Il conflitto tra l’Armenia e l’Azerbaigian per il controllo dell’enclave del Nagorno-Karabakh, congelato attorno a un cessate il fuoco siglato nel 1994, costituisce il più inestricabile nodo emerso dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Su di esso si sono andate infatti progressivamente intrecciando le più diverse e rilevanti questioni internazionali: dalla ridefinizione del ruolo della Russia post-sovietica alla determinazione dell’azione di peacekeeping e peace-making delle organizzazioni regionali, dallo sfruttamento e trasporto delle risorse energetiche del Caspio agli allineamenti internazionali dei principali attori dello spazio eurasiatico. Il conflitto ha così progressivamente trasceso i confini della piccola regione trans-caucasica per assurgere a una portata regionale e globale, che ne ha inevitabilmente compromesso i successivi tentativi di risoluzione, generando un ormai decennale stallo che, ancora oggi, appare di difficile superamento.