Dopo settimane di rinvii ha ufficialmente preso avvio l’offensiva militare guidata dall’esercito iracheno e dai peshmerga curdi, con l’ausilio delle forze speciali statunitensi, per liberare Mosul dai miliziani dello Stato islamico (ISIS). Baluardo simbolico e politico dell’ISIS e secondo centro iracheno, Mosul è in mano al califfato dal giugno 2014. La campagna per riconquistare la città è la più grande operazione militare nel paese dal ritiro delle truppe statunitensi nell’agosto 2011. Fin dalle prime ore dell’offensiva l’esercito iracheno ha dichiarato di aver inflitto pesanti perdite umane e militari all’ISIS, mentre i peshmerga curdi hanno annunciato di aver strappato alle milizie del califfo otto villaggi sul fronte di Khazir. La possibile presa di Mosul entro la fine dell’anno rappresenterà l’ennesimo duro colpo inferto all’organizzazione di al–Baghdadi, ma rischia anche di scatenare vecchi problemi irrisolti con conseguenze incerte sul paese e sull’intero scenario internazionale.