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ISPI Watch
OBOR Watch: Geo–economia delle nuove Vie della Seta
13 maggio 2020

FOCUS - La BRI digitale avanza: Europa teatro di scontro

Mentre la pandemia sta ritardando molti dei progetti infrastrutturali della Via della Seta, quella digitale cinese avanza ed è in grado di sfidare apertamente la supremazia tecnologica americana, come nel 5G. E l'Europa?

Continua a leggere →

di Alessia Amighini, UPO e ISPI

 

INVESTIMENTI - Vantaggi e rischi della sfida digitale cinese

Migliorare la connettività digitale nel mondo e facilitare l’ascesa della Cina come superpotenza tecnologica globale. Un programma fattibile? Quali le conseguenze per i partner?

Continua a leggere →

di Clayton Cheney, Università di New York e Pacific Forum

 

INDO-PACIFICO - USA e Australia alla guerra dei cavi

Nei prossimi tre anni sarà completato il più lungo cavo in fibra ottica al mondo. Un progetto dello sviluppatore americano Trans-Pacific Networks (TPN), sostenuto dall’International Development Finance Corporation americana nata nel dicembre 2019. Obiettivo: sfidare la Via della Seta.

Continua a leggere →

di Giulia Sciorati, ISPI

 

 

Perché OBOR Watch

OBOR Watch fornisce a tutto il sistema paese commenti e analisi sull’avanzamento del progetto "Belt and Road Initiative", noto come la nuova "Via della Seta". In ogni numero, l’attualità, le ripercussioni sul fronte degli scambi, gli aspetti legali e i rischi operativi.

La mappa

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Il dato

54,2%
è la quota di cavi sottomarini in costruzione in Asia posseduta dalla Cina

 

RETI SATELLITARI - Così Beidou sfida il GPS 

Il sistema di navigazione satellitare Beidou è la risposta cinese al “Sistema di Posizionamento Globale” (GPS). Varato nel 2000, Beidou ha 29 satelliti, di cui l’ultimo lanciato il 9 marzo scorso nel bel mezzo della pandemia. Come sta andando la competizione nello spazio?

Continua a leggere →

 

 

L'evento

La via della Seta Digitale

11 febbraio 2019

Il Centre for Strategic and International Studies dedica un evento alle implicazioni della BRI digitale per gli Stati Uniti e il mondo

 

L'account Twitter

 

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La notizia

Con più di 3.000 domande di brevetto depositate, Huawei si è classificata al primo posto nella graduatoria dedicata dall’Università Tecnica di Berlino alla competizione sul 5G.

 

COVID-19 - Perché accelera la BRI digitale

Le misure implementate dal governo cinese per far fronte all’epidemia stanno ritardando la maggior parte dei progetti della Nuova Via della Seta. La mancanza di personale cinese in loco, per esempio, ha rappresentato una prima, grave criticità. Non solo Pechino ha richiamato in patria i lavoratori cinesi nel mondo, ma le successive restrizioni all’ingresso adottate da svariati partner del progetto infrastrutturale hanno impedito la riapertura dei cantieri. Il rischio è che alcuni progetti possano essere ora abbandonati. La Nuova Via della Seta ha subìto un duro colpo anche dall’interruzione delle filiere produttive cinesi. La pandemia ha quindi portato alla luce la vera debolezza del progetto cinese: un modello di governance che non mira a costruire capacità a livello locale, ma fa affidamento su lavoratori, fornitori, produttori ed esperti esportati direttamente dalla Cina. La pandemia ha tuttavia anche spostato l’attenzione sul braccio digitale del progetto cinese, che diversi analisti prevedono accelererà e si espanderà considerevolmente nei prossimi mesi. Le ragioni sono svariate: in primo luogo, la Via della Seta digitale fa meno affidamento sul tipo di risorse che sono oggi limitate. Secondo, i progetti digitali sono economicamente meno dispendiosi e più semplici da portare a termine. Terzo, questo tipo di infrastruttura è anche meno visibile e, pertanto, meno soggetta a recriminazioni a livello locale. Prendiamo ad esempio il Corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC), fiore all’occhiello della Nuova Via della Seta. Tra i numerosi ritardi che hanno caratterizzato i progetti in Pakistan fin dall’inizio del progetto, spicca un caso positivo: Huawei è infatti riuscita a posare un cavo in fibra ottica sotterraneo in soli due anni e al costo ridotto di 44 milioni di dollari, pari alla realizzazione di circa 4 chilometri ferroviari nel paese.

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Hitotsubashi University and Research Institute of Economy, Trade, and Industry
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Huiyao Wang
Center for China and Globalization
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Alessia Amighini
Co-Head, ISPI Asia Centre and University of Eastern Piedmont
Pathways to Recovery in Post-Pandemic Asia

Tags

OBOR Asia Cina infrastrutture Geoeconomia
Versione stampabile

A cura dell’Osservatorio Geoeconomia dell’ISPI

ricerca e redazione: Giulia Sciorati, Programma Cina ISPI

supervisione scientifica: Alessia Amighini, Co-Head Osservatorio Asia ISPI

Coordinamento editoriale
Sara Cristaldi, Senior Advisor ISPI, Co–Head Osservatorio Geoeconomia

Coordinamento redazionale
Alberto Belladonna, Research Fellow ISPI

 

 


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