FOCUS - La BRI digitale avanza: Europa teatro di scontro
Mentre la pandemia sta ritardando molti dei progetti infrastrutturali della Via della Seta, quella digitale cinese avanza ed è in grado di sfidare apertamente la supremazia tecnologica americana, come nel 5G. E l'Europa?
di Alessia Amighini, UPO e ISPI
INVESTIMENTI - Vantaggi e rischi della sfida digitale cinese
Migliorare la connettività digitale nel mondo e facilitare l’ascesa della Cina come superpotenza tecnologica globale. Un programma fattibile? Quali le conseguenze per i partner?
di Clayton Cheney, Università di New York e Pacific Forum
INDO-PACIFICO - USA e Australia alla guerra dei cavi
Nei prossimi tre anni sarà completato il più lungo cavo in fibra ottica al mondo. Un progetto dello sviluppatore americano Trans-Pacific Networks (TPN), sostenuto dall’International Development Finance Corporation americana nata nel dicembre 2019. Obiettivo: sfidare la Via della Seta.
di Giulia Sciorati, ISPI
Perché OBOR Watch
OBOR Watch fornisce a tutto il sistema paese commenti e analisi sull’avanzamento del progetto "Belt and Road Initiative", noto come la nuova "Via della Seta". In ogni numero, l’attualità, le ripercussioni sul fronte degli scambi, gli aspetti legali e i rischi operativi.
RETI SATELLITARI - Così Beidou sfida il GPS
Il sistema di navigazione satellitare Beidou è la risposta cinese al “Sistema di Posizionamento Globale” (GPS). Varato nel 2000, Beidou ha 29 satelliti, di cui l’ultimo lanciato il 9 marzo scorso nel bel mezzo della pandemia. Come sta andando la competizione nello spazio?
L'evento
11 febbraio 2019
Il Centre for Strategic and International Studies dedica un evento alle implicazioni della BRI digitale per gli Stati Uniti e il mondo
La notizia
COVID-19 - Perché accelera la BRI digitale
Le misure implementate dal governo cinese per far fronte all’epidemia stanno ritardando la maggior parte dei progetti della Nuova Via della Seta. La mancanza di personale cinese in loco, per esempio, ha rappresentato una prima, grave criticità. Non solo Pechino ha richiamato in patria i lavoratori cinesi nel mondo, ma le successive restrizioni all’ingresso adottate da svariati partner del progetto infrastrutturale hanno impedito la riapertura dei cantieri. Il rischio è che alcuni progetti possano essere ora abbandonati. La Nuova Via della Seta ha subìto un duro colpo anche dall’interruzione delle filiere produttive cinesi. La pandemia ha quindi portato alla luce la vera debolezza del progetto cinese: un modello di governance che non mira a costruire capacità a livello locale, ma fa affidamento su lavoratori, fornitori, produttori ed esperti esportati direttamente dalla Cina. La pandemia ha tuttavia anche spostato l’attenzione sul braccio digitale del progetto cinese, che diversi analisti prevedono accelererà e si espanderà considerevolmente nei prossimi mesi. Le ragioni sono svariate: in primo luogo, la Via della Seta digitale fa meno affidamento sul tipo di risorse che sono oggi limitate. Secondo, i progetti digitali sono economicamente meno dispendiosi e più semplici da portare a termine. Terzo, questo tipo di infrastruttura è anche meno visibile e, pertanto, meno soggetta a recriminazioni a livello locale. Prendiamo ad esempio il Corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC), fiore all’occhiello della Nuova Via della Seta. Tra i numerosi ritardi che hanno caratterizzato i progetti in Pakistan fin dall’inizio del progetto, spicca un caso positivo: Huawei è infatti riuscita a posare un cavo in fibra ottica sotterraneo in soli due anni e al costo ridotto di 44 milioni di dollari, pari alla realizzazione di circa 4 chilometri ferroviari nel paese.