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Il conflitto

Speciale Ucraina: nessuna resa

21 marzo 2022

Respinto l’ultimatum di Mosca su Mariupol. Ancora bombe su Kiev e le autorità ucraine accusano la Russia di crimini di guerra: secondo l’Onu gli sfollati nel paese sono più di 10 milioni.

 

L'Ucraina ha respinto l'ultimatum di Mosca che chiedeva la resa di Mariupol  in cambio dell'evacuazione degli abitanti della città attraverso corridoi umanitari. I russi hanno minacciato una “catastrofe umanitaria”, nella città già teatro di massicci bombardamenti e in cui, da due giorni, si combatte per le strade.  Nella notte, anche Kiev è stata oggetto di nuovi bombardamenti mentre sarebbero sotto controllo le perdite di ammoniaca registrate nell’impianto chimico nella città di Sumy, assediata dai russi. Mentre la vicepremier Olha Stefanishyna ribadisce le accuse di genocidio contro la popolazione ucraina, denunciando stupri e uccisioni di donne da parte dei soldati russi, l'Onu diffonde un bilancio di almeno 900 civili uccisi dall'inizio del conflitto che ha già costretto oltre 10 milioni di persone a fuggire dalle proprie case. Sul fronte diplomatico, oggi riprendono i colloqui tra Kiev e Mosca, con la mediazione di Ankara. Secondo il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu le parti sarebbero vicine a un'intesa in quattro punti – neutralità, demilitarizzazione, denazificazione e uso della lingua russa – che potrebbe portare presto a un cessate il fuoco. Ma l’ottimismo trapelato nei giorni scorsi per una fine delle ostilità ha lasciato il posto alla sfiducia: Stati Uniti ed Europa dubitano delle reali intenzioni del presidente Vladimir Putin e temono che i colloqui non siano che un modo per guadagnare tempo e rafforzare l'offensiva. “Un fallimento delle negoziazioni scatenerebbe la terza guerra mondiale” ha detto alla Cnn il premier ucraino Volodymyr Zelensky.

 Il videocommento di Paolo Magri, Vice Presidente Esecutivo ISPI

 

Un G5 telefonico?

Pur in assenza di sviluppi sul fronte dei negoziati, l’attività politico-diplomatica prosegue senza sosta: oggi in una chiamata congiunta, il presidente americano Joe Biden, il premier italiano Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier britannico Boris Johnson hanno discusso “di una risposta coordinata all'attacco immotivato e ingiustificato della Russia all'Ucraina”. Biden sarà a Bruxelles giovedì per partecipare di persona al summit straordinario della Nato, a un vertice del G7 guidato dalla Germania e a una riunione del Consiglio europeo. Il leader americano – spiega la Cnn – verrà nel Vecchio Continente per fare il punto con gli alleati e decidere come continuare a fornire sostegno e armi all’Ucraina. I leader alleati vaglieranno anche le possibilità di finalizzare un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, ma difficilmente riusciranno ad includere un embargo sull'energia. Biden ha comunicato che durante il suo viaggio europeo sarà anche in Polonia dove incontrerà il presidente Andrzej Duda. Varsavia ha chiesto a Washington di costituire “una missione di pace” per correre in aiuto degli ucraini. Il presidente americano dovrà rassicurare gli alleati del fianco Est della Nato e, nel contempo, arginarne la spinta.

 

 

Offensiva in stallo?

Le forze russe sono state bloccate a nord est di Kiev e anche a nord ovest da una “strenua resistenza ucraina”: lo riporta l’ultimo aggiornamento dell'intelligence britannica secondo cui “il grosso delle truppe di Mosca rimane a 25 chilometri dal centro della città”. Ma nonostante l'avanzata si sia fermata, Kiev resta l'obiettivo militare primario della Russia ed “è probabile che si darà priorità al tentativo di accerchiare la città nelle prossime settimane", conclude la nota di aggiornamento. Questa mattina, intanto, almeno otto persone sarebbero morte nel bombardamento di un centro commerciale nel quartiere Podilsk nella capitale. Le immagini mostrano l’immenso scheletro fumante della struttura colpita, dove si è sviluppato un incendio che i vigili del fuoco hanno impiegato ore a domare. Mentre secondo le Nazioni Unite dall'inizio della guerra almeno 902 civili sarebbero stati uccisi e 1.459 feriti in bombardamenti e degli attacchi missilistici. In realtà si teme che il bilancio effettivo sia considerevolmente più alto poiché l'ufficio dell'Onu, che ha un ampio team di monitoraggio nel paese, non è ancora stato in grado di ricevere o verificare i rapporti sulle vittime da diverse città gravemente colpite, tra cui Mariupol.

Zelensky parla all’Italia?

Intanto, in un nuovo video rivolto ai leader europei, presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha chiesto di fermare tutti gli scambi commerciali con la Russia. Il presidente ucraino ha invitato l’Europa a fare “tutto quanto in suo potere” per fare pressione su Mosca e fermare l'attacco militare. “Per favore non sponsorizzate le armi di guerra della Russia. Niente euro per gli occupanti. Chiudete loro tutti i vostri porti. Non esportate loro le vostre merci. Negate le risorse energetiche. Spingete perché la Russia lasci l'Ucraina", ha detto Zelensky, che domani interverrà in collegamento con il parlamento italiano. L’intervento verrà trasmesso nell’Aula di Montecitorio sui due grandi schermi e il parlamento sarà presente in una seduta comune informale durante il quale sono previsti solo gli interventi del presidente ucraino e del premier Draghi, introdotti dal presidente della Camera Fico e dalla presidente del Senato Casellati. L’intervento assume ancor più peso considerato che arriva due giorni dopo il  duro attacco di Mosca al ministro della Difesa Lorenzo Guerini . Dopo avere minacciato “conseguenze irreversibili” nel caso di un inasprimento delle sanzioni, un funzionario del ministero degli Esteri russo, Alexei Paramonov, intervistato da Ria Novosti ha puntato il dito contro il ministro accusandolo di essere un “falco” antirusso. 

 

 

***

A cura della redazione di  ISPI Online Publications (Responsabile Daily Focus: Alessia De Luca,  ISPI Advisor for Online

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