leggere →
di Carlo Frappi, ISPI e Università Ca’ Foscari

LO STATO - Azerbaigian: paese di primo piano

“Se avessimo avuto già oggi il Tap, non dovremmo dichiarare, come faremo oggi, un'emergenza sull'approvvigionamento”. Le parole del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ci fanno capire come il progetto TAP (Trans Adriatic Pipeline) abbia assunto un’importanza strategica per l’approvvigionamento energetico dell’Italia. Continua a leggere →
di Augusto Massari, Ambasciatore d'Italia a Baku

 

PREVISIONI SACE - Un mercato strategico per il sistema italia

Nonostante le recenti (e forti) oscillazioni, l’Azerbaigian resta una meta importante per le aziende esportatrici italiane. Il paese infatti è uno dei grandi player del settore degli idrocarburi nell’area degli “Stan” e negli anni ha instaurato prolifici rapporti commerciali con l’Italia. La penisola è il principale destinatario delle esportazioni di gas azero e l’acquirente di circa il 20% della produzione totale di idrocarburi del paese. L’Italia compare anche come importante fornitore del paese e le aziende italiane figurano tra i principali partner nello sviluppo dei grandi progetti del settore dell’oil&gas. Continua a leggere →

 

 

Ti potrebbero interessare anche:

Global Watch: Speciale Geoeconomia n.103
Podcast Globally: Afghanistan dimenticato
Criptovalute: (un)stablecoin
Buenos Aires in cerca di nuove opportunità
Antonella Mori
ISPI
Tassi: la tempesta è arrivata
Lorenzo Borga
Sky Tg24
UE: la maratona delle sanzioni alla Russia
Massimo Nicolazzi
ISPI e Università di Torino

Tags

Asia Geoeconomia OBOR Energia sviluppo economia
Versione stampabile

A cura dell’Osservatorio Geoeconomia dell’ISPI
supervisione scientifica: Alessia Amighini, Co-Head Osservatorio Asia ISPI

in collaborazione con SACE

 

Coordinamento editoriale
Sara Cristaldi, Senior Advisor ISPI, Co–Head Osservatorio Geoeconomia

 

Coordinamento redazionale
Massimo Barison, Senior Programme Manager ISPI

SEGUICI E RICEVI LE NOSTRE NEWS

Iscriviti alla newsletter Scopri ISPI su Telegram

Chi siamo - Lavora con noi - Analisti - Contatti - Ufficio stampa - Privacy

ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) - Palazzo Clerici (Via Clerici 5 - 20121 Milano) - P.IVA IT02141980157