Lo scontro russo-ucraino sul prezzo del gas e i conseguenti rischi nelle forniture all’Italia e agli altri paesi dell’Unione sono stati sintomatici di una politica energetica europea ormai inadeguata. Diversi contributi della Commissione hanno permesso di delineare i contorni di una embrionale politica energetica comune, tuttavia le posizioni dei leader politici europei appaiono ancora confuse. In un momento di crisi dell’Ue è necessario individuare delle politiche che rispondano a concrete esigenze dei cittadini. La Presidenza tedesca dell’Unione e la Dichiarazione sui 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma rappresentano una occasione da non perdere per operare scelte coraggiose che passino attraverso l’individuazione di nuove aree di intervento dell’Unione. Concentrandosi su tali aree sarebbe altresì possibile andare oltre lo stesso dettato costituzionale, con il duplice obiettivo di ampliare le competenze dell’Unione e superare lo stallo generato dal doppio no francese e olandese.