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Ispi Watch
Russia-Watch: fare business nel Paese più grande del mondo
12 marzo 2020

FOCUS - Costituzione nuova per la Russia vecchia

Pur nell'incertezza causata dal coronavirus  il Cremlino ha finalmente comunicato la data del referendum nazionale sulla riforma costituzionale.  Obiettivo di Putin è garantirsi il comando fino al 2036. Che Russia ne uscirà?

Continua a leggere → 

di Eleonora Tafuro Ambrosetti, ISPI

 

 

PREVISIONI SACE - Investire in Russia: novità, rischi e potenziale

Investire in Russia è considerata un'operazione non priva di rischi. Ma qualcosa potrebbe cambiare. Come effetti collaterali (e positivi) delle sanzioni si sono aperte nuove opportunità di investimento per le aziende italiane. Quali i rischi, quali le opportunità?

Continua a leggere → 

di Luca Moneta, SACE

 

PERCHE' RUSSIA WATCH

Con Russia Watch ISPI offre alle imprese interessate al mercato del più grande paese del mondo un focus sulle occasioni di business, monitorando l'andamento dell'economia, la crescita della classe media e l'evoluzione degli scenari geopolitici in un momento di grandi tensioni tra Occidente e Oriente. 

IL GRAFICO

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IL DATO

1 miliardo

è quanto in rubli (15,3 milioni di dollari) l’economia russa sta perdendo al giorno causa coronavirus, secondo il ministro delle Finanze Anton Siluanov

 

CORONAVIRUS 1 - Salta il forum di San Pietroburgo

La Russia ha annullato il Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF) di quest'anno per precauzione contro il coronavirus. Il forum, uno dei principali eventi internazionali nell'agenda sia economica che politica della Russia, si sarebbe dovuto tenere a San Pietroburgo dal 3 al 6 giugno. Il vice governatore di San Pietroburgo, Evgeny Yelin, ha dichiarato che si tratta di una brutta notizia per la città, ma comprende e condivide le preoccupazioni del governo per il virus e l’esigenza di proteggere la salute dei cittadini russi e quella dei partecipanti al forum. Sono appena quattro i casi confermati di contagio in Russia, ma il Cremlino è preoccupato per le conseguenze economiche del COVID-19, visto che la Cina è il maggior partner commerciale della Russia. Il solo crollo del turismo cinese in Russia, che rappresenta lo 0,6% del Pil, costerà a Mosca circa 50 milioni di dollari al mese. L'OCSE ha già ribassato le previsioni di crescita all'1,2% nel 2020 – una riduzione di 0,4 punti percentuali rispetto alle previsioni precedenti per l’economia russa.

 

CORONAVIRUS 2 - Rosneft e la guerra del petrolio

In una giornata nera per il mercato petrolifero mondiale, il 9 marzo Rosneft ha perso 15 miliardi di dollari di valore per gli azionisti, toccando il più punto basso dal 2016. E dire che solo poche settimane prima l’amministratore delegato Igor Sechin annunciava profitti record nel 2019, per un valore di 805 miliardi di rubli (oltre 11 miliardi di dollari) - un aumento del 5,3% rispetto al precedente record stabilito nel 2018. Un caso emblematico, quindi, del contesto venutosi a creare con l’epidemia di Coronavirus anche per il mondo del business russo. Nonostante un calo del 6,2% dei prezzi medi del petrolio dal 2018, nel 2019 Rosneft era stata in grado di aumentare i profitti aumentando il volume delle vendite di greggio del 20,1%.  Nella situazione politica, economica e sanitaria attuale, tuttavia, un record simile anche per il 2020 sarà difficile. Gli effetti collaterali della “crisi coronavirus” si stanno dimostrando, infatti, molto pericolosi. Il calo della domanda cinese (e globale) di petrolio legato alla crisi ha fatto scendere il prezzo del greggio di quasi un terzo dall'inizio di gennaio, raggiungendo il livello più basso in tre anni. La decisione dell'Arabia Saudita e della Russia di iniziare una guerra dei prezzi getta molta incertezza sul mercato del petrolio. Inoltre, un calo ulteriore dei prezzi sarebbe un problema non solo per Rosneft, ma per l’intero budget russo, ancora fortemente dipendente dall’export di idrocarburi. Bisogna considerare, poi, le nuove sanzioni imposte il 18 febbraio scorso dagli USA contro Rosneft Trading, controllata di Rosneft fondata in Svizzera nel 2011 per attuare progetti all'estero. Esse si aggiungono all’inserimento della stessa compagnia nell'elenco degli Specially Designated Nationals (SDN) a causa dei suoi rapporti con il Venezuela per cercare di indebolire le fonti di entrate del regime di Nicolas Maduro. Gli effetti per Rosneft, però, non dovrebbero essere pesanti, almeno nel breve periodo. Rosneft Trading, infatti, costituisce meno dell'1% dei profitti totali di Rosneft.

 

LA CLASSIFICA

La Russia è al 26° posto su 100 nell' "Inclusive Internet Index 2020” dell’Economist secondo i criteri di: disponibilità, economicità, rilevanza e connettività di internet.

L'ACCOUNT TWITTER

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IL PODCAST

RADIOPHONICA dedica un’intera puntata all’economia russa dalla dissoluzione dell'URSS fino all'attuale presidenza di Putin

 

 

 

DIRITTO - Doccia fredda per Yukos?

La proposta di Vladimir Putin di inserire nelle riforme costituzionali la garanzia della supremazia del diritto interno su quello internazionale potrebbe avere ripercussioni importanti per la saga Yukos. Nel 2003, il Ceo dell'azienda e oppositore di Putin Mikhail Khodorkovsky, allora l'uomo più ricco della Russia, fu arrestato; la sua compagnia venne poi sciolta e posta sotto sequestro dallo stato come risarcimento per i crediti fiscali suppostamente non pagati. Da allora gli ex proprietari e azionisti di Yukos sono coinvolti in una battaglia legale di oltre 15 anni contro le autorità di Mosca. L’ultimo episodio risale al 19 febbraio, quando gli ex azionisti di Yukos hanno ottenuto un'importante vittoria: la Corte d'Appello dell'Aja ha infatti ordinato a Mosca di pagare 50 miliardi di dollari (un sesto del bilancio statale della Russia per il 2020) per il sequestro della società. Ma non è ancora finita: con tutta probabilità, Mosca appellerà la sentenza alla Corte suprema olandese tra qualche mese. O, semplicemente, deciderà di ignorare la sentenza dell’Aja perché non in linea con il proprio ordinamento. In linea con la nuova Costituzione.

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ISPI Research Fellow, Osservatorio Russia, Caucaso e Asia Centrale
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A cura dell’Osservatorio Geoeconomia dell’ISPI

In collaborazione con SACE

 

Ricerca e redazione: Eleonora Tafuro Ambrosetti, ISPI Research Fellow, Russia, Caucasus and Central Asia Centre  

 

Coordinamento editoriale

Sara Cristaldi, ISPI Senior Advisor, Co–Head Osservatorio Geoeconomia

Coordinamento redazionale
Alberto Belladonna, ISPI Research Fellow, Osservatorio Geoeconomia

 

 

 

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