Lo scenario macroeconomico globale del primo semestre del 2012 ha rilevato una serie di
modifiche rispetto al precedente periodo, presentando dunque nuovi problemi per i legislatori
europei. A inizio anno il combinato disposto di interventi della BCE (Ltro per oltre 1.000 miliardi di
euro tra dicembre e febbraio) unito all’accordo sul Fiscal Compact per la messa sotto controllo dei
debiti pubblici europei aveva generato un relief rally tale da riportare gli spread in zona di relativa
tranquillità e riducendone la volatilità su livelli storicamente bassi rispetto all’incertezza del quadro
macroeconomico. Questo scenario è poi Stato scosso dal risultato elettorale in Francia e,
soprattutto, in Grecia, oltre che dalle crescenti difficoltà del settore bancario spagnolo, elementi
che hanno riportato gli spread, specialmente quello italiano e spagnolo, ad aprirsi, in una
configurazione classica dello scenario risk-off che non a caso ha penalizzato anche i listini azionari
e l’euro.