Gli sviluppi degli ultimi due anni mostrano la volontà di Mosca di sostenere e all’occorrenza stimolare i processi di consolidamento nei settori chiave del suo apparato industriale-militare quali sono i comparti di punta e ad elevata intensità tecnologica. Dopo il ritardo dovuto all’implosione dell’Unione sovietica, il quadro odierno si presenta caratterizzato dall’espansione della domanda di materiale militare russo, delle commesse militari dall’estero e del bilancio delle Forze armate.
Si inscrive qui la crescente integrazione euro-russa nei settori dell’aeronautica, dell’aerospaziale e della difesa sostenuta da progetti ispirati a logiche di mercato cui i governi assicurano l’appoggio politico. La Russia e i paesi europei hanno già sviluppato un partenariato nel settore strategico dell’energia e appare logico attendersi una “tracimazione” della collaborazione a settori hi-tech. In questi ultimi si delinea una forte complementarietà fra l’Europa, che continua a scontare un deficit di risorse nei confronti degli Usa su un’ampia gamma di prodotti, e la Russia che ha saputo preservare una marcata propensione all’innovazione tecnologica e che quindi dispone di ragguardevoli risorse scientifiche oltre che di ingenti quantità di materie prime.