Anche grazie alla "relazione privilegiata" con Mosca, all'interno dell'Ue l'Italia può giocare un ruolo importante nel rafforzamento del Partenariato Orientale, sebbene debba tener conto delle sensibilità particolari di paesi come Ucraina e Georgia. Sviluppatosi a partire dal 2008, su impulso di Svezia e Polonia, come strumento per rafforzare le relazioni dell’Unione Europea con due blocchi di repubbliche post-sovietiche per le quali non è prevista una prospettiva di membership e che sono caratterizzate da tormentati percorsi di transizione politica ed economica (si tratta di tre paesi dell’Europa orientale quali Bielorussia, Ucraina, Moldavia e tre del Caucaso meridionale quali Georgia, Armenia e Azebaigian), il Partenariato Orientale affianca ai rapporti bilaterali una cooperazione multilaterale basata su quattro piattaforme tematiche: democrazia, buon governo e stabilità, integrazione economica e convergenza con le politiche Ue, sicurezza energetica e contatti tra i popoli. L'obiettivo è di avvicinare questi paesi ai parametri dell’Unione Europea, confrontandosi inevitabilmente con le diffidenza della Russia su ogni iniziativa riguardante paesi del suo “Estero Vicino”.
Questo studio dell'ISPI, realizzato anche grazie a un contriuti del Ministero degli Affari Esteri, individua i mezzi attraverso i quali l’Italia può svolgere un’azione complementare al Partenariato Orientale, condividendone l’obiettivo di fondo della promozione dei processi di democratizzazione. In particolare, la ricerca muove dall’evoluzione dei rapporti bilaterali dell’Italia con i sei paesi beneficiari del Partenariato Orientale e analizza le potenzialità di approfondimento che l’Italia ha a disposizione con ciascuno di essi attraverso i seguenti strumenti di soft power:
1. diplomazia economica, intesa come la possibilità di fondare una piattaforma condivisa di politica interna ed estera sull’approfondimento dell’interdipendenza economica;
2. diplomazia culturale, intesa come l’opportunità per l’Italia di capitalizzare politicamente il riconosciuto valore della tradizione culturale italiana, sviluppando collaborazioni paritarie in materia;
3. diplomazia triangolare, intesa come la potenzialità di condizionare le scelte di politica interna ed estera di un paese attraverso l’azione congiunta con partner italiani particolarmente influenti nel paese preso in considerazione o nell’area in cui esso si colloca. Le profonde relazioni bilaterali che legano l’Italia a Turchia e Russia offrono un valido strumento in questo senso.
Scarica: L’Italia e i Vicini Orientali dell’Unione Europea, aprile 2011