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Commentary

Lombardia: Termometro del contagio economico n.15

Valeria Negri
|
Stefania Saini
08 ottobre 2021

Negli ultimi mesi ogni nuovo appuntamento su queste colonne ha assunto, di volta in volta, una più favorevole intonazione sulla situazione corrente e sulle prospettive dell’economia lombarda, al pari di quanto osservato nell’intero territorio nazionale. L’industria regionale, dopo aver imboccato a passo deciso la via della ripresa tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021, ha difatti accelerato in primavera e il bilancio della prima metà dell’anno registra livelli di produzione e di vendite sui mercati esteri superiori a quelli antecedenti la pandemia. L’allentamento delle restrizioni ha poi anche favorito la ripartenza dei servizi nei mesi estivi.

 

Le stime sul Pil lombardo, manifattura ed export

Grazie alla rapida progressione in atto, le stime di crescita del Pil lombardo per il 2021 sono riviste al rialzo al +5,4% nel più recente scenario formulato a luglio da Prometeia, con un recupero dei livelli pre-Covid anticipato alla fine del 2022 (per memoria, la flessione nel 2020 è stata del -9,1%). Inoltre, le previsioni tracciate per l’Italia dal Governo nella recente “Nota di aggiornamento al DEF” rendono plausibili ulteriori revisioni in positivo anche per l’economia lombarda.

Approfondendo nei numeri l’entità della ripartenza in Lombardia, nel secondo trimestre 2021 la produzione manifatturiera supera i livelli medi del 2019 del +9,3%, segnando una performance migliore sia del totale nazionale (+4,2%) sia dei benchmarks europei (+3,1% Cataluña, -3,7% Baden-Württemberg). È poi importante rilevare che l’accelerazione sperimentata in primavera è diffusa a tutte le classi dimensionali di impresa, sebbene con velocità diverse che posizionano avanti le imprese di maggiori dimensioni (+14,1%), seguono le medie imprese (+10,8%) e più distanziate le piccole (+4,9%).

 

 

Produzione manifatturiera per regioni europee

(var. % 2° trimestre 2021 rispetto alla media 2019)

 

Anche l’export lombardo si porta nel secondo trimestre 2021 al di sopra del pre-Covid del +6,6%. Tuttavia, considerando i primi sei mesi dell’anno nel complesso, le imprese regionali registrano un più limitato +3% rispetto al 2019, risentendo di un recupero tra gennaio e marzo più lento che in molti dei benchmarks: +4,1% Italia nel totale del primo semestre, +6,6% Emilia-Romagna, +5,0% Veneto, +6,1% Baden-Württemberg e +5,9% Cataluña.

All’interno del manifatturiero lombardo, molti settori migliorano la propria performance in primavera rispetto all’avvio d’anno, ma permangono differenze nel recupero rispetto al pre-Covid.In particolare, consolidano i risultati positivi di inizio 2021 e nel complesso del primo semestre totalizzano vendite estere ben superiori a prima della pandemia: elettronica (+23,5% l’export a gennaio-giugno 2021 rispetto al 2019), alimentare (+12,3%), apparecchi elettrici (+9,9%) e chimica (+8,0%). Grazie alla dinamica sostenuta nel secondo trimestre, si portano sopra ai livelli 2019 anche metalli (+7,6% nel totale del semestre) e gomma-plastica (+5,0%). Tra i settori positivi, un discorso a parte riguarda la farmaceutica che segna una riduzione nel secondo trimestre di quest’anno dopo una robusta crescita nel primo, con un complessivo +5,9% nel semestre. Al contrario, nonostante il miglioramento tra aprile e giugno, rimane un divario per automotive (-6,4%), moda (-7,0%), meccanica (-2,1%), altro manifatturiero con mobili e design (-1,9%) e legno (-3,2%).

 

I rischi all’orizzonte

In questo contesto il rischio di recrudescenza della pandemia si è attenuato grazie ai progressi della campagna vaccinale. Nuovi rischi si sono però addensati, comportando nei mesi estivi alcuni elementi di rallentamento della crescita dell’industria nel Nord Ovest e nella Lombardia, coerente con la (contenuta) decelerazione dell’economia mondiale. Pesano le tensioni sui prezzi di alcune materie prime, le strozzature nell’offerta di semiconduttori, l’attenuazione della domanda di alcuni settori dopo gli exploit indotti dalla pandemia.

Infine, alta rimane l’attenzione sul mercato del lavoro. Nel secondo trimestre 2021 le criticità si attenuano e il numero di occupati torna ad aumentare dopo i sensibili cali registrati da inizio 2020, con un incremento su base annua di +64 mila unità secondo le stime provvisorie dell’Istat. Cresce ancora la disoccupazione (sono 97mila in più rispetto all’anno prima le persone in cerca di lavoro) ma soprattutto, per la prima volta dallo scoppio della pandemia, si contraggono gli inattivi (-176 mila). La riduzione degli scoraggiati si trasferisce in disoccupazione ma in parte anche in nuova occupazione. Nel confronto europeo, il tasso di disoccupazione sale sensibilmente in Lombardia (al 6,0% nel 2° trimestre 2021 dal 4,1% del 2020), mentre scende in Cataluña (al 12,3% dal 12,8%), Bayern (al 3,6% dal 3,8%) e Baden-Württemberg (al 4,0% dal 4,2%).

 

Tasso di disoccupazione per regioni europee

(%, per ogni anno è riportato il dato del secondo trimestre)

 

Per approfondimenti:

https://genioeimpresa.it/dossier/11612/booklet-economia-il-quadro-della-lombardia-con-il-confronto-europeo-e-i-focus-sui-territori-giugno-2021/

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AUTORI

Valeria Negri
Centro Studi Assolombarda
Stefania Saini
Centro Studi Assolombarda

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