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Daily focus

Morto David Sassoli, Europa in lutto

11 gennaio 2022

Cordoglio per la morte improvvisa del presidente del Parlamento David Sassoli. L’Europa piange un europeista vero, sempre in prima linea per la democrazia e i diritti umani.

 

“Sono profondamente rattristata dalla morte di un grande europeo e italiano. David Sassoli è stato un giornalista appassionato, uno straordinario Presidente del Parlamento europeo e soprattutto un caro amico”: con queste parole, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso il suo cordoglio per la morte di David Sassoli, presidente in carica dell’Europarlamento. La notizia dell’improvvisa scomparsa di Sassoli, giornalista di lungo corso e per anni volto noto in Italia alla conduzione del Tg1, è arrivata nella notte tra lunedì e martedì.  Aveva 65 anni. Convinto sostenitore della centralità del Parlamento Europeo, anche rispetto ad altre istituzioni comunitarie, Sassoli ha spesso speso la sua influenza in difesa dei diritti umani e per il rispetto dei vincoli sullo stato di diritto da parte dei paesi membri. Nei due anni e mezzo alla guida del Parlamento, era riuscito a far fronte alle straordinarie difficoltà causate dalla pandemia di coronavirus, che hanno costretto l’emiciclo e i suoi rappresentanti a escogitare modalità di lavoro a distanza come mai era avvenuto in precedenza. A Sassoli va riconosciuto anche di aver contribuito al duro negoziato sul bilancio europeo che ha aperto la strada all’approvazione dello storico piano di rilancio dell’economia europea, il Next Generation EU: un investimento sul futuro dell’Europa e degli Stati membri, per ripartire dopo l’emergenza Covid-19. La sua prematura scomparsa avviene a poche settimane dalla fine del suo mandato e dall’elezione di un nuovo presidente, in un momento complesso per l’Europa e le sue istituzioni.

 

Un italiano europeo?

Da settembre a inizio novembre scorsi, Sassoli aveva dovuto annullare tutti gli impegni istituzionali a causa di una polmonite dovuta al batterio della legionella, come lui stesso aveva reso noto in un video. Il presidente del Parlamento europeo era stato ricoverato per diversi giorni in un ospedale di Strasburgo, fino a quando i medici non gli avevano consentito il rientro in Italia per continuare a curare la polmonite. A novembre poi aveva avuto una ricaduta. Fatali – secondo l’Ansa – gli sarebbero state le conseguenze di una disfunzione del sistema immunitario. La notizia, improvvisa e inattesa, della sua scomparsa ha suscitato il cordoglio di istituzioni europee e internazionali. Vicedirettore del Tg1 dal 2006 al 2009, era stato eletto parlamentare europeo per il Partito Democratico tra le fila dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici. Rieletto nel 2014, è stato vicepresidente del Parlamento europeo fino a maggio 2019. Il 3 luglio 2019 fu eletto presidente del Parlamento europeo, il settimo italiano a ricoprire la carica. Il 15 dicembre scorso aveva annunciato che non si sarebbe ricandidato alla presidenza del Parlamento europeo per “non dividere la maggioranza europeista”. Il suo incarico sarebbe scaduto a giorni: la prossima settimana l'Europarlamento si riunirà in seduta plenaria a Strasburgo per eleggere il suo successore. 

 

 

 

Una successione spinosa?

Il presidente del parlamento europeo viene eletto per un mandato di due anni e mezzo, per cui in ogni legislatura (della durata di cinque anni) si alternano due presidenti, i cui i cui nomi vengono generalmente decisi da un accordo tra i due maggiori gruppi parlamentari dell’emiciclo.

Il 18 gennaio il Parlamento Europeo si riunirà per eleggere un nuovo presidente. Lo scorso dicembre David Sassoli aveva annunciato la sua volontà di non ricandidarsi ad un secondo mandato. Le sue possibilità di essere rieletto erano minime dal momento che l’accordo di inizio legislatura tra Partito popolare (Ppe), Socialisti e democratici (S&D) e liberali di Renew Europe prevedeva l’elezione di un candidato del Ppe alla carica di presidente del Parlamento per la seconda parte del mandato. Ma se la strada per l’elezione dell’eurodeputata maltese Roberta Metsola sembra scontata, il voto dei S&D non lo è affatto. Metsola è schierata su posizioni molto conservatrici, non brilla per il suo impegno contro la corruzione ed è stata contestata per essere un’anti-abortista, ma si ritrova in prima linea praticamente senza avversari. Se sarà eletta, il Ppe avrà ottenuto la presidenza della Commissione, quella del Parlamento europeo, quella dell’Eurogruppo, oltre a una serie di uomini in posizione chiave nelle istituzioni comunitarie. Ai socialisti – pur in ascesa nelle ultime elezioni nazionali – resterà solo l'Alto rappresentante Josep Borrell e, come aveva avvertito Sassoli “rischiano di scomparire dalle foto delle istituzioni europee”. Anche per questo, l’esito del voto del 18 gennaio rimane incerto.

 

Da Ventotene all’Europa di domani?

Sassoli era “un combattente dell'Europa – scrive Clement Beaune, sottosegretario agli Affari Europei della Francia, presidente di turno del Consiglio Ue – un difensore sincero e coraggioso della democrazia e dei valori della nostra Unione”. Le sue parole sono solo un esempio delle tantissime manifestazioni di lutto giunte da tutta Europa per la scomparsa del presidente del Parlamento. Da questa mattina sugli edifici delle istituzioni europee a Bruxelles le bandiere dell'Unione, fondo blu con le 27 stelle dorate, sventolano a mezz'asta. La sua avventura europea è coincisa con l’avvento dei populismi, delle divisioni tra Stati che hanno portato alla ferita della Brexit, alle infinite discussioni e all’innalzamento di nuovi muri e fili spinati contro profughi e migranti. Con lui se ne va un pezzo di Europa fedele ai principi dei suoi padri fondatori e un convinto sostenitore dei valori comunitari, con uno sguardo sempre rivolto agli europei di domani: “E mentre costruiamo il mondo di domani, assicuriamoci di trasmettere alle giovani generazioni un insieme di valori che siano in linea con la realtà in cui viviamo. Un insieme di valori che salvaguardano i diritti umani, la dignità umana e le libertà. Sono particolarmente preoccupato dal fatto che i nostri valori siano ora, più che mai, minacciati in tutto il mondo. La disinformazione sta guadagnando terreno. Populismo, nazionalismo, xenofobia e autoritarismo hanno trovato sostenitori in ampi settori della società globale. I fautori di queste ideologie hanno usato la pandemia come pretesto per minare lo stato di diritto e la democrazia e aumentare le tendenze autoritarie. Dobbiamo essere onesti con noi stessi: i valori che ci stanno a cuore non sono indistruttibili. Ed è per questo che dobbiamo dedicare tutta la nostra energia e determinazione a salvaguardarli”.

 

Il commento

di Antonio Villafranca, Direttore della Ricerca e Co-Head Osservatorio Europa e Governance Globale dell’ISPI

“Un “europeista appassionato”. Questa la definizione più ricorrente di David Sassoli. Una passione che servirà anche al prossimo presidente del Parlamento Ue. Sassoli aveva annunciato a dicembre che non si sarebbe ricandidato per un nuovo mandato, la strada sembra quindi spianata (salvo sorprese) per la maltese Roberta Metsola del PPE.

Rispetto dello stato di diritto (in Ungheria e Polonia) e dei diritti umani (in Cina e Russia), ma anche concorrenza e sostegno a una ripresa verde e giusta sono stati punti centrali dell'agenda di Sassoli. Oggi, ancor di più, sono un lascito importante per il prossimo presidente.”  

 

* * *

A cura della redazione di  ISPI Online Publications (Responsabile Daily Focus: Alessia De Luca,  ISPI Advisor for Online Publications) 

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