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Dossier

Sahel: verso una nuova centralità strategica

Arturo Varvelli
|
Tiziana Corda
01 Agosto 2018

Migrazioni, movimenti jihadisti, competizione per le risorse: nel corso degli ultimi anni, il Sahel sembra aver acquisito una nuova centralità, rientrando tra le aree di interesse strategico per l’Unione Europea e molti dei suoi stati membri. La caduta del regime di Gheddafi in Libia e il conflitto esploso in Mali nel 2012 hanno avuto gravi ripercussioni sulla stabilità dell'area, creando le condizioni per un ampio coinvolgimento di attori esterni: se qui da decenni la Francia esprime la sua proiezione politica ed economica nelle aree delle ex-colonie, anche altri paesi come l'Italia, la Germania, gli Stati Uniti e la Cina hanno ora interessi strategici più rilevanti che nel passato. Il Sahel è anche sempre più interconnesso con il mondo mediterraneo, ed è qui che oggi si concentrano molte delle sfide che preoccupano il Vecchio Continente. Come si configura la nuova centralità strategica di questa regione? E quali sono gli interessi dell'Italia e degli altri attori coinvolti? 

Attori esterni in Sahel: Parigi non balla più da sola
Camillo Casola
Università di Napoli "L'Orientale"
Niger e Sahel: quando la lotta ai trafficanti aggrava l'insorgenza jihadista
Luca Raineri
Scuola Superiore Sant'Anna
Niger: il perno instabile della politica UE nel Sahel
Giacomo Zandonini
Giornalista freelance
Le economie del Sahel e il nesso sviluppo-sicurezza: un falso collegamento?
Alessio Iocchi
Università di Napoli "L'Orientale"
Perché l'estremismo violento dilaga in Africa
Marco Cochi
Giornalista e docente, Link Campus University
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Andrea de Georgio
Giornalista freelance

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Brendan Vickers
ISPI

Tags

Area Mena Africa Sahel
Versione stampabile

A cura di

Arturo Varvelli
Co-Head, ISPI MENA Centre
Tiziana Corda
ISPI Research Assistant

Infografiche
a cura di Tiziana Corda

 

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