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Lombardia

Termometro economico n.16

Valeria Negri
|
Stefania Saini
12 novembre 2021

Il rimbalzo in corso batte nuovamente le attese e le stime di crescita della Lombardia salgono al +6,4% per il 2021 (vs +6,0% a livello nazionale), un punto percentuale in più di Pil nello scenario di ottobre di Prometeia rispetto a quanto era stato ipotizzato a metà anno.

La Lombardia, al pari dell’Italia, si sta dunque avvicinando ai livelli pre-crisi prima di quanto previsto, sebbene il pieno recupero delle perdite accumulate nella pandemia non avverrà entro quest’anno (quando persisterà ancora un gap del -3,4% rispetto al 2019), ma nel corso del 2022. Interessante notare tuttavia che i gap a fine 2021 e i tempi del recupero sono molto simili anche per Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, nonché per il totale nazionale. Un risultato non scontato, che dimostra una reattività diffusa del sistema economico italiano, e in alcuni casi anche più veloce rispetto ai principali benchmarks europei.

 

Le determinanti del recupero

Il recupero in corso a livello lombardo poggia sulla veloce progressione dell’industria, cui nei mesi estivi si sono aggiunti importanti recuperi nei servizi, con prospettive che da qui a fine anno si mantengono tutto sommato favorevoli come si evince dai livelli storicamente elevati del clima di fiducia delle imprese. In particolare, nel manifatturiero a ottobre il clima di fiducia sale ancora in Italia e nel Nord-Ovest e qui tocca il record da metà anno 2000. In Europa, la fiducia torna a crescere in Francia dopo il peggioramento deciso di settembre e in Spagna si porta sui massimi degli ultimi quattro anni, mentre flette leggermente in Germania continuando però ad attestarsi su un saldo estremamente positivo.

 

I prezzi e le scorte

Tuttavia, non vanno sottovalutate le tensioni nelle catene di approvvigionamento e sui prezzi delle materie prime e dei beni energetici: tra agosto e settembre sale al 19% la quota di imprese del Nord-Ovest che segnala problemi all’export in termini di “prezzi e costi” (dall’8% di fine 2020), così come quella con difficoltà per “l’allungamento dei tempi di consegna”, portandosi al 13% (dal 5%).

In questo contesto, le indicazioni che traiamo dalle indagini congiunturali presso le imprese manifatturiere sia nel Nord-Ovest, sia in Italia, sia soprattutto in Germania sono di un consistente decumulo delle scorte di prodotti finiti da questa primavera, di molto sotto ai livelli considerati normali (in Germania il saldo è sceso a -16, a fronte di un minimo dal 1998 al pre pandemia pari a -6). Le imprese italiane e tedesche stanno, quindi, assorbendo le tensioni su prezzi e disponibilità di materie prime e semilavorati anche ricorrendo alle giacenze nei magazzini. Le scorte di prodotti finiti sui minimi insieme alla domanda ancora sostenuta si riflettono in un aumento ulteriore delle attese di produzione da qui a fine anno.

 

 

La nascita di nuove imprese

Una conseguenza positiva della fiducia e della forte ripresa in Lombardia è la risalita consistente delle nuove iniziative imprenditoriali. Dopo il congelamento nel 2020 come conseguenza della crisi pandemica, tra aprile e giugno le iscrizioni di nuove imprese alle anagrafi camerali sono pari a 14.989 unità, in aumento del +4,7% rispetto alla media 2017-2019. Analogo andamento non si riscontra invece negli altri territori nazionali: +1,4% in Piemonte, -1,4% in Emilia-Romagna, -4,1% in Veneto e -3,6% nel totale Italia.

Iscrizioni nuove imprese al Registro delle imprese

(var. % 2° trimestre 2021 rispetto alla media 2° trimestre 2027-2019)

 

Con riferimento alle cessazioni, la situazione sconta invece ancora l’effetto delle misure contingenti: in Lombardia sono 7.788 (al netto di quelle d’ufficio), più della primavera 2020 ma ancora lontane dal fisiologico “ricambio" del sistema in quanto quasi un quinto inferiori alla media 2017-2019.

 

A livello di nuove iscrizioni per settore, infine, si registrano nuove aperture sopra al pre-Covid per Finanza (+56%), Attività professionali, scientifiche e tecniche (+51%), Immobiliare (+22%), ICT (+21%) e Costruzioni (+21%). Ancora fortemente sotto ai livelli 2017-2019 risultano, invece, le aperture nei comparti Alloggio e ristorazione (-29%), più penalizzati dal distanziamento sociale, e anche nell’industria (in questo caso, però, la tendenza è in atto da diversi anni).

 

 

Per approfondimenti:

https://genioeimpresa.it/dossier/11902/booklet-economia-il-quadro-della-lombardia-con-il-confronto-europeo-e-i-focus-sui-territori-ottobre-2021/

 

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Geoeconomia Italia
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AUTORI

Valeria Negri
Centro Studi Assolombarda
Stefania Saini
Centro Studi Assolombarda

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