Le attività spaziali si stanno espandendo a livello globale, con un numero record di Paesi e di attori commerciali oggi coinvolti in investimenti in programmi spaziali. Mai prima d'ora la space economy ha attirato tanto interesse, con satelliti in orbita registrati in oltre 80 nazioni. Sempre più aspetti della vita “terrestre” si basano su segnali e dati satellitari, stimolando nuovi investimenti economici spesso lontani dagli investimenti tradizionali in infrastrutture spaziali. Questo articolo illustra le attuali evoluzioni nel settore spaziale e fornisce alcuni spunti salienti sui cambiamenti previsti in futuro. La maggior parte del contenuto è tratto da documenti dell'OCSE cui si fa riferimento a fine articolo.
L'importanza della spesa pubblica
Gli investimenti pubblici rappresentano la fetta più larga dei finanziamenti nelle attività spaziali, pari a circa 79 miliardi di dollari nel 2019, e si pongono come obiettivo la promozione di strumenti per la sicurezza e la governance nazionale, ma anche motivazioni socio-economiche, nonché di sviluppo delle capacità scientifiche e R&S.
Gli Stati Uniti rimangono la più grande potenza spaziale, con un budget che raggiunge lo 0,2% del Pil nazionale, seguiti da Russia, Arabia Saudita e Francia (OCSE, 2019). Tuttavia, il numero di economie sviluppate e in via di sviluppo che attualmente investono nello spazio è in crescita. Molte di queste dispongono già di un ampio portafoglio di attività e progetti, specchio di programmi spaziali ben sviluppati (ad esempio: Francia, Germania, Italia e Canada). Inoltre, nell'ultimo decennio, circa 20 nuovi Paesi hanno iniziato a investire in iniziative spaziali innovative, e a sostenere progetti privati quali la missione su Marte pianificata degli Emirati Arabi Uniti, il piccolo vettore della Nuova Zelanda, il programma di estrazione mineraria di asteroidi del Lussemburgo o la missione lunare di Israele.
Finanziamento privato delle attività spaziali
Tracciare e misurare con precisione gli investimenti privati è una sfida, ma i dati esistenti mostrano che il loro volume è molto inferiore rispetto a quello dei finanziamenti pubblici. Nonostante ciò, le cifre attuali rivelano investimenti senza precedenti provenienti da angel e venture capital funds in start-up spaziali e aziende di recente costituzione. Gli investimenti azionari delle start-up hanno raggiunto, nel 2018, picchi dai 3 ai 3,25 miliardi di dollari, rappresentando circa il 16% di tutto il capitale azionario investito nelle aziende spaziali dal 2009 (Space Angels, 2019; Seraphim Capital, 2019).
Le telecomunicazioni satellitari commerciali hanno aperto la strada ai finanziamenti privati nel settore spaziale, tipicamente attraverso l'adozione dei classici schemi finanziari, come il finanziamento azionario e l'emissione di obbligazioni. Se in alcuni casi, principalmente nei Paesi OCSE, gli operatori satellitari sono addirittura diventati società quotate in borsa, in altri casi, come in Cina, le imprese statali hanno intrapreso processi di ristrutturazione per garantire maggiore flessibilità e apertura al proprio capitale. Questa tendenza di successo ha promosso iniziative simili in altri ambiti all’interno del settore spaziale, dove sempre più aziende hanno lanciato iniziali offerte pubbliche di azioni per finanziare le proprie attività e i propri piani di innovazione (ad esempio, nell’ambito dell'osservazione terrestre). Tuttavia, la maggior parte delle recenti società spaziali rimane finanziata privatamente, pur non essendo quotata in borsa, come, ad esempio, Space X, Blue Origin.
Fondi privati di capitale rimangono spesso la principale fonte di finanziamento, con investimenti provenienti da gruppi familiari, prestiti bancari, capitale individuale e sostegno governativo. Alcune grandi imprese del settore aerospaziale e della difesa hanno anche dato vita a fondi di capitale di rischio per alimentare investimenti in start-up che operano nello sviluppo di software, intelligenza artificiale, realtà aumentata, sensori e veicoli autonomi. Tra i protagonisti più attivi vi sono ad esempio HorizonX Ventures di Boeing, Lockheed Martin Ventures, Airbus Ventures, Thales Corporate Ventures e il Dassault System Venture Fund. Ma anche gli investimenti dei miliardari in numerose imprese spaziali sono aumentati negli ultimi cinque anni.
L'accesso ai finanziamenti continuerà tuttavia a rappresentare una sfida per la maggior parte dei nuovi e consolidati operatori del settore. L'inasprirsi della concorrenza internazionale tra gli operatori storici, l'accelerazione del lancio di nuove soluzioni tecnologiche e l'apparizione di sempre più attori con modelli di business non ancora tarati continuano a caratterizzare le prospettive future di investimento.
Le evoluzioni nel settore spaziale
Il settore spaziale sta affrontando un nuovo ciclo nel suo sviluppo, con tecnologie mature off-the shelf ormai ampiamente disponibili e progetti commerciali innovativi promossi da segnali e dati satellitari. Tra micro-satelliti e mega-costellazioni di centinaia di satelliti, tra piccoli vettori e banda larga, tra l’Internet of Things e i voli umani commerciali nello spazio, promettenti e sofisticati sistemi e tecnologie spaziali stanno rapidamente rivoluzionando il settore. In questa cornice, l’attuale spinta nel campo della digitalizzazione sta creando nuove opportunità per l'industria, grazie all'introduzione di processi di lean manufacturing, all'integrazione verticale di prodotti e servizi end-to-end (dai satelliti fino ai terminali a terra), nonché alle prime linee di assemblaggio per la produzione di massa di piccoli satelliti e lo sviluppo di componenti per satelliti e razzi grazie a stampanti 3D.
Gli ultimi cinque anni hanno visto una rapida espansione del segmento downstream della space economy, incentrato sulla fornitura e la potenzialità di tecnologie, segnali e dati satellitari, quali le telecomunicazioni, i servizi televisivi satellitari, i prodotti geo-spaziali, la meteorologia e i servizi di geo-localizzazione, il cui valore e generazione di reddito sono spesso molto lontani dagli investimenti iniziali effettuati.
Le telecomunicazioni satellitari commerciali sono state le prime a creare legami con un'ampia gamma di aziende,che non avevano precedenti collegamenti con la comunità spaziale, principalmente grazie alla fornitura di servizi di trasmissione televisiva. Il mercato delle telecomunicazioni, tuttavia, si trova attualmente ad affrontare incertezze, in quanto le tecnologie spaziali e terrestri (ad esempio i sistemi a fibre ottiche e i sistemi mobili 5G con problemi di spettro), così come i comportamenti dei clienti, sono in rapida evoluzione (OCSE, 2019).
Circa venti aziende hanno annunciato piani per il lancio di nuovi satelliti nei prossimi cinque anni per la fornitura di servizi satellitari a banda larga, attualmente per lo più complementari a preesistenti reti al fine di raggiungere zone rurali e remote. Alcune di queste società sono supportate da operatori satellitari come O3b con SES, LeoSat con Hispasat e Sky Perfect JSAT, o da produttori come OneWeb con Airbus, Starlink con SpaceX, ma tutte hanno presentato o presenteranno domanda per l’assegnazione di risorse orbitali. Gli investimenti necessari potrebbero variare da 3,5 a 12 miliardi di dollari per una costellazione di prima generazione, a seconda del numero di satelliti e dell'infrastruttura spaziale e terrestre scelta (OCSE, 2019).
Ulteriori scosse previste
Alla luce delle tendenze di digitalizzazione accelerata che interessano tutti i settori dell'economia, la struttura stessa dell'industria spaziale potrebbe subire cambiamenti futuri, con nuove sfide da superare:
- I cambiamenti nell'appetito dei clienti per i prodotti digitali, dalla televisione satellitare ai servizi geo-spaziali, potrebbero avere un forte impatto su molti fornitori di servizi spaziali commerciali esistenti, i cui modelli di business sono ancora, spesso, da calibrare.
- Una più ampia concorrenza in tutto il settore potrebbe portare a una maggiore concentrazione e/o a uscite multiple in alcuni segmenti della catena del valore.
- Anche la concorrenza dei fornitori terrestri di servizi nei segmenti downstream dell’economia spaziale sta diventando sempre più tangibile.
- La presenza incontrollata di detriti spaziali in orbita potrebbe comportare gravi rischi per i satelliti funzionali e altri veicoli spaziali. La questione dell'accumulo di detriti richiede una maggiore conformità con le misure di mitigazione esistenti e una rinnovata cooperazione tra gli attori pubblici e privati a livello nazionale e internazionale. Potenziali opportunità di business per lo sviluppo tecnologico - come nel caso delle soluzioni attive di rimozione dei detriti - esistono, ma le questioni legali riguardanti la proprietà dei detriti, la responsabilità e il finanziamento a lungo termine delle operazioni sono ben lontane dall'essere risolte.
Bibliografia
IATA (2018), “Industry Statistics: December 2018”, International Air Transport Association, https://www.iata.org/pressroom/facts_figures/fact_sheets/documents/fact-sheet-industry-facts.pdf.
OECD (2018), “Private Equity Investment in Artificial Intelligence”, OECD Going Digital Policy Note, Vol. OECD, Paris, http://www.oecd.org/going-digital/ai/private-equity-investment-in-artificial-intelligence.pdf.
OECD (2019), The Space Economy in Figures: How Space Contributes to the Global Economy, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/c5996201-en.
OECD (2020), “The impacts of COVID-19 on the space industry”, OECD Policy Responses to Coronavirus (COVID-19), http://www.oecd.org/coronavirus/policy-responses/the-impacts-of-covid-19-on-the-space-industry-e727e36f/.
OECD (forthcoming), Handbook on Measuring the Space Economy, Second edition, OECD Publishing, Paris.
Seraphim Capital (2019), “Seraphim Global Space Index - 29% Year on Year Growth - January 2018 To December 2018”, https://seraphimcapital.co.uk/insight/news-insights/seraphim-global-space-index-29-year-year-growth-january-2018-december-2018.
Space Angels (2019), “Space Investment Quarterly: Q4 2018”, https://www.spaceangels.com/post/space-investmentquarterly-q4-2018.