La politica energetica comune: il paradosso europeo | ISPI
Salta al contenuto principale

Form di ricerca

  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED

  • login
  • EN
  • IT
Home
  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED
  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Executive Education
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Executive Education
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI
Policy Paper

La politica energetica comune: il paradosso europeo

Antonio Villafranca
16 ottobre 2006

Lo scontro russo-ucraino sul prezzo del gas e i conseguenti rischi nelle forniture all’Italia e agli altri paesi dell’Unione sono stati sintomatici di una politica energetica europea ormai inadeguata. Diversi contributi della Commissione hanno permesso di delineare i contorni di una embrionale politica energetica comune, tuttavia le posizioni dei leader politici europei appaiono ancora confuse. In un momento di crisi dell’Ue è necessario individuare delle politiche che rispondano a concrete esigenze dei cittadini. La Presidenza tedesca dell’Unione e la Dichiarazione sui 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma rappresentano una occasione da non perdere per operare scelte coraggiose che passino attraverso l’individuazione di nuove aree di intervento dell’Unione. Concentrandosi su tali aree sarebbe altresì possibile andare oltre lo stesso dettato costituzionale, con il duplice obiettivo di ampliare le competenze dell’Unione e superare lo stallo generato dal doppio no francese e olandese.

Versione stampabile
Download PDF

Autori

Antonio Villafranca
Senior Research Fellow

SEGUICI E RICEVI LE NOSTRE NEWS

Iscriviti alla newsletter Scopri ISPI su Telegram

Chi siamo - Lavora con noi - Analisti - Contatti - Ufficio stampa - Privacy

ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) - Palazzo Clerici (Via Clerici 5 - 20121 Milano) - P.IVA IT02141980157