L’Unione Europea si trova in una situazione quanto mai complessa nei confronti dell’Asia centrale. Il suo peso nella regione è limitato dalla distanza geografica e dalla scarsa quantità e qualità dei rapporti tradizionali, nonché dall’assenza di stati europei che si propongano come sponsor nei confronti di quelli locali. Al tempo stesso, tuttavia, l’Unione Europea ha forti e crescenti interessi economici in Asia Centrale, soprattutto per quel che riguarda le risorse energetiche. Di grande rilievo sono anche le questioni di sicurezza, riguardanti in primo luogo il vicino Afghanistan, nonché le dinamiche terroristiche, il traffico di armi e di stupefacenti. Tuttavia non è facile per Bruxelles impostare una politica centroasiatica davvero efficace, soprattutto dopo che il limitato impegno in passato ne ha fortemente limitato la presenza e la visibilità. Le repubbliche post-sovietiche dell’Asia centrale hanno inoltre dinamiche politiche e sociali che li distaccano dal paradigma dei “paesi in transizione” dell’Europa orientale. Da questo punto di vista è importante che l’Ue riesca in tempi brevi ad aumentare la propria capacità di analisi politica e culturale, oltre che economica, di una regione così complessa.