È comminciato il 3 ottobre il lungo viaggio che, dopo una tappa alle Hawaii, ha portato il presidente statunitense Donald Trump a visitare anche Giappone, Corea del Sud e Cina. Prima di proseguire per le Filippine una tappa in Vietnam, dove Trump e il presidente russo Vladimir Putin, dopo un breve incontro, hanno firmato un documento congiunto sulla Siria. Al centro dell’agenda del viaggio, immancabilmente, la questione del nucleare nordcoreano che preoccupa Tokyo e Seul e spazientisce Pechino. L'incontro con Xi Jinping era il più atteso, ma sul tavolo anche il futuro dell’impegno militare Usa nel Pacifico e l’evoluzione degli accordi commerciali nell’area dopo il ritiro unilaterale di Washington dalla Trans Pacific Partnership.
Il viaggio di Trump, Presidente spesso criticato in patria e all’estero per quella che viene percepita come una scarsa propensione a difendere i valori della democrazia liberale, avviene in un periodo in cui nella regione del sud-est asiatico si registra una progressiva e preoccupante erosione degli standard democratici. Emblematico, in questo senso, sarà l’incontro con l’uomo forte filippino Rodrigo Duterte.
Con questo Dossier, l’ISPI vuole offrire un quadro complessivo delle sfide e delle numerose incognite che oggi e negli anni a venire gli Stati Uniti di Trump dovranno affrontare in Asia-Pacifico, regione sempre più fondamentale per gli equilibri globali.