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ISPI Alumni

Mariavittoria Ballotta, la ‘prima linea’ di Unicef in Africa

Mariavittoria Ballotta
08 novembre 2021

Mariavittoria Ballotta, classe 1979, è Regional Chief Programme and Planning presso l’Ufficio Regionale di Unicef per l’Africa Centro Occidentale. Che significa, tra le altre cose, coordinare e promuovere politiche per l’infanzia in 24 paesi del continente africano. Un ruolo di grande responsabilità arrivato all’apice di una carriera cominciata anni fa, dopo aver frequentato il Master in Relazioni Internazionali di ISPI.

 

Per chi come te lavora da anni in Africa oggi è una giornata molto significativa…

Decisamente. Chi come noi lavora sul campo in Africa ed è venuto più volte a contatto con la malaria, sa che l’annuncio di un vaccino come il Mosquirix è una notizia di portata storica. Come Unicef siamo in prima linea nella vaccinazione materna e infantile ed è una notizia che aspettavamo da tanto tempo.

 

Sono progressi come questi che motivano che vive e lavora in contesti non sempre facili?

Credo di sì, anche se la mia è stata una scelta chiara fin da subito. La mia tesi di laurea, al termine dei miei studi in Scienze politiche, era sul sistema delle Nazioni Unite. Diciamo che sono una convinta sostenitrice del multilateralismo e volevo lavorare in un contesto internazionale fin da quando, durante il mio Erasmus a Bristol, avevo seguito dei corsi sulle economie in via di sviluppo.

 

Come sei venuta a conoscenza del master ISPI?

Sfogliando il Corriere della Sera ho letto una pubblicità della Summer School. Mi sono informata e poi iscritta ai corsi, che duravano qualche settimana. Poi ho preparato l’esame per il Master e ho superato i test d’ingresso. È stato un vero e proprio investimento sul futuro. È in Ispi che per la prima volta ho sentito parlare di digital divide, cicli di programmazione, microcredito e progettazione allo sviluppo e che ho avuto le informazioni necessarie a comprendere il mondo delle organizzazioni internazionali. Finito il master ho partecipato a una missione dei caschi bianchi in Guinea Equatoriale per 6 mesi. Avevo 24 anni. In seguito, ho cominciato come Volontaria delle Nazioni Unite a UNICEF in Burkina Faso, per poi proseguire ad Haiti, Senegal, Sao Tome e Principe.

 

Che consigli daresti a chi vuole intraprendere una carriera nelle organizzazioni internazionali?

Di sicuro quello di formarsi delle competenze e un bagaglio di conoscenze che lo supportino lungo la strada. I Master, in questo senso, ti aiutano a stilare una roadmap che ti aiuta ad orientarti e ad accedere a questo mondo. E anche a capire che questo tipo di professioni, al di là della visione un po’ romantica che se ne può avere dall’esterno, sono impegnative e necessitano di determinazione e capacità di adattamento. Una volta sul campo sono quelli che fanno la differenza. La maggior parte di chi opera nelle Organizzazioni Internazionali infatti, non lavora al Palazzo di Vetro o a Ginevra, ma in contesti difficili, regolati da equilibri fragili. Bisogna saperli affrontare con competenza,  entusiasmo, passione e coraggio..

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Africa sviluppo alumni
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AUTORI

Mariavittoria Ballotta
Unicef per l’Africa Centro Occidentale, Regional Chief Programme and Planning

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