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Pubblicazioni per il Parlamento e il Ministero degli Affari Esteri

Nota - La Francia e la crisi dell'euro - Note di analisi

15 ottobre 2012

Quando è stato eletto presidente della Repubblica francese, François Hollande sperava di poter scuotere la strategia europea sulla crisi puntando su un approccio più orientato alla crescita. Il suo “successo” iniziale nell’ottenere delle misure europee a sostegno della crescita è stato tuttavia adombrato dall’approfondimento della crisi stessa. Hollande si trova oggi in una posizione difficile. Infatti se da un lato deve apparire credibile nel ridurre il deficit, dall’altro vuole evitare di mortificare ulteriormente le prospettive di crescita attraverso misure di austerity sempre più dure che potrebbero peraltro inasprire le tensioni sociali.

Di certo non può restare immobile, tanto più che il suo governo è stato già criticato per il fatto di risultare troppo lento rispetto alla velocità della crisi. Inoltre Hollande si è sempre mostrato pronto a sostenere l’Italia e la Spagna dato che la Francia potrebbe seguire questi due paesi nella linea di contagio della crisi, ma è consapevole del fatto che la sua credibilità è legata soprattutto alla capacità di mantenere saldo il legame con la Germania. Si tratta dunque di giocare un gioco estremamente comples-so sia all’interno del proprio paese che con i partner europei.

Questa Nota intende principalmente indicare quali siano le forze che influenzano il processo decisionale francese in merito alla crisi dell’euro durante la presidenza Hollande. In particolare, il primo paragrafo spiega l’evoluzione della strategia francese verso la crisi a seguito dell’elezione di François Hollande, mentre il secondo paragrafo si sofferma sull’attuale dibattito interno. Infine il terzo paragrafo identifica le principali minacce all’economia francese.

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