Lo sviluppo dell’economia russa nel 2021 dipenderà dall’equilibrio tra fattori economici ed epidemiologici. Il quadro economico russo dipende anche dalle tendenze del comparto energetico, dai consumi e dalla spesa pubblica, nonché dalle aspettative degli operatori economici.
Sembra improbabile che nel 2021 il governo possa introdurre importanti pacchetti economici integrativi a sostegno delle aziende in caso di esito positivo della campagna vaccinale e dei dati epidemiologici. Inoltre, la manovra 2020 si sta lentamente avviando al termine, come pure la maggior parte delle misure introdotte dalla Banca Centrale nel 2020 per stimolare le banche e che scadranno entro la metà del 2021. La previsione è che il Pil reale previsto per la Russia subirà un rimbalzo del 2,8% nel 2021, secondo gli ultimi dati pubblicati dal FMI nel World Economic Outlook di ottobre 2020.
Gli effetti del frugale sostegno finanziario fornito alle imprese nel 2020, rispetto alle misure stanziate dall’Europa e dagli Stati Uniti, si stanno progressivamente dissipando. Uno dei motivi è da ricercarsi nel fatto che la maggior parte delle precedenti misure di emergenza presupponeva il rinvio dell’onere di spesa o la sua temporanea riduzione o l’aumento del debito privato, piuttosto che la compensazione o lo stralcio delle spese sostenute dalle aziende a seguito delle misure di confinamento o delle restrizioni vigenti. Poiché la Russia nel 2021 ridurrà la spesa pubblica, comprese le spese in conto capitale, il volano della crescita economica dovrà ricercarsi altrove. Allo stesso tempo, la ripresa delle imprese sarà lenta a causa delle restrizioni vigenti e del debito accumulato dalle aziende private. Tuttavia, qualora il governo decidesse d’incrementare la spesa a favore di quelle regioni che hanno dovuto affrontare un calo del gettito fiscale, ciò potrebbe produrre effetti visibili sulla situazione economica del 2021.
Il bilancio federale 2021 rivela una tendenza insolita. A dispetto della teoria economica e della reazione comune alla crisi, si prevede che il deficit di bilancio russo diminuirà nel 2021 tramite una riduzione della spesa e l’introduzione di nuove tasse. Il piano di bilancio non prevede alcuna crescita del debito pubblico, che resta tuttora contenuto in base ai parametri delle economie sviluppate (la previsione è del 20% del Pil nel 2021), e il governo non intende incrementare sostanzialmente la spesa del Fondo Previdenziale, benché esso sia stato originariamente costituto per fronteggiare contingenze gravi. Sebbene questa tendenza contraddica la teoria economica comune, i risultati economici del 2020 mostrano che l’economia russa, finora, è sopravvissuta alla tempesta perfetta. Ciò è da ricercarsi nel fatto che la pandemia ha colpito maggiormente un segmento relativamente piccolo del terziario russo. I piani di bilancio per il 2021 indicano un’avversione al rischio imputabile alle incerte prospettive di ripresa economica e alla volontà del governo di preservare le riserve nell’eventualità di un ulteriore aggravamento della crisi.
Nel 2020 il governo ha introdotto nuove tasse sulla popolazione, che se da un lato riducono il potere d’acquisto, dall’altro contribuiscono ad alimentare il bilancio per far fronte ad altre necessità. Ad esempio, è stata introdotta un’imposta progressiva sui redditi salariali superiori a 5 milioni di rubli (15% rispetto alla precedente aliquota forfettaria universale del 13%). La misura è entrata in vigore il 1° gennaio 2021. Questo provvedimento potrebbe non avere un effetto significativo sui nuclei familiari a più alto reddito, ma colpisce la classe media russa, relativamente piccola, concentrata principalmente nelle aree urbane.
A partire dal 2020 il governo ha inoltre introdotto una tassa sugli interessi dei depositi bancari per giacenze superiori a 1.000.000 di rubli. Questa tassa viene applicata ogni qualvolta i risparmi complessivi detenuti da un soggetto nella stessa o in diverse banche superano questo importo (base imponibile adeguata al tasso di riferimento). Le tasse verranno versate per la prima volta nel 2022. Nonostante questa misura, la popolazione è riluttante ad aumentare la propria spesa a causa dei timori per la pandemia e dell’incertezza generalizzata. La nota positiva, tuttavia, è che la riduzione dei consumi spinge al ribasso l’inflazione attesa per il 2021 che dovrebbe attestarsi al 3,2% (Ipc), a fronte di una previsione del 4%. Contestualmente, la pressione inflazionistica potrebbe essere insolitamente più bassa a Mosca e San Pietroburgo, dove il settore dei servizi (il più colpito dalla pandemia) costituisce una fetta più ampia dell’economia regionale rispetto al resto delle regioni russe.
A parità di condizioni, l’esito positivo dell’accordo OPEC+ nel dicembre del 2020, il ripristino dei consumi energetici da parte del mercato europeo dopo le misure di confinamento, le previsioni di una crescita graduale del prezzo del petrolio e l’imminente completamento del gasdotto Nord Stream 2 potrebbero aiutare a sostenere i prezzi del petrolio e il consumo di energia russa nel 2021. Analogamente, l’aumento delle entrate generate dalle esportazioni di energia potrebbe, a sua volta, contribuire all’applicazione della regola di bilancio che consentirebbe di colmare il deficit. Alla luce del prezzo dei contratti forward per il periodo, è probabile che il greggio “Urals” venga scambiato a una media di $45/barile, il che rappresenta una buona notizia per il tasso di cambio del rublo.
Tuttavia, il rublo potrebbe essere indebolito dal rischio di sanzioni (anche a seguito dei risultati delle elezioni statunitensi) sebbene la loro efficacia relativa sia discutibile poiché i principali attori economici hanno adattato le loro strategie e i loro modelli di business da quando furono introdotte per la prima volta nel 2014.
Anche l’avversione al rischio degli operatori economici stranieri può costituire un fattore negativo per il rafforzamento del rublo, a causa d’informazioni incomplete sulle opportunità esistenti e sulle dinamiche del mercato russo.
È improbabile che nel 2021 la popolazione cambi drasticamente i propri modelli di risparmio e di consumo. Il 2020 ha dimostrato una maggiore propensione al risparmio e all’acquisto di valuta estera. Questa tendenza potrebbe proseguire nel 2021 e, quindi, aumentare la massa monetaria e causare pressioni al ribasso sul rublo, sebbene un relativo impoverimento possa attenuare queste dinamiche poiché una parte della popolazione convertirà la valuta in rubli per ragioni di sussistenza. A livello previsionale, i capi economisti non si aspettano che il rublo superi il limite psicologico di 100 rubli per euro nel 2021 e il Ministero dello Sviluppo Economico russo prevede che il tasso di cambio oscillerà intorno ai 72-73 rubli per dollaro.
Le nuove misure di distanziamento sociale, il passaggio graduale al lavoro online, le misure restrittive imposte alle attività commerciali, ai viaggi internazionali e alla loro durata modificano gradualmente il comportamento dei consumatori e i modelli di risparmio e alterano le aspettative di crescita economica e di stabilità, modificando l’assetto di interi settori, anche a causa delle fluttuazioni della produttività. I confinamenti precedenti e le restrizioni attuali variano a livello regionale, ma determinano, tuttora, effetti negativi sul reddito disponibile. Malgrado alcuni prevedano un incremento del reddito reale nel 2021 a seguito di un’auspicabile ripresa, questa crescita non sarà significativa, generalizzata o di pari entità.
Il nuovo scenario impone un cambiamento dei modelli di consumo, un chiaro passaggio ai servizi e agli acquisti online, la cosiddetta “e-trend”, ma anche ai prodotti fai da te. In questo contesto, è molto probabile che il settore delle consegne e della logistica continuerà a crescere nel 2021 con conseguenti rischi e opportunità per aziende di piccole dimensioni che, spesso, non dispongono di riserve, di competenze finanziarie e della forza per coprire i rischi o per proporre i propri servizi commerciali tramite portali e piattaforme web. Tuttavia, questa tendenza rappresenta per le grandi catene di vendita al dettaglio un’opportunità per diversificare i propri servizi, per le aziende che si occupano di consegne online e per tutte le realtà pronte a modulare rapidamente le proprie strategie di business. Ad esempio, un’ulteriore variazione dei prezzi dei prodotti alimentari e del loro consumo dipenderà, in massima parte, dalla contrazione dei prezzi indotta dal commercio elettronico e dal cambiamento nel potere d’acquisto della popolazione. Nel frattempo però, l’attuale incremento della quota destinata alla spesa alimentare delle famiglie potrebbe significare crescenti disuguaglianze a livello di reddito e di impoverimento quindi attenuare la corsa all’e-trend.
Questa tendenza è supportata da banche, compagnie assicurative e dai fornitori di servizi in cloud e online, come ad esempio bonifici tramite utenza telefonica, acquisti online, servizi online B2B, B2C e C2C. Nel 2021 la Banca Centrale ha in programma d’introdurre un’altra forma di moneta: il rublo digitale, che dovrebbe essere una nuova forma di pagamento e risparmio. Si tratta di uno strumento ibrido che potrà essere utilizzato anche offline. Pertanto, il 2021 getterà le fondamenta per la crescita delle aziende che operano nel settore della sicurezza informatica.
Questa “e-trend” è accompagnata da un’accresciuta sensibilità verso valori quali la sicurezza e la stabilità, in parte alimentati dall’attuale pandemia che obbliga molte persone a restare presso la propria abitazione e incrementa la domanda di servizi online. Questa crescita è attenuata dal fatto che la quota di contante presente nell’economia russa è ancora elevata e dal fatto che, con ogni probabilità, il 2020 non ha visto una riduzione dell’economia sommersa (circa il 20% del Pil). L’economia sommersa potrebbe anche non diminuire a causa dei problemi verificatisi nei settori più colpiti dalla pandemia (turismo, HORECA, industria dei grandi eventi, servizi erogati di persona e altri), ma anche sulla scorta del fatto che le aziende adottano nuove pratiche commerciali talvolta vessatorie per sopravvivere. La previsione del tasso di disoccupazione ufficiale si attesta al 5,2% nel 2021.
Per il 2021 non si prevedono grandi turbolenze per il settore bancario. Tuttavia, il precedente accumulo di crediti inesigibili dovuto all’allentamento da parte della Banca Centrale delle proprie richieste al settore bancario, al fine di sostenere i prestiti, potrebbe generare una certa instabilità.
L’attuale tasso di riferimento, che ha toccato il minimo storico del 4,25% nel 2020, continuerà a produrre un effetto positivo su consumi e prestiti. Questo effetto sarà amplificato dalla nuova politica di sostegno ai mutui ipotecari e dalla riduzione dell’onere sul capitale delle banche fino alla metà del 2021. La probabilità che la Banca Centrale inasprisca la politica del credito nel 2021 è bassa. Ciò potrebbe sostenere i consumi. Anche le misure di sostegno finanziario alle famiglie, annunciate nel 2020, dovrebbero ancora supportare leggermente i consumi, grazie anche agli stanziamenti supplementari di spesa pubblica per le fasce di popolazione vulnerabili, come ad esempio famiglie con figli.
Il 2020 ha visto un aumento nella richiesta di linee di credito da parte delle famiglie e l’attuale indebitamento di 1/3 della popolazione russa raggiunge il 60% del reddito familiare. Ciò significa che un’ulteriore forte diminuzione delle entrate o la perdita del lavoro comporterà l’incapacità di estinguere il debito. È probabile che, a un certo punto, questa bolla esploda, salvo che il governo non inizi a finanziare i crediti inesigibili.
Nonostante l’incertezza sul breve periodo, dal 2020 persiste una chiara e graduale tendenza positiva verso la riforma delle istituzioni pubbliche che si interfacciano con il mondo imprenditoriale e gli investitori. La crisi del 2020 ha accentuato alcune delle inefficienze insite nei meccanismi di supervisione e di controllo e del carico burocratico esistente e ha, altresì, accelerato le riforme per snellire e posticipare le procedure di controllo sulle aziende. L’onere amministrativo per le aziende è stato ridotto tramite la semplificazione delle procedure di autorizzazione e la moratoria sulle ispezioni, comprese quelle fiscali e doganali. Sebbene alcuni dei pacchetti d’emergenza di sostegno alle imprese terminino nel 2021, le dinamiche istituzionali complessive restano positive. Anche la precedente tendenza governativa volta alla promozione dei servizi pubblici digitali e online, compresi quelli forniti alle aziende, si è rivelata tempestiva e utile.
Nel 2021, la Russia rimane una destinazione promettente per gli investitori, grazie alla presenza di zone economiche, contratti speciali d’investimento, parchi tecnologici e industriali e altri meccanismi finalizzati a stimolare gli investimenti endogeni e interni. La Russia vanta un numero considerevole di strutture e siti inutilizzati, anche nella sua parte europea, che attende gli investitori per tornare a nuova vita.
La politica tariffaria nel 2021 rimane prevedibile e suggerisce una crescita media annua del 3% per le tariffe energetiche regolamentate e del 5,6% per le tariffe non regolamentate. Le tariffe per il riscaldamento, l’approvvigionamento idrico e i servizi fognari sono in linea con le previsioni del 2024. Le tariffe ferroviarie aumenteranno del 3,7%.
Alla luce dello scenario ufficiale, la ripresa degli investimenti nel 2021 sarà moderata (3,9%). La domanda d’investimenti potrebbe aumentare nel settore dell’ingegneria meccanica, ivi compresa la produzione di computer, apparecchiature elettroniche e ottiche ed elettrodomestici. Inoltre, le autorità economiche prevedono una crescita del 25% nell’industria chimica, di cui il 12,5% in quella della gomma e della plastica, del legno e della produzione di legname.
La sottovalutazione del rublo può alimentare un crescente interesse nel comparto degli investimenti esteri. In base all’indice Big Mac (che confronta il prezzo di un Big Mac in tutto il mondo) il rublo è considerato la valuta più sottovalutata su scala globale.
Per riassumere, è difficile prevedere con precisione le dinamiche economiche del 2021 a causa della pandemia e delle incertezze che aleggiano tra la popolazione e la maggior parte dei decisori. Le misure restrittive introdotte dai vari Paesi continueranno a produrre un effetto moltiplicatore sui vari settori, disgregando alcune catene di approvvigionamento, inducendo alcune aziende a sospendere l’attività, a ridurla o a modificare il proprio modello di business. La ridistribuzione della ricchezza tra regioni e settori continuerà. Anche nell’anno a venire, potrebbero verificarsi contraccolpi economici a breve termine dovuti alla capillare divulgazione di informazioni false o inaccurate e alla reazione dei mercati a tali informazioni, poiché più persone utilizzano Internet per informarsi su ciò che accade nel mondo.
Le dinamiche generali suggeriscono che investire in Russia può ancora generare un sostanziale margine di profitto e gettare le basi per la crescita futura alla luce della sottovalutazione del rublo e di una manodopera relativamente a buon mercato. Il 2021 sarà un anno di sfide e opportunità per le aziende e le organizzazioni per lo sviluppo economico, un anno per iniziare a prepararsi a cambiamenti strutturali di medio e lungo termine e, probabilmente, un anno per ridefinire alcune delle visioni e strategie esistenti.