FOCUS - Olimpiadi: Pechino raddoppia e investe sulla neve
Il 4 febbraio 2022 Pechino diventerà la prima città al mondo a ospitare entrambe le edizioni dei Giochi Olimpici, appena quattordici anni dopo essersi presentata sulla scena internazionale con le Olimpiadi estive più care della storia, superate solo da quelli invernali di Sochi. Da allora, tuttavia, i tempi sono cambiati e l’obiettivo delle autorità di cinesi è di spendere un decimo rispetto all’edizione estiva - quasi 4 miliardi di dollari contro i 43 miliardi dell’edizione del 2008 - nonostante, oltre alla capitale cinese, siano coinvolte per gli eventi altre due sedi principali. Si tratta della contea di Yanqing che fa parte della municipalità di Pechino e che ospiterà le gare di sci alpino a Xiaohuitao, una pista di nuova costruzione. La contea di Yanqing, peraltro, è già una importante località turistica perché a circa 30 km dalla pista olimpica si trova Badaling, uno dei più importanti punti di accesso alla Grande Muraglia. Il secondo sito olimpico fuori dalla capitale è Chongli, un’area che fa parte dell’amministrazione di Zhangjiakou, una delle maggiori città della provincia dello Hebei. A Chongli, che si trova ad oltre 200 km da Pechino, si svolgeranno tutte le attività sciistiche, escludendo lo sci alpino. L’obiettivo legato a questi due siti è quello di promuovere il turismo invernale anche dopo la fine dei giochi, un piano che Chongli sta seguendo a ritmi di crescita pari a 30% di turisti in più ogni anno.
di Filippo Fasulo
HEBEI - Riconversione verde a cinque cerchi
Se con le Olimpiadi invernali del 2022 la Cina vuole passare dai giochi dei record ai giochi sostenibili, la provincia dello Hebei, che ospiterà molti delle attività outdoor, rappresenta il centro di una trasformazione che investirà concetti come urbanizzazione, riqualificazione dell’industria pesante e ambiente. I giochi olimpici invernali sono quindi l’esempio maggiore di una tendenza diffusa che passa anche per la costruzione da zero di una nuova capitale amministrativa a Xiong’an a 100 km da Pechino e per la riconversione del settore industriale pesante responsabile dell’inquinamento atmosferico della capitale.
di Filippo Fasulo
SOFT POWER - Il "modello cinese" gioca la carta dello sport
Le prossime Olimpiadi invernali nel 2022 rappresenteranno un ulteriore banco di prova della crescita politica, economica e culturale della Cina. Inoltre, esse apriranno la strada a nuove valutazioni sull’evoluzione del soft power di Pechino, ossia sull’attrattività del suo modello politico, economico e industriale, considerando che il Made in China 2025– il piano di riforme industriali promosso nel 2015 – dovrebbe aiutare il Paese a raggiungere, entro tre anni dalla fine delle prossime Olimpiadi, il primo vero stadio di industrializzazione.
di Sergio Miracola
Perché Focus Cina
Focus Cina è un progetto di Fondazione Italia Cina e ISPI rivolto alle imprese che intendono investire nella Repubblica Popolare. Il suo obiettivo è cambiare la percezione del paese, da monolite indistinto a insieme di 31 provincie molto diverse, grandi come paesi europei e ricche di opportunità di business.
Il Dato
Le persone che praticheranno sport invernali al 2022 in Cina secondo le previsioni del Governo di Pechino.
INVESTIMENTI - Milioni di sciatori in Cina e all'estero
Il governo cinese punta a coinvolgere fino a 300 milioni di persone in sport invernali entro il 2022. Queste indicazioni sono contenute nel Piano Nazionale 2016-2020 sul Fitness approvato dal governo cinese che prevede di promuovere lo sviluppo di sport come pattinaggio, hockey sul ghiaccio e sci facendo leva sulla popolarità che deriverà dalle Olimpiadi di Beijing 2022. L’obiettivo dovrà essere raggiunto con la creazione entro il 2022 di 650 piste di pattinaggio e 800 resort sciistici. Nel 2016 le stazioni sciistiche erano già 646 e coinvolgevano all’anno oltre 11 milioni di persone. Secondo una analisi della China Tourism Academy a fine 2017 esistevano 26 città sedi dello sport invernale per un giro turistico di 170 milioni di persone che dovrebbero salire entro il 2020 a 40 città e 340 milioni di turisti, sebbene il numero di sciatori si limiti a 17,5 milioni.
di Filippo Fasulo
BEIJING 2022 - Torino in campo per il progetto dell'area di Shougang
Intervista a Michele Bonino, Politecnico di Torino
“Focus Cina” racconta in ogni numero le esperienze degli italiani e delle aziende italiane che hanno avviato un’attività nelle province cinesi. Ne abbiamo parlato con Michele Bonino, Professore Associato del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, che ha avviato un progetto con Beijing 2022 anche sulla base dell’esperienza di Torino 2006.
Il personaggio
Bronzo a Sochi 2014 e argento a Pyeongchang 2018 nel Free Style Skiing, lo sciatore cinese punta al secondo oro della storia del paese.
Il sito
La notizia
A Shanghai sorgerà il più grande Ski resort indoor al mondo con 90.000 metri quadri dedicati a sci e snow park.
PREVISIONI SACE - La lunga marcia del Made in Italy in Cina
Nel corso degli anni la Cina è diventata un mercato sempre più ricco di opportunità per le imprese italiane con proiezione internazionale. Soltanto nell’ultimo decennio, il valore dei prodotti Made in Italy esportati verso Pechino è più che raddoppiato: si è passati dai 6,3 miliardi di euro del 2007 ai 13,5 dello scorso anno. Il Paese oggi si colloca all’ottavo posto nella classifica dei mercati di destinazione dell’export italiano e al primo se consideriamo il solo continente asiatico, davanti a Giappone, Hong Kong, Corea del Sud e India. La Cina ha rappresentato uno dei principali traini dell’export italiano di beni nel 2017 (+22,2% rispetto al 2016), con trend particolarmente positivi nei settori dei beni di investimento (meccanica strumentale e mezzi di trasporto).
di Pierluigi Ciabattoni, Ufficio studi SACE