Il neo presidente ucraino Victor Yanukovich è chiamato a gestire un paese connotato da instabilità istituzionale, corruzione e da fondamentali economici non rassicuranti.
La difficile situazione politica interna, che vede gli apparati partitici e istituzionali condizionati dai gruppi controllati dagli oligarchi, è ulteriormente complicata dalla non chiara attribuzione costituzionale delle competenze tra presidente, governo e Parlamento.
La politica estera multivettoriale e pragmatica del neopresidente Yanukovich, che rappresenta una svolta rispetto allo sbilanciamento verso l'UE dell'era Yushenko, immagina l’Ucraina come ponte tra l’Unione europea e la Federazione russa e postula la necessità di ricostruire un rapporto più bilanciato con entrambi i vicini.
Tale cooperazione trilaterale Ue-Ucraina-Russia schiuderebbe all’Italia la possibilità di affiancarsi all’azione comunitaria con ulteriori iniziative, in forza del rapporto strategico instaurato tra Roma e Mosca.