FOCUS - Crisi nello stretto di Hormuz: quale impatto sul petrolio?
Lo Stretto di Hormuz, che mette in comunicazione il Golfo Persico all’Oceano Indiano, è la più importante arteria di transito per l’export del petrolio a livello mondiale. Che effetto stanno creando le recenti tensioni regionali nel mercato petrolifero ed in generale, quali sono le dinamiche geopolitiche che si muovono dietro queste tensioni?
di Federico Borsari e Francesco Schavi, ISPI
PREVISIONI SACE - Le estati bollenti dell'economia turca
Si preannunciano tempi difficili per il presidente turco Erdoğan, tra sconfitte elettorali ed un' economia che stenta a riprendersi. Una situazione da monitorare, per un mercato che nel 2018 ha rappresentato 8,8 miliardi di euro di export italiano.
di Alessandra Drigo e Giovanni Salinaro, SACE
PERCHE' MENA WATCH
MENA Watch è lo strumento di ISPI per le imprese, che si aggiunge alle tante pubblicazioni sull’area e agli eventi, tra cui Rome MED - Mediterranean Dialogues. L’obiettivo è delineare gli scenari geopolitici e geoeconomici per l’area, con focus su tendenze emergenti e opportunità di business.
IL DATO
INFRASTRUTTURE - Tangeri sfida i porti mediterranei
Il 27 giugno è stato inaugurato Tangeri MED 2, il secondo comprensorio portuale della città marocchina. L’aggiunta di due nuovi terminal container (rispettivamente gestiti da Marsa Maroc e da APM Terminal del gruppo Maersk) consentirà di sommare 6 milioni di TEU (Twenty-foot Equivalent Unit) ai 3,5 milioni già offerti. In questo modo, non solo Tangeri manterrà il primato di più grande scalo portuale dell’Africa, ma potrà anche superare concorrenti europei come i porti spagnoli di Algeciras e Valencia. Secondo quanto dichiarato da direttore Rachid Houari, la collocazione strategica del porto, al crocevia tra Europa, Asia e Africa (lungo le direttrici Nord-Sud e Est-Ovest), consentirà una crescita pari a un milione di TEU annui, a cominciare dal traguardo di 4,5 milioni stimati per dicembre 2019. La distanza di circa 50 chilometri dalla città di Tangeri, infine, offre lo spazio necessario a eventuali ampliamenti futuri. Con simili premesse, il porto di Tangeri è destinato a diventare il fulcro del trasporto navale marocchino e un centro logistico nevralgico per il mercato marittimo globale.
INNOVAZIONE - Dubai investe sulle start-up indiane
Sono oltre duecento le start-up indiane che a fine giugno hanno partecipato al Dubai Startup Hub a New Delhi e Bangalore. Questo roadshow di tre giorni, iniziativa della Camera di Industria e Commercio degli Emirati Arabi Uniti (EAU), ha un duplice scopo: individuare le start-up indiane più promettenti, in grado di offrire un valido expertise e proposte all’avanguardia; e di agevolarne l’ingresso nel mercato di Dubai, emergente hub del business globale e meta preferita del mercato delle start-up. In entrambe le città, i dieci candidati selezionati hanno promosso i loro progetti di fronte a una giuria qualificata e a una platea di consulenti, venture capitalists, investitori e imprenditori. Il Dubai Technology Entrepreneur Campus, il più importante centro per start-up in Medio Oriente, ha poi garantito ai vincitori del contest il supporto necessario per avviare la loro attività, dimostrandosi una piattaforma essenziale per avviare le start-up indiane al sistema imprenditoriale di Dubai e alle opportunità commerciali ad esso collegate. Questo ciclo di incontri ha largamente beneficiato degli ottimi rapporti economici tra India ed Emirati. Lo stesso Ahmed Al-Banna, ambasciatore emiratino in India, ha descritto il grande successo dell’evento di giugno come il risultato dello speciale rapporto che storicamente lega i due paesi. Sono in molti, infatti, a definire questo come un “periodo aureo” delle relazioni tra New Delhi e Abu Dhabi, e non solo nel settore energetico. Gli Emirati hanno di recente varato diversi provvedimenti per massimizzare l’attrattiva di compagnie e investitori indiani: attualmente, sono circa 38.000 le compagnie indiane registrate alla Camera di Dubai, così come indiane sono un terzo delle start-up iscritte al Dubai Startup Hub.
FORMAZIONE - Giordania ed Egitto puntano su Huawei e IBM
In Giordania ed Egitto apriranno presto i primi centri di formazione dedicati esclusivamente alle tecnologie dell’informazione e della Comunicazione (ICT). Facendo seguito al memorandum of understanding firmato ad aprile a margine del Middle East World Economic Forum, il Ministero dell’Istruzione giordano ha infatti siglato un accordo con il gigante cinese della tecnologia Huawei per la creazione di un’academy d’eccellenza all’interno dell’Università Politecnica Balqaa, dove verranno selezionati e formati oltre 3 mila tra studenti e ingegneri nell'arco di tre anni. Questo consentirà il trasferimento di know-how e tecnologie d’avanguardia in Giordania, oltre a promuovere lo studio delle ICT e aiutare il paese a dotarsi di una nuova generazione di esperti nelle ultime frontiere dell’informatica e dell’ingegneria delle telecomunicazioni. L’obiettivo di Amman, inoltre, è anche quello di invogliare i giovani a studiare in Giordania piuttosto che all'estero.
In Egitto è invece IBM il partner e sponsor che costruirà un scuola superiore modello P-TECH (Pathways in Technology Early College High Schools) - la prima di questo tipo nel paese - volta a potenziare l’offerta formativa del sistema scolastico nazionale e colmare il gap interno nello studio dell’informatica e delle nuove tecnologie. L’istituto, che sorgerà a Shorouk, nei pressi del Cairo, selezionerà a breve i primi 60 studenti e offrirà loro un curriculum di cinque anni incentrato in particolare su sicurezza informatica, intelligenza artificiale e cloud computing.
IL PERSONAGGIO
magnate tunisino delle telecomunicazioni. Visto da molti come il candidato preferito nella corsa alle prossime elezioni di ottobre.
LA CURIOSITÀ
Il Bahrein inaugurerà in agosto Dive Bahrain: il parco sottomarino più grande del mondo. Il progetto è volto a rafforzare il Bahrein come principale hub turistico regionale nel settore delle immersioni.
TLC - Oman pioniere sul fronte del 5G
L’Oman, e più in generale le monarchie del Golfo, potrebbero bruciare l’Europa e addirittura alcune regioni dell’Asia nella corsa all’introduzione delle più avanzate tecnologie nel campo delle telecomunicazioni, in particolare quella del 5G. Secondo quanto anticipato dai rappresentanti di Ericsson in occasione di un evento dimostrativo organizzato dalla multinazionale svedese, proprio l’ Oman sta crescendo più rapidamente di altre aree nella capacità di offrire le tecnologie più innovative, come il 5G, nel proprio mercato, grazie a una stretta e proficua collaborazione tra i governi e le compagnie di telecomunicazioni sia regionali che internazionali. “Presto potrebbero esserci più utilizzatori del 5G in Medio Oriente che in alcune parti d’Europa”, dichiarano in Ericsson, con “un dispiegamento commerciale degno di nota già nel 2019, che dovrebbe raggiungere volumi significativi nel 2021”. I principali stakeholders dell’Oman, attraverso l’Autorità di Regolamentazione delle Telecomunicazioni, fanno sapere che il paese si sta muovendo con determinazione per essere “sincronizzato con le tecnologie globali” e che un’unità di gestione è stata appositamente creata insieme ai principali fornitori di servizi telefonici per seguire lo sviluppo del 5G nel sultanato.