Introduzione
L’estate del 2016 è stata caratterizzata da numerosi episodi che hanno aggravato l’instabilità nel panorama delle relazioni internazionali. Il 23 giugno il popolo del Regno Unito ha votato a stretta maggioranza (52%) per l’uscita del paese dall’Unione Europea (UE). Il 14 luglio un attentatore ispirato all’ISIS ha travolto centinaia di persone con un camion sul lungo mare di Nizza in Francia. Il giorno seguente, ha avuto luogo in Turchia un tentativo di colpo di stato; fallito a causa della parziale adesione delle forze armate e dell’ampio sostegno al presidente Erdogan tra la polizia e la popolazione, il golpe è stato seguito da vaste epurazioni e dall’introduzione di ampie misure di emergenza (v. §§ 3.3).
Proprio a seguito della dura reazione e del presunto ruolo giocato da espatriati turchi negli Stati Uniti, i rapporti tra la Turchia e i paesi occidentali si sono raffreddati, mentre ha avuto luogo un inaspettato e rapido riavvicinamento alla Russia, con la quale sono stati riaperti i rapporti commerciali. Sempre la Turchia ha deciso in agosto di intervenire direttamente nella guerra civile siriana, attaccando sia le milizie dell’ISIS sia i gruppi di ribelli curdi operanti nelle zone prossime al confine turco. In Libia, le forze governative hanno ridotto fortemente l’area sotto il controllo dell’ISIS dopo violenti scontri, ma la pacificazione del paese e il riconoscimento di un unico governo legittimo restano ancora lontani. Così come lontana rimane una definitiva soluzione del conflitto nell’Ucraina orientale, che di tanto in tanto torna a infiammarsi, o di quello tra Armenia e Azerbaigian.